Stress Eater – Everybody Eats!
Nonostante la saga abbia offerto alternanza tra momenti di pura esaltazione e qualche importante punto di domanda, il marchio Czarface ha creato un indissolubile punto di riferimento per il boom bap del nuovo millennio. La sua forza è stata chiaramente più apprezzata da chi ha qualche annetto in più, non solo per il chiaro gusto rétro che il sodalizio tra 7L, Esoteric e Inspectah Deck ha saputo infondere a una scena infangata da storpiature e idee troppo vicine a scopiazzature dal passato, bensì per quell’estetica vintage che si porta cucita addosso, la quale racchiude – non solo attraverso la musica – una serie di ricordi, stati d’animo e irripetibili momenti che hanno contraddistinto la vita di chi, negli anni ottanta, era bambino. Quel particolare vissuto accomuna artisti e ascoltatori, accendendo energie di un tempo, permettendo di rivivere tempi in cui era tutto più semplice, rievocando oggi citazioni, personaggi, pellicole, musica e fumetti che hanno gioiosamente segnato la scoperta dei propri gusti: i tempi dei poster in camera, dei Celtics di Larry Bird (giusto per citare qualcosa di estremamente caro a Esoteric), dei giochi fatti per strada, dei Goonies, delle odissee spaziali con annesse guerre, degli eroi Marvel (non ancora in salsa Hollywood). Tutti aspetti che, pur essendo andati e tornati, mai hanno abbandonato cuore e passione.
Dunque, nella maniera più cinematica possibile, anche gli anti-eroi mascherati del Rap lasciano il posto a un loro stesso spin-off, l’entità Czarface si accomoda per un momento a distanza dalla macchina da presa, permettendo a una nuova formazione chiamata Stress Eater di svolgere la sua missione. La provvisoria assenza di Rebel INS e la conseguente inclusione di Kool Keith nulla va a spostare a livello di equilibri argomentativi, inserendo a tempo pieno – Dr. Octagon aveva già collaborato all’operazione principale – un personaggio che, con la sua stravaganza, il suo trasformismo, il suo spiccato nonsense, aderisce congruamente ai canoni e gli intenti del progetto; che poi questo sia collaterale poco importa, anzi, la mossa a sorpresa si rivela essere un fattore chiave nel destare fresca curiosità per un’epopea che a volte aveva dato l’impressione – al di là dell’ottima musica complessivamente registrata – di essere diventata stagnante.
“Everybody Eats!” non rinnova drasticamente il tema conduttore, ma rinfresca con gusto quella molteplicità di talenti convertita in Hip-Hop, proponendosi in netta antitesi alla moda e alla massa facendo riemergere, oltre che i ricordi, anche i valori più coerenti del Rap. Questa nuova proposta rinforza l’epica del collettivo, pur variandone gli addendi, insistendo sul consueto format ma migliorandone sensibilmente la coesione complessiva dei brani, offrendo quella stessa continuità che veniva a gran voce richiesta ad alcuni dei passi precedenti, facendo girare adeguatamente la formula composta da due affidabili esperti del microfono, uniti a un beatmaking forte delle abilità di ricerca e composizione della squadra conosciuta come Czar-Keys, fondendo le pazze escursioni liriche di Keith all’estrema consistenza di Esoteric e condendo quindi il tutto con un conglomerato sonoro tutto d’un pezzo, nel quale il mix (e qui la natura di dj di 7L è davvero preziosa), le piccole ma significative variazioni dei beat e la vasta gamma di sample lavorati per impattare fragorosamente sul risultato complessivo, fanno la differenza.
