Uomini di Mare – Sindrome di fine millennio

All’uscita di “Sindrome di fine millennio”, oltre due lustri or sono, Fabri (qui Fabbri, come riportato nelle note del booklet – non è l’unica grafia imprecisa) Fibra era già abbastanza noto tra i fruitori più abitudinari di Hip-Hop italiano, all’epoca infatti si contavano un demo a nome Uomini di Mare (“Dei di mare quest’el gruv”), uno per i Qustodi del Tempo (“Il rapimento del vulplà”), ovvero il Tarducci, Lato e Shezan Il Ragio, più un buon numero di collaborazioni (quelle su “Fitte da latte” del fratellino Nesly Rice, “Una minima” su “Novecinquanta”, un paio di brani sulla compilation “Eclissi” e diverse apparizioni con le Teste Mobili). Chi c’era, ricorderà che “Sindrome…” convinse un po’ tutti; anzi, col senno di poi potremmo anche dire che, assieme ad altri titoli coevi, fu uno degli ultimi afflati dell’Hip-Hop italiano antecedente la crisi: in un certo senso, Lato e Fibra contribuirono a lanciare (forse perfino prematuramente) un ponte tra passato e futuro, anticipando alcune tendenze a venire ma conservando un legame molto nitido con la scuola in cui erano cresciuti.

In particolare, ciò risulta evidente se si prova a esaminare con attenzione il Rap estremamente tecnico di FF: il flusso lirico è fitto di parole e figure retoriche (allitterazioni, assonanze, metafore) che poco hanno a che vedere con la linearità della rima baciata, Fabrizio dimostra una capacità notevole nel piegare il senso in favore della forma, spingendo l’utilizzo del Rap in direzioni ancora oggi poco esplorate. <<Io con la mia/monomania/vivo in un’economia da agonia/magoni in atto/meno m’adatto/conduco una vita da sciatto/penso che la/casualità/sia positiva la vedi da un metro/ma se è negativa la senti arrivare da dietro>>; probabilmente “La monomania” è l’esempio più eclatante di quanto appena detto, a questa bisogna però aggiungere “Dove sei?”, “Da che mondo è mondo” (<<odio gli extrabeat quando son forzati>>), “Gratta e gratta”, “Muffa ad etti”, “Il turno di guardia” e altre, tutte accomunate da una scrittura particolarmente articolata (il che vale anche per Nesly, Word e Shezan) il cui fine ultimo è quello di puntare più sull’originalità dei versi che sull’immediatezza dei concetti esposti (si badi: non è una critica).

Sfuggono a questo primo insieme, almeno in parte, “Non dimentico”, “Lei che” (a mio avviso tra i pezzi migliori del gruppo), “I sogni persi” e “Vorrei”, caratterizzate da toni più personali e incastri un po’ meno estremi. In ogni caso (voglio essere polemico), temo che se facessimo ascoltare il Fibra pre Simpatia a uno dei suoi tanti fan dell’ultima ora, in pochi lo riconoscerebbero e la ragione è una, fin troppo ovvia: Fabrizio Tarducci ha deliberatamente ucciso il proprio modo di fare Rap, semplificandolo in negativo; fatto che, comunque, poteva avere una logica rispetto alle pulsioni di “Mr. Simpatia”, ma che in seguito si è rivelato solo un espediente per conservare (e incrementare) il successo mano a mano guadagnato. Tolto il sassolino dalla scarpa, torniamo a noi; precisamente all’altra metà degli Uomini di Mare. Nicola Latini, in arte Dj Lato, produce tutti e diciotto i brani del disco e, come il suo socio, mostra uno stile molto personale, seppure mediamente asciutto: la programmazione dei beat è insolitamente ricca, le linee di basso, spesso suonate, vengono schierate in primo piano, ai campioni tocca invece un ruolo quasi secondario rispetto al sound complessivo, appropriato ma di certo poco vario.

Volendo essere fiscali, bisogna ammettere che “Sindrome di fine millennio” non sia un’opera perfetta, un po’ perché abbiamo diversi episodi di livello inferiore (“Intorno al suono”, “Entro il 2000” col pessimo featuring di Inoki), un po’ per via della registrazione/equalizzazione, che lascia spesso a desiderare; si tratta, però, di un passaggio fondamentale dell’Hip-Hop italiano, su questo non ci piove. Un passaggio che, nonostante qualche ingenuità, sembra aver superato meglio di tanti altri il fatidico fine millennio.

Tracklist

Uomini di Mare – Sindrome di fine millennio (Uomini Di Mare Registrazioni Associate/Tritona Produzioni 1999)

  1. Sindrome [Feat. El Presidente]
  2. Dove sei?
  3. Da che mondo è mondo
  4. Il domani è oggi – 0002 [Feat. Chime Nadir]
  5. Teste mobili pt. 1 [Feat. Nesly Rice e Jo Cassano]
  6. Gratta e gratta
  7. Non dimentico [Feat. Nesly Rice]
  8. Lei che
  9. La monomania [Feat. Word]
  10. Intorno al suono
  11. I sogni persi [Feat. Nesly Rice e Chime Nadir]
  12. Entro il 2000 [Feat. Inoki]
  13. Benvenuti nel violento [Feat. Word]
  14. Muffa ad etti [Feat. Shezan Il Ragio]
  15. Il turno di guardia [Feat. Nesly Rice]
  16. Vorrei
  17. Uno su dieci
  18. Verso altri lidi

Beatz

Tutte le produzioni di N. Latini aka Lato

Beatz

  • Dj Inesha aka The God Fader: 1
  • Dj Locca: 4
  • Dj Rudy B: 13