Tha Alkaholiks – Coast II Coast

Voto: 5

E’ da tempo che me lo chiedo: come faremmo a divertirci se al mondo non ci fossero gli Alkaholiks? Un party non può definirsi tale se in giro mancano loro o se la loro musica non viene suonata a palla; e in “Coast II Coast” li troviamo nel loro momento di massimo splendore, con un secondo album che confermò le ottime premesse di “Make Room” e li proiettò definitivamente nell’olimpo degli intrattenitori, grazie a rime di insuperabile ironia e beat troppo forti, troppo coinvolgenti, troppo grassi per rinunciare a gettarsi nella mischia e sudare un po’.

L’apripista di questa felice avventura fu lo strepitoso singolo “DAAAM!”, che utilizzava il medesimo campione di “Clap Your Hands” degli A Tribe Called Quest ma in maniera mooolto più ritmata, facendo del brano uno dei più leggendari che, a mia opinione, siano mai stati prodotti nella storia del Rap. Tash e J-Ro non spaccano quando rimano, bensì devastano, e gli interi versi appartenenti al singolo in questione sono da paura, di quelli che ti costringono a ritornare un momento indietro per riascoltare la marea di parole dette e capire che: A) non è possibile che abbiano detto ciò che hanno detto; B) pochi riuscirebbero a stare loro dietro; C) se assemblato tutto assieme si capisce che tutto ciò ha anche un senso, magari non immediato ma ce l’ha.

Un altro fiume di rime è contenuto nell’apertura, “WLIX”, dove su un ritmo festaiolo i Liks si scambiano il microfono coi Lootpack e Tash offre altri esempi della sua classe (<<no releases on the two steel wheels/comes the lyrical skills that kills more ducks than oils spills>>), ammazzando ben presto qualsiasi genere di competizione. Numerosi anche gli ospiti di contorno, come il fedele mentore King Tee e un giovane Xzibit, tra gli altri troviamo anche Q-Tip, i Baby Bubbas nel revival old school “Flashback”, esilarante, e trovano spazio due ottime produzioni di Diamond D, “Let It All Out” e “The Next Level”, nella seconda delle quali il membro dei D.I.T.C. smazza pure una rima delle sue. Da ricordare anche “2014”, che s’interroga sul futuro dell’Hip-Hop sfruttando un sample di KRS-One (<<back in the days I knew Rap would never die>>) e dipinge, grazie all’abilità metrica di J-Ro, uno scenario post nucleare modello “1999: fuga da New York”, nel quale gli Alkaholiks e il Rap, però, sono ancora vivi e vegeti.

Festa, birra, spumante, Chianti a volontà, rime a più non posso e ragazze disinvolte sono il contorno ideale per questo disco memorabile, che nel prosieguo della carriera dei Liks non riuscirà più a essere avvicinato e avrà il merito, in uno scenario molto gangsta come quello di metà anni ’90, di discostarsi da tematiche violente nel tentativo di unire le due coste d’America sotto il nome del divertimento. La tecnica al microfono dei tre (rappa anche E-Swift) è eccellente e le rime, come detto più volte, sono divertenti e da studiare per capirne i duplici risvolti, la produzione dello stesso E-Swift, che gode delle collaborazioni di Diamond D e Madlib, è semplicemente stellare, facendo così di “Coast II Coast” un’uscita che non stanca veramente mai e quindi è dotata di uno dei pregi megliori che si possano chiedere a una produzione musicale. Roba di un altro pianeta – bello fresco e frizzante!

Tracklist

Tha Alkaholiks – Coast II Coast (Loud Records 1995)

  1. WLIX [Feat. Declaime and Lootpack]
  2. Read My Lips
  3. Let It All Out
  4. 21 & Under
  5. All The Way Live [Feat. Q-Tip]
  6. Hit And Run [Feat. Xzibit]
  7. DAAAM!
  8. 2014
  9. Bottoms Up [Feat. King Tee]
  10. Flashback [Feat. The Baby Bubbas]
  11. The Next Level [Feat. Diamond D]

Beatz

  • Madlib: 1
  • E-Swift: 2, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10
  • Diamond D: 3, 11

Scratch

All scratches by E-Swift except on tracks #1 by Dj Romes and #2 by Dj Pen One

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