The Night Skinny – Containers

Cosa succede quando smetti di produrre Lord Bean, Musteeno, Colle der Fomento, Ensi, Johnny Marsiglia e Op’Rot, dando invece spazio a Kid Yugi, Tony Effe e Capo Plaza? Be’, succede che realizzi “Containers”. Sembra una provocazione, magari in parte lo è, ma la domanda è volta a mettere in risalto un punto dirimente, sul quale è inutile fare i vaghi: se, dopo “Metropolis stepson” e “Zero kills”, abbiamo deciso di non esprimerci sugli altri titoli a firma The Night Skinny, è perché “Pezzi”, “Mattoni” e “Botox” (di gran lunga il peggiore del filotto) offrono uno spaccato sulla – presunta – scena Hip-Hop che, nella migliore delle ipotesi, appare fuorviante, troppo sbilanciato verso quanto fa presa soprattutto sul pubblico più giovane e di passaggio. L’esordio in FIMI al primo posto la dice lunga, senza però nulla aggiungere o togliere in merito alla qualità, all’originalità e al coraggio di un’operazione che a segno, di fatto, c’è andata eccome, facendo combaciare le aspettative di major, utenza e molti commentatori. Ecco, rispetto a questi ultimi siamo in totale disaccordo, pertanto – non ce ne vogliano gli interessati – prenderemo spunto dalle loro recensioni per rovesciare ogni concetto; che è irrituale e pure un filino stronzo, sì, ma tant’è.

A opinione di Rockol, ad esempio, “Containers”, sotto il profilo della produzione (…) ancora una volta non delude: c’è il marchio del producer (…) e c’è un lavoro di regia, fondamentale in avventure come queste. Che TNS sia un eccellente ingegnere del suono nessuno lo mette in dubbio, questo è l’unico marchio che ci sentiamo di riconoscere in una prova di per sé spersonalizzata, allineata a uno stile che – sulla carta – dovrebbe far sentire a proprio agio tutti gli ospiti coinvolti. Indistintamente, tuttavia, ovvero in mancanza di una specifica chiave di lettura, una sfumatura meno generica, da abbinare a ogni voce come al tema di turno (laddove presente…): potremmo mischiare strumentali e strofe e poi riunirle a caso, il risultato non varierebbe di una virgola. La ricerca della hit è talmente smaccata, prioritaria e forse univoca spinta che tiene assieme il progetto, da rendere l’oretta scarsa di una tracklist che si è completata solo a qualche settimana dalla pubblicazione (un po’ alla Kanye West) una sorta di lunga vetrina, lasciando sempre sullo sfondo il gusto, il tocco, il background di Luca. Che è quanto dice anche Sportellate (boh, si chiama così), ma in una prospettiva poco condivisibile: i beat di Skinny non cercano (…) di diventare protagonisti, (…) col preciso obiettivo di esaltare gli artisti chiamati in causa – peccato il protagonista sia, almeno in teoria, proprio quest’ultimo.

Per Rapteratura, un buon producer album deve fotografare la propria scena di riferimento, (…) “Containers” lo fa alla perfezione. Ci ripetiamo: di quale scena si sta parlando? Quella Urban? Premesso che si tratta di una definizione che non utilizziamo mai, fin troppo vaga, contenitore cui spesso si ricorre acriticamente e per sola convenzione, ascoltare “Trema”, “Good girl”, “Amore cieco” o “T.O.N.Y.” convince, se mai ce ne fosse stato il dubbio, a escludere i vari Lazza, Rkomi, Madame e Tony Boy dal novero degli artisti Hip-Hop, con ovvie conseguenze sull’identità (Pop, dal nostro punto di vista) di “Containers”. D’altronde, se “Dinastia” è stato accolto come un mezzo ritorno in careggiata dei Co’ Sang, “Solo” di Luchè rievoca una fase solista verso la quale abbiamo provato un sostanziale ribrezzo. In pratica, The Night Skinny attinge dal mainstream, da alcuni suoi interpreti, per replicarne la modestissima tendenza a scardinare assiomi e ridondanze: di imprevedibile, di fuori dagli schemi, di bizzarro, non c’è nulla di nulla nella totalità del disco. Certo, se al microfono si registrasse un minimo di fantasia…

