Ghostface Killah # Bulletproof Wallets

Nel 2000 è stato l'uomo più in vista del Clan. Con le tonnellate di stile contenute nel suo "Supreme Clientele" ha focalizzato nuovamente l'attenzione della comunità Hip-Hop internazionale sulla W ed ha risollevato il morale dei Wu-fans dopo un periodo non proprio ricco di soddisfazioni. Appena un anno dopo The Wally Champ è tornato e le tonnellate di stile sono pressappoco le stesse. "Bulletproof Wallets", 16 tracce, 46 minuti, 38 secondi e un graditissimo ritorno: Chef Raekwon a spalleggiare il compare, insieme, come ai tempi di "Only Built 4 Cuban Linx..." ed "Ironman", età dell'oro. Mettete RZA, Alchemist e Mathematics alle produzioni e le tonnellate aumentano... L'intro da brividi (quei due insieme...) ci lancia in "Maxine", grandioso pezzo d'apertura in perfetto stile Wu-Tang, forte di una delle migliori basi prodotte dal Re negli ultimi tempi. Poi è la volta di "Flowers", ancora RZA, ma stavolta la base è una delle peggiori di sempre e neanche Method Man e Superb riescono a risollevare le sorti del pezzo, uno dei peggiori dell'album insieme ad un paio di interludi (perché?) e a "Love Session", la seconda canzone sentimentale dell'album. Sì, la seconda perché si da il caso che Ghostface abbia tradito la regola dell'unica traccia sentimentale in un album Wu-Tang e gli sia andata male. Peccato, perché con la prima, il singolo "Never Be The Same Again.", se l'era cavata egregiamente (Carl Thomas è ben altra cosa rispetto a Ruff Endz...). Superata l'inutile "Teddy Skit" incominciamo ad entrare nel cuore dell'album. "Theodore" vede la partecipazione di Trife & Twiz (American Cream Team - ma stavolta spaccano) su una base eccellente di Allah Mathematics (non fatevi ingannare dal primo ascolto, quel carillon vi entrerà nella testa). "Ghost Showers" mi ricorda tantissimo "Cherchez Laghost", la formula è la stessa e il risultato è ancora una volta delizioso. "Strawberry" vede la partecipazione di Killah Sin dei Killarmy e di RZA sul beat più malato dell'album, un piccolo capolavoro, opera di un ispiratissimo Mathematics. Poi è la volta di "The Forest": si parte con Raekwon che canta a cappella una strofa di una canzone strafamosa, poi parte la base di Alchemist, potentissima sin dalle prime note, la voce di Rae sfuma in un mondo da favola e parte il ritornello (<<It's the illest little story for all the girls and boys...>>): tra flauti e trilli fiabeschi Ghost ci racconta una piccola storia utilizzando i personaggi di fiabe, fumetti e cartoni, - un po' come GZA ha fatto in "Labels" e in "Publicity" - e il risultato è eccellente ('sto pezzo vale da solo le 54 carte!). Si prosegue con un altro beat di Alchemist, "The Juks" (gran bel pezzo appena appena rovinato da un ritornello non proprio impeccabile), e con l'immancabile pezzo riciclato, "Walking Through The Darkness". Il beat è lo stesso ascoltato sulla colonna sonora di "Ghost Dog" ma Ghostface lo riempie con le sue rime (lasciando il refrain a Tekitha) e si lancia in incomprensibili ululati in stile Natasha dell'Ottavo Nano (uh-uh...), roba da non crederci! Da qui alla fine le tracce degne di nota sono "The Hilton" (tipico pezzo massiccio in perfetto stile Wu-Tang), "Interlude", sul quale rischio di ripetermi ma è incredibile quanti siano i beat eccellenti utilizzati per tracce di appena un minutino, e "Street Chemistry", 1' 55'' di stile allo stato puro con Ghostface, Prodical Sunn e Trife. In questi tre quarti d'ora di musica o poco più c'è tantissimo materiale, vario, originale, imprevedibile, ma sempre stiloso. E non contano le due tracce sentimentali, non contano gli snervanti interludi, non contano gli ululati, Ghostface Killah è l'uomo con più STILE al mondo, il migliore mc in assoluto e il suo nuovo album ne è la prova... Siete sicuri di poterne fare a meno?