The Opus – First Contact 001

Voto: 4 +

Ho sempre visto come mancanti di un’ultima rifinitura i dischi la cui copertina non rispecchiasse o comunicasse qualcosa riguardo al proprio contenuto musicale. Esempi ben riusciti in questo senso, attenendoci al campo dell’Hip-Hop, possono essere “The Cold Vein”, “3030”, “Liquid Swords” e il disco di cui vado a parlare, “First Contact 001” degli Opus, al secolo Mr. Echoes e The Isle Of Weight. Perché? Perché all’ascolto di “First Contact 001” la prima impressione è proprio quella di venire catapultati all’interno di un mondo magico, sfumato di verde e blu, pervaso da una fioca luce che filtra appena attraverso l’ombra e l’umidità da cui verremo avvolti.

La sapiente miscela di atmosfere ambientali, sample di musica orchestrale e grezzo boom-bap (ciò che non fa di questo lavoro un disco Trip-Hop) operata dagli Opus è capace di ricreare un viaggio attraverso una foresta incantevole ma a tratti poco rassicurante. Fai un passo e puoi incontrare un pacifico cantore chiamato Aesop Rock esprimersi in quello che probabilmente è il flusso di coscienza più incantevole del suo repertorio sull’etereo beat di “Take Me To The Basement” (<<see, I don’t know hell, but I’ve read about it often/sounds like a dope concept gone wrong/note to caution>>), in cui dà l’impressione di essere immerso pienamente in un ambiente naturale paradisiaco; o un altro inquilino di questa foresta – mentalmente più instabile – chiamato Slug, che si ferma con noi a parlare della storia di Brian in “River”. Ma, siccome il pericolo è sempre in agguato, facendo un altro passo le cose potrebbero non andarci bene come con Slug e Aesop, potremmo incappare nell’orribile cerbero con le teste di I Self Divine, Murs e Lord360, il quale cerca di ipnotizzarci con il suo Rap torrenziale in “First Contact”, accompagnato oltretutto da una minacciosa orchestra, o nel violento Lumba, che ci si para davanti annunciato da squilli di tromba capaci di aprire il vostro cranio a metà in “Live” (<<it’s live! Like a grenade without a pin>>).

Anche senza personaggi da affrontare, il viaggio potrà non essere troppo rilassante, soprattutto se si passa per le buie sonorità di “Mind Surfas” col suo finale oi!-tribale, “Luna Landing” (sì, quelli sono dei gemiti femminili, capita a tutti di infrattarsi nei boschi) e le sviolinate tetre di “Fallen”. Ma non ci si dovrebbe preoccupare, perché “Road Seldom Traveled”, “I Come In Peace”, “Enlightened” (che sul finale presenta il raro campione vocale di “Brainticket Part 1” del disco “Cottonwoodhill” dei Brainticket) e “Guide To The Other Side”, che potrebbero sembrare il risultato di una session tra Brian Eno e Blueprint, riusciranno a riportare la pace dentro di voi e accresceranno la voglia di raccontare il vostro viaggio a tutti.

Post scriptum: se nel mezzo della foresta doveste trovare un grattacielo e un campetto da basket, non preoccupatevi, sono solo Kenny B. e Ricky Swords che, seppur bene, fanno i Mobb Deep nel disco sbagliato.

Tracklist

The Opus – First Contact 001 (Ozone Music 2002)

  1. 000
  2. First Contact [Feat. I Self Divine, Murs and Lord360]
  3. Mind Surfas
  4. Take Me To The Basement [Feat. Aesop Rock]
  5. Luna Landing
  6. Live [Feat. Lumba]
  7. Roads Seldom Traveled
  8. River [Feat. Slug]
  9. I Come In Peace
  10. Fallen
  11. Veteran’s Day [Feat. Kenny B. and Ricky Swords]
  12. Enlightened
  13. Guide To The Other Side

Beatz

All tracks produced by The Opus

Scratch

  • Dj Oats: 2, 11
  • Dj Stizo: 5, 10
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