Talib Kweli – Gutter Rainbows

Voto: 3,5/4 –

Periodo di intensa produzione per Talib Kweli, che dopo il ritorno quasi insperato dei Reflection Eternal ci consegna il suo quinto disco solista (se contiamo anche “Right About Now”) e, stanco dell’ingombrante Warner, si affida alla soluzione casalinga con la neonata Javotti Media. Tale libertà di movimento si percepisce in tutti e quindici i brani di “Gutter Rainbows”, caratterizzati da sonorità più o meno orecchiabili, tematiche prevalentemente biografiche e collaborazioni piuttosto selezionate, in un crescendo che parte da atmosfere molto morbide e, verso la fine, sembra inasprirsi sempre più.

E’ proprio l’impostazione musicale a dettare gli alti e i bassi dell’album, tra i produttori coinvolti (manca Hi-Tek) abbiamo nomi collaudatissimi e qualche emergente già noto, il taglio in genere è sobrio (la titletrack), abbastanza classico (“Palookas”) e non di rado elegante (“Self Savior”), richiamando percorsi e inflessioni che hanno ampiamente segnato il percorso artistico dell’mc. Di certo le prestazioni migliori sono quelle dell’australiano M-Phazes, Marco Polo (pesta duro come suo solito) e Oh No, vertici di un insieme mediamente apprezzabile e talvolta ispirato dal Kanye West di qualche anno fa, parallelo colto soprattutto nel ricco utilizzo di Gospel (“So Low” e “Cold Rain“); purtroppo non manca qualche oscenità di cui si poteva fare volentieri a meno, mi riferisco alla terribile “I’m On One” e a “Friends & Family”, che al posto del rullante utilizza un rumore imprecisato (per non parlare dei synth).

Dal canto suo, Kweli è grosso modo quello di sempre, che a tanti piace e a tanti altri proprio non va giù: interpretazione appassionata, tecnica solida ma priva dei virtuosismi più inutili, gran senso della melodia. Diciamo che, per gusti personali, lo preferisco nella concretezza di “Cold Rain” e “Friends & Family”, nelle collaborazioni con Sean Price e Jean Grae, nell’ardore rovente di “How You Love Me“, piuttosto che nelle spacconate un po’ stiracchiate di “Mr. International” o nello storytelling non troppo originale di “Tater Tot”. In ogni caso, “Gutter Rainbows” è un progetto equilibrato (specie se affiancato a “Revolutions Per Minute”), di facile ascolto e non troppo distante da “Quality” o “Eardrum”; i fan non ne rimarranno dunque delusi.

Le prossime tappe, annunciate nel booklet, saranno “Liberation 2”, ovviamente con Madlib, e “Prisoner Of Conscious”. Stacanovista…

Tracklist

Talib Kweli – Gutter Rainbows (Javotti Media/3D 2011)

  1. After The Rain
  2. Gutter Rainbows
  3. So Low
  4. Palookas [Feat. Sean Price]
  5. Mr. International [Feat. Nigel Hall]
  6. I’m On One
  7. Wait For You [Feat. Kendra Ross]
  8. Ain’t Waiting [Feat. Outasight]
  9. Cold Rain
  10. Friends & Family
  11. Tater Tot
  12. How You Love Me [Feat. Blaq Toven]
  13. Uh Oh [Feat. Jean Grae]
  14. Self Savior [Feat. Chace Infinite]
  15. Go Now (Bonus Track) [Feat. Iron Solomon and Jean Grae]

Beatz

  • 88-Keys: 1
  • M-Phazes: 2
  • Shuko: 3
  • Marco Polo: 4
  • S1 with the additional production by Caleb: 5
  • Khrysis: 6
  • S1 with the co-production by Caleb: 7
  • 6th Sense: 8
  • Ski Beatz: 9
  • E. Jones: 10
  • Nick Speed: 11
  • Blaq Toven: 12
  • Oh No: 13
  • Maurice Brown: 14
  • DrumDreamers and Patrick “Ty’neg” Mathore: 15