Sottotono – Sotto effetto stono
Conoscete il concetto di sincronicità, vero? Ne ho percepito una manifestazione concreta di recente, ponendo in ordine i punti che vado a elencarvi. Lo scorso novembre, a Torino per il concerto di GZA, facciamo un giro da Materiale Resistente, dove acquisto una copia usata di “Sotto effetto stono”. A febbraio, lo sapete, c’è Sanremo, evento di cui ci frega meno di zero, senonché ci hanno fatto un po’ sorridere i commenti di chi, a proposito della serata cover di Shablo, Tormento, Guè e Joshua con ospite Neffa, è andato in delirio per il medley di “Amor de mi vida” e “Aspettando il Sole” – eppure i nostalgici dovremmo essere noi, nella narrazione comune… Un paio di settimane fa ci scrive un utente, Marco, con una richiesta molto semplice: colmare un vuoto del nostro archivio, commentando un’uscita dei Sottotono. Infine, lunedì dieci marzo, proprio “Sotto effetto…” ha compiuto ventinove anni. Tutto ciò in parallelo a un pensiero che, inter nos, abbiamo espresso spesso, consapevoli che il secondo disco di Fish e Tormento, oltre a vantare una realizzazione impeccabile, sia dotato di una visione precisa, lucida, incontestabile a prescindere da gusti e preferenze.
Eccoci dunque alla recensione che state leggendo, tardiva perché al tempo c’eravamo e, in passato non ne abbiamo certo fatto mistero, nel suo insieme l’Area Cronica non è mai stata la nostra realtà di riferimento, di conseguenza ce ne siamo occupati col contagocce. Di sicuro, a dispetto di un’anagrafica che andava dai ventiquattro anni del produttore ai ventuno del rapper, nel suo piccolo (e le oltre duecentomila copie vendute suggeriscono che l’aggettivo vada preso con le pinze) l’album esprime una maturità artistica e stilistica di rilievo, tanto più se si considera il necessario riassestamento del gruppo dovuto all’uscita di Nega e Dj Irmu. Il progetto, quindici tracce per oltre un’ora di durata, non è fondativo di un genere, semmai si rivela più efficace di altri nell’assimilare e personalizzare elementi provenienti dalla scena west coast in primis, ma con palesi richiami ai Mobb Deep e all’horrorcore. Lungo queste direttrici principali, guardando esplicitamente agli Stati Uniti, “Sotto effetto stono” marca un segno profondo nell’Hip-Hop italiano dell’epoca, capitalizzando un’attitudine che, nel breve periodo di attività del collettivo, accomunerà un roster numericamente contenuto e tuttavia intraprendente, ambizioso, ottenendo un riscontro significativo e, in parallelo, una discreta avversione da parte di chi ne criticava appunto l’attitudine troppo derivativa.
Dal canto suo, il duo non si fa trovare impreparato e, fin dalla titletrack posta non a caso in apertura, invece che sotterrare l’ascia di guerra libera subito la vis polemica con arroganza e frecciatine niente affatto velate (<<e ora c’è la Sottotono crew/e ti conviene riconoscerlo perché/non so in te, ma di storie in me ce n’è/altro che non ve n’è, merda se ce n’è>>); un diss, quello ai danni di Neffa, esplicitato ancor più in “Di Tormento ce n’è uno” (<<e devi solo stare muto/alza i tacchi e torna un po’ da dove sei venuto/io non ti copio, il fatto è che sei geloso/e che ti brucia il culo per quanto son stiloso/…/tu fai il guaglione, che a fare il chico ci penso io/quindi non stressarmi, solo Dio può giudicarmi>>), innescando un botta-e-risposta che, pur facendo parte del gioco, finì con l’alimentare l’inevitabile polarizzazione in fan degli uni o dell’altro. Carattere, egocentrismo e sarcasmo sono altresì la linfa di “Eh beh” (<<sono nato con la voglia di spaccare il culo al mondo/e soprattutto a chi mi si mette contro>>), con i featuring a onor del vero orribili di Marya e Fish medesimo nei panni di Rosario Madonia, e “Quei bravi ragazzi”, decisamente più a fuoco nelle collaborazioni dei sodali Lyricalz e Left Side.