Alto tasso glicemico si richiedeva, e fat lyrics and beats è la combo che si riceve in premio, tant’è che il desiderio di riavvolgere il nastro e cominciare da capo cresce a ogni passaggio. “Here’s Some Homicide” stende orizzontalmente con la sua porzione di contrabbasso killer, gestendo loop e sezione ritmica come il buon padre di famiglia di un ipotetico codice civile del Rap, dando luogo a una squisitezza prelibata, una ricchezza musicale perfettamente corrisposta da un Seamus Ryan vorticoso, impeccabile nella rapidità della dizione, connubio ideale verso le assurdità poste in rima da Keith con una sorprendente presenza di Ice-T per la strofa finale. “Top Men Of Rap” tiene fede al titolo, liricamente disinvolta, polverosa nella batteria, sontuosa nel sample di trombe, ricca nei riferimenti e nelle paradossalità dell’ultramagnetico scienziato pazzo (<<I got a all-star name, leavin rappers tied up with duct tape on their mouth and chains/all their inventory is my territory I claim, run into their brain like a Amtrak train/everybody with a g-string get out my lane, the future, Black Kelly Tribuca, from Notre Dame>>). Il clima che pervade “Mecha And The Sole Brother” – altra citazione genialmente traslata al mondo Czar – si sviluppa tra scratch, mini-giri di chitarra, fenomenali inserti di drum beat e suoni evocativi di laboratori dispersi in chissà quale galassia, portando la soddisfazione molto in alto, in particolare quando Eso diventa parecchio vizioso infuocando barre e flow, alzando la posta in palio (<<but I know the corporate code and more I showed the mercy COBRA showed the Joes/and I expose foes like sandals that are open toed>>). Il fruscio di vinile che accompagna “Genuine Lifestyle” è additivo alla pari di vibrafono e linea di basso da classico senza tempo, la capacità di Keith di partorire citazioni inconsuete collegandole tra loro è poi incredibile, in piena vena freestyle, confezionando l’ennesima traccia di battaglia creativa, con rime e similitudini che colpiscono nel segno grazie alle numerose fonti d’ispirazione.
La produzione dimostra di gestire molto bene i tempi del disco, concedendo un paio di pause strumentali (le golose “People Want Sugar”, nella quale Keith dialoga di personali teorie sugli zuccheri su un bel giro di piano, e “Off The Bone”, che celebra nuove nozze tra vecchia scuola e synth futuristici) opportunamente inserite in determinati punti della scaletta, giusto per tirare il fiato prima della ripartenza. Il tratto finale è infatti da percorrere a velocità supersonica, cavalcando il destriero di “Space Cowboy”, figura che ben si accosta a un’idea di personaggi che indossano i panni di giustizieri del Rap; “Aladdin’s Castle” regala un ottimo motivetto d’organo, synth a 16-bit, armonie di chitarra e una costruzione complessivamente esaltante, dove Keith è sempre preciso nelle battute e Mega Ran è semplicemente perfetto – da buon nerd qual è… – per disquisire di videogame col suo incedere distintivo; “Giving Back To The Universe” e la sua particolare atmosfera chiudono perfettamente i giochi, a dimostrazione di una particolare cura nella collocazione dei brani.
Gli unici appunti li possiamo fare giusto a un paio di episodi, nei quali riemergono alcuni aspetti che avevano in parte appesantito gli album precedenti e che, a parere personale, dovrebbero essere esaminati dagli Czar-Keys quali possibili aree di progresso per il loro sound del futuro. Si ripresenta infatti la letargia manifestata dall’eccessiva lentezza di “Cold Wave”, la quale pesa sul rimare rallentato di un Esoteric che non può rendere così al meglio; già più perdonabile risulta invece “Rocket Science”, un tantino macchinosa ma in ogni caso possente, a maggior ragione se il bostoniano rilascia doppi sensi da rewind istantaneo (<<uh, this is D-day, the only time you spray chrome is touching up your destro toy for e-bay>>), dando luogo a un brano comunque più che sufficiente.
“Everybody Eats!” giunge inaspettato e, altrettanto repentinamente, si rivela essere un ottimo disco di boom bap tradizionale, aprendo nuovamente l’accesso a un immaginario speciale e fantasioso, un rifugio consolatorio per tutti quei momenti nei quali si vorrebbe far ritorno a un’innocenza entusiastica, gettandosi dentro una miscela di liriche e beat che riporta a uno stato di felicità ancora vivo. Il tutto in un Hip-Hop da manuale.
Tracklist
Stress Eaters – Everybody Eats! (Silver Age 2024)
- The Hunt For Czarface
- Rocket Science
- Here’s Some Homicide [Feat. Ice-T]
- Cold Wave
- People Want Sugar
- Willrow Hood
- Top Men Of Rap
- Mecha And The Sole Brother
- Genuine Lifestyle
- Off The Bone
- Space Cowboy
- Aladdin’s Castle [Feat. Mega Ran]
- Giving Back To The Universe
Beatz
All tracks produced by The Czar-Keys
Mistadave
Ultimi post di Mistadave (vedi tutti)
- Stress Eater – Everybody Eats! - 6 Gennaio 2025
- Ice Cube – Man Down - 30 Dicembre 2024
- Ice Cube – Man Down - 30 Dicembre 2024