|
|
|
RZA as BOBBY DIGITAL - IN STEREO
|
Reviewed by
Fuso
VOTO (da 1 a 5)
:
3
Siamo nel 1998, l'attesa per "The Cure" è alle stelle già da qualche anno. Ci si chiede come mai uno che ha prodotto tantissimo per gli altri non abbia ancora trovato il tempo per uscire con un album tutto suo. E RZA che fa? Se ne esce con un album assurdo, nato dalla sua innata voglia di stupire. Abbandonato completamente il campionatore lascia che il suo alter ego Bobby Digital prenda il sopravvento riversando tutta la sua ispirazione su una vera e propria orchestra digitale (si parla di sedici tastiere!), producendo suoni sintetici e puliti, in perfetto contrasto col suono ruvido e sporco a cui ci aveva abituati. Ovviamente, come tutte le cose che nascono da idee stravaganti e che sovvertono l'ordine precostituito delle cose, "In Stereo" ha incontrato pareri molto discordanti: c'è chi l'ha esaltato come un grande esempio di innovazione e originalità e chi non ha risparmiato critiche, definendolo un album ridicolo e inutile. Io mi pongo in una posizione neutrale. Di sicuro non è il miglior capitolo della saga Wu-Tang, ma non è neanche un totale fallimento. E poi secondo me non va neanche considerato come il vero e proprio album solista di RZA. Bobby Digital è il suo antieroe, il suo Mr Hyde, di fatto un altro personaggio, che può piacere o meno a secondo dei gusti. Da parte mia preferisco di gran lunga il buon vecchio Rzarector a questo futuristico eroe anti-analogico. Ma cerchiamo di analizzare l'album nello specifico. La pensata meno riuscita secondo me è quella dei tre interludi femminili, veramente raccapriccianti, e il fatto che ce ne sia uno in italiano non fa che aumentare il fastidio. I momenti migliori dell'album sono senz'altro la stupenda "N.Y.C. Everything", con una base stellare e un grande Method Man (in versione promozionale per l'imminente uscita del suo album "Tical 2000"), "Mantis", il mio pezzo preferito, con tanto di kung fu flicks, forte sapore Wu-Tang e featuring di Masta Killa, infine "Domestic Violence", il gran finale con U-God. Da segnalare anche "Lab Drunk", la migliore tra le quattro bonus tracks finali in cui Bobby lascia il campo a RZA, e un cameo di Ol' Dirty Bastard in "Kiss Of A Black Widow", prodotta egregiamente da Inspectah Deck. Ma l'album fondamentalmente è noioso, soprattutto nella parte centrale, con alcuni pezzi ("Holocaust", "Bobby Did It", "Handwriting On The Wall") che rendono l'ascolto pesante e fanno calare vertiginosamente lo share, nonostante la presenza di numerosi ospiti tra cui Ghostface Killah (non al meglio, in vecchio stile "Ironman"), Ras Kass e Killarmy. In conclusione vorrei lanciare un appello: se qualcuno di voi ha avuto la fortuna di vedere il film, mi faccia sapere com'è! |
TRACK LIST |
RZA as Bobby Digital - In Stereo
(Gee Street Records 1998)
|
BEATZ |
All tracks produced by RZA except tracks #6 by King Tech and #14 by Inspectah Deck |
|