Il successo, certificato col premio rivelazione incassato al Festivalbar 1997, venne però decretato a partire dal buon esito di singoli, ballad e brani d’amore, cioè un terzo del disco. Il tema sentimentale viene infatti declinato nei toni più zuccherosi di “Solo lei ha quel che voglio” e “Tranquillo” (quest’ultima sul sample di “Over You” di Ray Parker Jr.), in quelli sensuali di “Dimmi di sbagliato che c’è” e nella nostalgia intrisa di amarezza e delusione di “Non c’è amore” e “Non c’è storia”. Di fianco a queste, sul piano della mera fruibilità, abbiamo poi l’ironica “Ianglediz” (<<e quindi non dar mai troppo peso a quel che dico/mi faccio la tipa anche se è quella di un mio amico/e tu dimmi se ne vuoi di più/se stai con me devi farti ognuno della mia crew>>), con Esa, Polare e Bassi Maestro, e il festoso omaggio a “Gin And Juice” di “Succo alla pera col gin”. La componente più leggera e mainstream di “Sotto effetto stono”, come detto, non piacque ai maniaci – noi compresi – del Rap che si fregiava di maggiore asprezza e intransigenza; ma, senza peccare di revisionismo, nel suo tratto di facile presa si riconosce tuttora una connotazione precisa, risultato ottenuto grazie a un beatmaking intelligente, melodico, che alla durezza del Funk preferisce il Soul ricco di synth degli anni ottanta, scelta pienamente congeniale al flow morbido, cadenzato, che ha già in nuce le future evoluzioni canore del secondo fratello Cellamaro.
Completano il quadro, a ulteriore definizione di una scaletta che offre numerosi spunti, una manciata di episodi dall’aria cupa e allucinata: la tenebrosa “Dimmi che farai”, “Cronici” col sardo Maku Go e l’onirica “L’inconscio” (<<vivi in un continuo clima di terrore/per tua fortuna arrivo solo quando il giorno muore/è troppo tardi per pregare, inutile sperare/chiudi gli occhi e lasciati guidare>>). Se rispetto all’acerbo “Soprattutto sotto” siamo un grosso passo in avanti, il successivo “Sotto lo stesso effetto” ne ricalcherà la formula con degli aggiustamenti non altrettanto interessanti (crescono la ruffianeria e l’elemento party, viene sacrificato quello lugubre e visionario): “Sotto effetto stono” è – anche per queste ragioni – il miglior titolo dei Sottotono, evidenza che negli oramai tre decenni trascorsi si è incarnata in una verità oggettiva.
Tracklist
Sottotono – Sotto effetto stono (Crime Squad 1996)
- Sotto effetto stono
- Non c’è amore
- Eh beh [Feat. Marya e Maku Go]
- Succo alla pera col gin
- Ho il controllo
- Di Tormento ce n’è uno
- Solo lei ha quel che voglio [Feat. Danny Losito]
- Dimmi che farai
- Cronici [Feat. Maku Go]
- Tranquillo
- Quei bravi ragazzi [Feat. Lyricalz e Left Side]
- Non c’è storia
- Ianglediz [Feat. Esa, Polare e Bassi Maestro]
- Dimmi di sbagliato che c’è
- L’inconscio
Beatz
Tutte le produzioni di Fish
Scratches
- Bassi Maestro: 6
- Dj Double S: 11

Bra

Ultimi post di Bra (vedi tutti)
- “Il leviatano” e’ il nuovo disco di Barry Convex - 25 Marzo 2025
- “Divergenti” e’ il nuovo EP di Flop Il Grezzo e Cargo - 24 Marzo 2025
- “Rock on” e’ il nuovo album di Dj Fede - 21 Marzo 2025