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GENIUS/GZA - PRO TOOLS
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Reviewed by
FuSo
VOTO (da 1 a 5)
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3,5/4
Quinto album solista per GZA The Genius, al secolo Gary Grice, che all'età di ben 42 anni ritorna sulla scena con un album solido e compatto, che s'incastra perfettamente nella scia della continuità a cui il liricista di spicco del Wu-Tang Clan ci ha abituati. La formula half long, strong twice è rispettata anche questa volta: dodici pezzi più tre interludi e una bonus track concentrati in quarantaquattro minuti. Solidità, concretezza, continuità; sono tutti concetti che poco o niente hanno a che fare con innovazione, ma questo è GZA nel 2008: prendere o lasciare. Dal punto di vista delle rime, quando ti chiami The Genius e sei considerato uno dei migliori mc's di sempre è quasi impossibile migliorare. Dal punto di vista dei suoni, l'album non aggiunge nulla di nuovo alle sonorità del giro Wu-Tang, ma il lavoro dei produttori è volutamente tenuto in secondo piano rispetto al lavoro dell'mc. Non vi aspettate quindi beat esplosivi, il tappeto sonoro (che in molte circostanze ricorda le atmosfere di "Beneath The Surface") è stato creato ad arte per far risaltare il lavoro di incastri, metafore e giochi di parole che sta dietro ogni verso, che sia per esprimere un concetto (come in "Alphabets" o "7 Pounds"), per raccontare una storia ("0% Finance" e "Columbian Ties") o, semplicemente, per descrivere una sequenza di azioni come se fosse un film ("Cinema"). I pochi featuring presenti sull'album sono del tutto marginali e non fanno altro che rimarcare la superiorità di GZA. Le tracce migliori sono quelle appena citate, la più inutile "Paper Plate", perché del tutto insensata la beef che c'è dietro: il paragone Wu-Tang Clan vs. G-Unit non sta neppure in piedi. |
TRACK LIST |
Genius/GZA - Pro Tools
(Babygrande Records 2008)
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BEATZ |
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