Xzibit – At The Speed Of Life

Voto: 3,5/4

Se oggi chiedi a chi ascolta Rap di parlarti della west coast, molto probabilmente ti farà i nomi di Dilated Peoples, Jurassic 5, Cali Agents e quant’altro; se gli avessi fatto la stessa domanda nel novantasei ti avrebbe sfoderato nomi tipo Snoop, Dre, Tupac, Warren G, Eith, Frost e via discorrendo. La domanda che sorge spontanea è questa: che sulla costa mancina si siano tutti svegliati e abbiano iniziato a fare buon Hip-Hop negli ultimi tre o quattro anni? Io credo che la faccenda sia un minimo più complicata.

C’era una volta un ex pusher proveniente dal New Mexico che si trasferì a Los Angeles con l’intenzione di cambiare vita e mestiere; narra la leggenda che, tra il banco di un fast food e un palco dei locali più underground, si fece un nome come mc: Xzibit. Ok, a prescindere da ciò la storia ci tramanda il suo disco d’esordio: un cocktail interessante in cui troviamo tracce di west classica, batterie assassine, melodie e ritmi, strizzate d’occhio alla costa opposta, sprazzi dei partner in rhyme Alkaholici e ospiti illustri ai beat (Diamond e Dj Muggs). Il risultato è davvero buono, a tratti sorprendente: Xzibit ha la fotta dell’esordiente, recita con convinzione ogni rima (e infatti il suo flow è un attimino legnoso dove la narrativa prende il sopravvento sull’impostazione stilistica), ma dimostra di avere un sacco di cose da dire e tutte le armi giuste per farlo.

Si parte benissimo con l’intro “Grand Opening” e si commette subito l’errore: ci si attende che tutto il disco viaggi su questi binari. La titletrack arriva come una tonnellata di mattoni sul collo: beat pesissimo (ma davvero) e campione paranoico supportano la narrativa di X, non si scappa. Seguono due brani prodotti da E-Swift, “Just Maintain” in compagnia della vocina di Hurricane G, ed “Eyes May Shine”, con lo scratch di “Start Of Your Ending” dei Mobb Deep nel ritornello (che ve lo dico a fare: <<you better off buckin yourself/you need to stop frontin’>>). Allacciare le cinture, il tempo di un interludio e si passa a una tripletta di pezzi da mal di testa: si parte con la celebratissima “Paparazzi”, su cui si è discusso ad libitum (il caso del contendere era se il nostro ce l’avesse o meno con Sua Maestà Tupac Shakur; personalmente, visto che non c’erano molti mc’s superstar a fare anche gli attori, direi che la frecciatina glie l’ha passata proprio dicendo <<I don’t need no lights, no cameras, just action god damnit/never no superstar, I’m more like a planet>>), la grandiosa “Foundation”, in cui sul beat meno cypresso che Muggs abbia mai prodotto Xzibit parla al figlio appena nato di cosa lo aspetti là fuori (<<you came from a long line of killers and drug dealers/who forever smoke bud/so it’s probably in your blood>>), e poi la bomba “Bird’s Eye View”, in cui su una base cattivissima di Mastro Diamond – in libera uscita dalla mai troppo celebrata D.I.T.C. – X, J-Ro e Tash si scannano letteralmente (palma d’oro all’ultimo: <<I write rhymes so fresh/I try to bite my own verses>>).

Il resto del disco scorre via liscio (notevoli gli interventi di Ras Kass e Saafir in “Plastic Surgery”) ma rimane un po’ meno ispirato, o forse è solo che dopo tre pezzi in fila di ‘sto livello un po’ tutto potrebbe sembrare insipido. Insomma, la gente in gamba sulla costa ovest c’è sempre stata e forse non è questione di da dove vieni, importa dove sei con la tua roba. Non lo so, fatto sta che questo disco non è un capolavoro ma un buon esempio di quanto la tenacia e la qualità possano fare quando un mc le mette sotto forma di rima su un pezzo di vinile. I fan dell’attuale Xzibit (quello dopo Dre-restyling e Up In Smoke Tour) dovrebbero averlo, tanto per fare un parallelo e percepire l’evoluzione, io che non sono ‘sto gran fan ogni tanto godo proprio a girare con la Twingo a 30 all’ora, finestrini giù e “At The Speed Of Life” nello stereo a volumi da arresto…bei tempi. Ancora una cosa: possedendone il vinile non so dirvi nulla in proposito, ma so che sul CD c’è la traccia interattiva da vedere col vostro computer; se è il video di “Paparazzi”, tanta roba!

Tracklist

Xzibit – At The Speed Of Life (Loud Records 1996)

  1. Grand Opening (Interlude)
  2. At The Speed Of Life
  3. Just Maintain [Feat. Hurricane Gee and J-Ro]
  4. Eyes May Shine
  5. Positively Negative [Feat. King Tee]
  6. Don’t Hate Me (Interlude)
  7. Paparazzi
  8. Foundation
  9. Mrs. Crabtree (Interlude)
  10. Bird’s Eye View [Feat. Tash and J-Ro]
  11. Hit & Run (Part II)
  12. Carry The Weight
  13. Plastic Surgery [Feat. Ras Kass and Saafir]
  14. Enemies & Friends
  15. Last Words (Interlude)

Beatz

  • Craig Sherrad: 1, 5, 11, 15
  • Thayod Ausar: 2, 6, 7, 12
  • E-Swift: 3, 4, 13
  • Dj Muggs: 8
  • E-Swift and Saafir: 9
  • Diamond D: 10
  • Dj Pen One: 14
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