Statik Selektah – Extended Play

Voto: 3,5

Di Statik Selektah abbiamo imparato a conoscere pregi e difetti: nelle sue numerose pubblicazioni discografiche è sempre stato fin troppo evidente il fatto che il producer di Lawrence, Massachusetts, possegga intuizioni geniali che gli consentono di sfornare tracce memorabili, ma che non tutte le sue creazioni siano del medesimo livello qualitativo, portando alla scelta di pezzi che non figurano bene nei suoi album. Ed è proprio con quest’aspettativa che ci siamo apprestati ad ascoltare “Extended Play”, un lavoro che, come sempre, getta le sue fondamenta su batterie grasse, campioni Soul melodici e ricercati, atmosfere che giocano bene sui contrasti tra musicalità e ruvidità, tutte caratteristiche che hanno oramai tracciato un profilo inconfondibile nello stile produttivo di Statik. Come i suoi predecessori, anche questo nuovo disco propone tracce di grande qualità che trovano ottimi equilibri tra il beat e la selezione degli mc’s, i quali, come di consueto, si alternano tra nomi ben conosciuti, altri in rampa di lancio e altri ancora alla ricerca del loro primo spazio significativo.

La hit più riconoscibile e immediata proviene da un’accoppiata inattesa: “21 & Over” propone il Selektah delle grandi occasioni grazie a un basso pulsante, goderecce dosi di scratch e sample che interagiscono alla perfezione tra loro, un mood pressoché ideale per le stoccate di Sean P (<<listen, a ring on you brother, I’m harming you daily/clown, Ringlin Bros and Barnum and Bailey>> – dai su, tutti a casa adesso!) e il suo occasionale compagno Mac Miller. Segue a ruota “Bird Eye’s View”, la quale mischia Raekwon a un onirico Joey Bada$$ e un Black Tought chiaramente firmatario della migliore strofa dell’album, eccellente tanto nella tecnica, per via di astuti incastri multisillabici, quanto nel contenuto, condito da una specialità della casa che pesca un sample vocale pitchato e lo trasforma nel protagonista principale della base. Devastante pare essere l’aggettivo corretto per il mix di archi e trombone che compone “Bring ‘Em Up Dead”, un solo di Joell Ortiz dai tratti musicali quasi cinematografici, ma grande risalto si prendono pure “My Hoe”, spittata da un terzetto intrigante composto da Blu, Evidence e un Reks in veste di show stealer, e la notturna “100 Stacks”, altro beat pienamente centrato che copre le distanze tra Seattle e la California, mettendo assieme JFK e Krondon.

Fossero tutte così, le produzioni di Statik Selektah non avrebbero rivali al mondo, ma anche in questo caso viene meno la continuità necessaria a compiere il definitivo salto di qualità. A volte manca un corretto bilanciamento tra i rapper chiamati in causa (Ea$y Money è, ad esempio, nettamente più convincente di Freeway in “Love & War”), a volte è la componente musicale a essere debole pur mantenendo un comparto lirico molto solido (“The Spark”, “Game Break”), in altre situazioni ancora, il beat è pigro e pure agli mc’s già affermati non viene voglia di incidere più di tanto, trasformando un grande potenziale in un risultato apprezzabile ma nulla più (“Funeral Season”, “East Coast”). Destinate allo skip già dopo pochi ascolti sono invece una “Big City Of Dreams” molto fiacca, sorretta dalla sola personalità del sempre apprezzabile Meyhem Lauren, una “Pinky Ring” che non risolleva Prodigy dal torpore che l’ha attanagliato di recente per via di un beat che sembra riciclato da Alchemist, e una “Live From The Era” proprio da quest’ultima co-prodotta e che, oltre a essere musicalmente di difficile sopportazione, propone uno stuolo di mc’s troppo disomogeneo nel talento, con qualcuno persino in grado di andare fuori tempo forzando un flow che non è il suo.

Coi suoi alti e bassi, “Extended Play” è l’ennesima prova a due facce di Statik Selektah, che un minuto prima infila una mina dietro l’altra facendo cadere in ginocchio l’ascoltatore per chiederne ancora e un istante dopo non riesce a mantenere un ragionevole equilibrio tra qualità e quantità, un po’ per qualche beat fiacco o ripetitivo all’eccesso, un po’ per la testardaggine nel voler spingere qualche rapper per forza, anche a costo di far presenziare gente dalle capacità liriche inferiori alla media. Il producer del Massachusetts rimane uno dei più interessanti e accattivanti in circolazione, non ci piove; certo è che quando troverà la costanza necessaria senza limitarsi a calare l’asso occasionale, allora sarà definitivamente pronto a sganciare l’arma totale che crediamo essere lì, nascosta da qualche parte nel suo ampio arsenale.

Tracklist

Statik Selektah – Extended Play (Showoff Records/Duck Down Music 2013)

  1. Reloaded [Feat. Pain In Da Ass, Action Bronson, Big Body Bes, Termanology and Tony Touch]
  2. Bird Eye’s View [Feat. Raekwon, Joey Bada$$ and Black Thought]
  3. East Coast [Feat. Noreaga and Lil Fame]
  4. 21 & Over [Feat. Sean Price and Mac Miller]
  5. The Spark [Feat. Action Bronson, Joey Bada$$ and Mike Posner]
  6. Make Believe [Feat. Freddie Gibbs, Termanology and Ea$y Money]
  7. Pinky Ring [Feat. Prodigy]
  8. Funeral Season [Feat. Styles P, Bun B and Hit Boy]
  9. Bring ‘Em Up Dead [Feat. Joell Ortiz]
  10. Camouflage Dons [Feat. Smif-N-Wessun and Flatbush Zombies]
  11. Big City Of Dreams [Feat. Troy Ave, Push!, Meyhem Lauren and AG Da Coroner]
  12. Gs, Pimps, Hustlers [Feat. Wais P and Slaine]
  13. My Hoe [Feat. Blu, Evidence and Reks]
  14. Love & War [Feat. Ea$y Money and Freeway]
  15. 100 Stacks [Feat. JFK and Strong Arm Steady]
  16. Live From The Era [Feat. Pro Era (Chuck Strangers, Joey Bada$$, Kirk Knight, Dessy Hinds, A-La-Soul and CJ Fly)
  17. Game Break [Feat. Lecrae, Termanology and Posdnuos]
  18. Home [Feat. Talib Kweli]

Beatz

All tracks produced by Statik Selektah except track #16 co-produced by The Alchemist

Scratch

All scratches by Statik Selektah

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