SlimKid 3, Dj Nu-Mark and Austin Antoine – TRDMRK
A cinque anni dalla pubblicazione dell’eponimo “Slimkid 3 & Dj Nu-Mark“, le traiettorie di due autentiche icone della west coast tornano a connettersi inserendo un nuovo elemento dentro una già felice equazione, ovvero Austin Antoine, mutando così “TRDMRK” in un piccolo mostro a tre teste contenente sette pezzi nuovi di zecca proposti rispecchiando in toto le medesime modalità del pacchetto precedente, inserendo quindi nell’insieme le tracce in versione clean, instrumental e acapella quale bonus estensivo digitale. Nonostante l’eccessivo utilizzo del format abbia oggigiorno portato a pensare che la prolificità da sempre qualificatasi quale caratteristica distintiva in ambito Hip-Hop stoni in maniera piuttosto evidente nei confronti di lavoretti non più lunghi di venti minuti, l’operazione in oggetto riesce invece a comprimere una tale quantità di sostanza nella pur esigua scaletta, tanto da riuscire a massimizzarne il risultato qualitativo superando elegantemente il potenziale problema della (ridotta in questo caso) durata.
Quella che speriamo sia una prova generale atta a precedere un lavoro quantitativamente più ambizioso, vede Nu-Mark impegnato ad accettare nuove contese artistiche allargando gli orizzonti dei quali i gloriosi trascorsi coi Jurassic 5 hanno già dimostrato l’ampiezza, sostituendo il vinile gracchiante col sintetizzatore e stratificando significativamente la costruzione dei singoli pezzi, regalando loro una profondità che va più in là del semplice collegamento del giradischi al campionatore. Questo particolare terreno sonoro preparato dal virtuoso deejay/produttore si scopre essere più che fertile per una cifra stilistica che da sempre Trevant Hudson fa navigare in acque sicure – la padronanza linguistica che ha profondamente solcato le opere dei The Pharcyde è pressoché immutata; un cerchio che si chiude a puntino col pepe cosparso da un Austin che, con lo scorrere delle tracce, prende sempre maggiore importanza all’interno del contesto, evidenziando un talento cristallino.
“TRDMRK” vive concretamente sulla coesione tra le forze coinvolte, ognuna delle quali offre un contributo imprescindibile per il successo complessivo della pur piccola operazione. “Hands Up” – singolo di forte impatto – vede Mark lavorare ingegnosamente nell’organizzazione dei vari effetti composti col synth, allestendone la stesura sopra una linea di basso perfettamente adagiata sulla sezione ritmica, i due mc’s espongono quindi un ottimale interattività nei rapidi passaggi che caratterizzano la parte centrale di un brano adeguatamente completato da uno dei tanti ritornelli contagiosi che pervadono il lavoro. “Burn It Up” è invece edificata su due brevi loop e pone l’accento sul contrasto formale tra la riflessività delle strofe di Slimkid 3 e l’eloquente wordplay del più giovane compare (<<the beat knock like the man at the door/we rock like the thang from the fantastic four/I’m the human torch, this is Johnny Storm talkin’>>), per poi unificare gl’intenti attraverso una pregevole dimostrazione di storytelling dinamico e descrittivo, decretando “Let Him Thru” quale certificato apice lirico di tutta la rassegna.
“Fall In Numbers” aggiunge Guilty Simpson alla line-up spingendolo verso robotiche sonorità assai pertinenti al suo stile (non casualmente vengono in mente i suoi trascorsi con Small Professor), creando una traccia dalla quale emerge l’efficacia dei protagonisti nel tessere le rispettive strofe sulle indicazioni argomentative dettate dal titolo; con “Pick It Up” si passa invece dal futurismo alla piena attualità, giocando con la Trap e dimostrando che può nascere un fiore pur avvalendosi di una base mutuata dai farfugliamenti odierni, riducendola a brandelli grazie alle sillabe rapidamente enunciate da un Antoine incontenibile, il quale si avvale al contempo di un altro promettente giovane artista, Dillon Cooper, altra scelta azzeccata per il funzionamento complessivo del pezzo.
Decisione centrata si dimostra essere pure il solitario spotlight donato a ciascuna delle due figure principali: “Temptations”, nella quale Slim cuce abilmente passaggi incentrati sulla resistenza verso il sesso opposto con l’ausilio di piccole metafore e una metrica più che fluente, e “Broken Artists”, più dura ed essenziale per struttura sonora, che pone in vetrina la vasta merce tecnica di cui Austin Antoine dispone (versatilità del flow e precisione della dizione sono di prima fascia), virando i riflettori sulla sua personale capacità di creare un collage di pensieri generati dalla frustrazione data dagli immeritati successi dei non capaci, alternati a efficaci descrizioni di sé che ne delineano tanto l’umiltà dell’estrazione sociale quanto la fermezza di quella morale (<<I don’t need your approval, I don’t wanna be buddy buddy/fuck the trends and the fashion, I’m comfortable dressin’ bummy>>), trasformando un pezzo che sfora di poco i due minuti in una delle perle più lucenti dell’EP.
“TRDMRK” dimostra dunque che il buon Hip-Hop può anche risiedere nella botte piccola: nonostante ciò, la speranza è che questa cooperazione possa ulteriormente crescere e sbocciare in uno splendore perfettamente intuibile dal valore di questi sette pezzi.
Tracklist
SlimKid 3, Dj Nu-Mark and Austin Antoine – TRDMRK (Hot Plate Records 2019)
- Hands Up
- Pick It Up [Feat. Dillon Cooper]
- Broken Artists
- Temptations
- Burn It Up
- Let Him Thru
- Fall In Numbers [Feat. Guilty Simpson]
- Hands Up (Clean)
- Hands Up (Instrumental)
- Hands Up (Acapella)
- Pick It Up (Clean)
- Pick It Up (Instrumental)
- Pick It up (Acapella)
- Broken Artists (Clean)
- Broken Artists (Instrumental)
- Broken Artists (Acapella)
- Temptations (Clean)
- Temptations (Instrumental)
- Temptations (Acapella)
- Burn It up (Clean)
- Burn It Up (Instrumental)
- Burn It Up (Acapella)
- Let Him Thru (Clean)
- Let Him Thru (Instrumental)
- Let Him Thru (Acapella)
- Fall In Numbers (Clean)
- Fall In Numbers (Instrumental)
- Fall In Numbers (Acapella)
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