Il competentissimo Heyjudemagazine (!) ritiene che la nuova generazione è super in forma e non ha paura a dire la sua. La loro attitudine è il punto forte di “Containers”, che rappresenta perfettamente la loro fame artistica. La loro prestazione ha rubato lʼattenzione di tutti. Mah, non la nostra. Un paio di strofe di assoluta routine da parte di Guè e Jake La Furia oscurano le migliori intenzioni di una folta schiera di fenomeni incensati con la solita frenesia da chi si impressiona con poco. Al netto di quanto (niente) hanno da raccontare, il livello tecnico, l’inventiva e la capacità di spingersi oltre determinati cliché non figurano tra gli elementi di pregio di una dimensione lirica affidata in ampia misura a diversi membri del cosiddetto Players Club ‘23: Artie 5ive e Nerissima Serpe se la cavano comunque meglio di Papa V e, di nuovo, Tony Boy; ma nessuno, guarda caso, fa peggio di Tony Effe (tocca augurarsi che prosegua nella direzione di “Sesso e samba”) e Fabri Fibra, penoso e punto. Una nota positiva? Geolier: non è il nostro prototipo di rapper preferito, eppure conferma di saper gestire meglio di tanti altri l’anima dicotomica di una carriera che dalle rime in video su YouTube è volata fino ai palchi più grossi (pollice su per <<‘a Bibbia è sulamente carta, pure ‘e sorde si ce pienzi>>“Solo Dio sa”).

Insomma, che “Containers” sia un disco di mero consumo non stupisce più del necessario; un guizzo alle macchine, un sample ricercato, una barra di tono differente o un riferimento non per forza scontato avrebbero modificato questa conclusione? No, senonché avremmo potuto supporre che, dietro uno sforzo realizzativo di tale portata, ci fosse anche dell’altro. Viceversa, dopo aver letto in controluce qualche osservazione altrui, non ci resta che dare ragione agli amici di SentireAscoltare: l’ultima fatica di Night Skinny è una playlist di type beat Trap e Pop, affollata da featuring; (…) musica accessibile, trend ripetuti e un flusso costante di stream.

Tracklist

The Night Skinny – Containers (Universal Music Group/Island Records 2024)

  1. Entro nel posto [Feat. Tony Boy, Kid Yugi e Capo Plaza]
  2. Trema [Feat. Tedua e Lazza]
  3. Divido cose [Feat. Kid Yugi e Paky]
  4. Solo Dio sa [Feat. Tony Boy, anice, Geolier e Shiva]
  5. Numero 5 [Feat. Artie 5ive]
  6. Tessera sanitaria [Feat. Nerissima Serpe e Papa V]
  7. DM [Feat. Tedua]
  8. Good girl [Feat. Rkomi, Ernia e Bresh]
  9. Nella trap [Feat. Artie 5ive, Capo Plaza e Tony Effe]
  10. Rito breve [Feat. Noyz Narcos, Simba La Rue e Geolier]
  11. Fuck tomorrow 2 [Feat. Rkomi e Karakaz]
  12. Walzer [Feat. Papa V, Nerissima Serpe e Fabri Fibra]
  13. Mio padre [Feat. Noyz Narcos e Guè]
  14. Amore cieco [Feat. Madame]
  15. True story [Feat. Noyz Narcos, Papa V e Artie 5ive]
  16. Solo [Feat. Luchè]
  17. T.O.N.Y. [Feat. Tony Boy e Tony Effe]
  18. CNTNRS [Feat. Jake La Furia, Emis Killa, Kid Yugi, Tony Boy, Rasty Kilo, Guè, Paky, Nerissima Serpe e Papa V]

Beatz

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