Shabazz Palaces – Lese Majesty
Per chi non avesse letto la bella recensione di agent.org a proposito di “Black Up“, spieghiamo subito che parliamo del terzo lavoro che vede l’artista un tempo noto come Butterfly (attivo negli anni novanta coi Digable Planets e ora ribattezzatosi Palaceer Lazaro) in compagnia del polistrumentista Tendai Maraire e che si tratta di un gruppo particolarmente significativo per il suo aver proposto una visione inusuale del fare Hip-Hop negli anni ’10. Nati artisticamente dalle stelle e fisicamente imprigionati a Seattle nella loro forma umana, gli Shabazz Palaces, sempre con la label di fiducia Sub Pop, questa volta propongono un viaggio più impegnativo di quanto ci si potesse aspettare (nonostante il materiale precedentemente edito fosse tutt’altro che immediato). Il percorso, iniziato con un EP omonimo nel 2009 e appunto con “Black Up” nel 2011, prosegue infatti con un album lungo diciotto tracce di durata variabile e tutte all’insegna dell’impegno congiunto di testa e orecchie da parte dell’ascoltatore.
La prima cosa che va detta a qualsiasi neofita è di non aspettarsi un disco Hip-Hop sperimentale; più semplicemente, “Lese Majesty” è un disco sperimentale tout court. E infatti il Rap non è sicuramente particolarmente elaborato e potrebbe perfino annoiare quanti vanno ala ricerca di chiusure impossibili e incastri asimmetrici; ciò non vuol dire, però, che sia privo di efficacia, come dimostrano molti dei brani bonsai dalla durata inferiore ai due minuti (in particolare segnalo “Solemn Swears”, ripetitivo e ossessivo come pochi altri pezzi, e la sua metastasi “Harem Aria”, così come “Noetic Noiromantics”, che degenera abilmente verso il canto con una delicatezza inaspettata), dove la cadenza delle parole (pausata, ciclica e ripetitiva) sembra risultare il solo modo di affrontare gli ostici ritmi proposti. In generale, è comunque costante la fantasia con cui il rapper piega il flow alle esigenze dei tempi scanditi da Knife Knights, prova tanto di misura quanto di umiltà, e ciò non può che essere considerato un punto a favore per l’insieme.
E tuttavia va detto che i brani più lunghi sono a rischio saturazione e probabilmente avrebbero funzionato lo stesso anche senza parte vocale o, magari, con qualche effetto di meno (a seconda dei casi, sentirete una voce eterea o distorta, ma sempre e comunque filtrata), snellendo un po’ il tutto. Ostica, inoltre, è la cripticità dei testi, come sempre improntati a esprimere una grande spiritualità. Ciò succede soprattutto nella prima parte (in special modo nei primi tre brani), mentre dalla nona traccia in poi i Nostri sembrano finalmente placarsi per creare brani molto coinvolgenti (come esempio si prenda il singolone “#Cake”, che potrebbe far ballare anche Stephen Hawking, sorprendente nel suo distaccarsi da tutto il resto del disco). Discorso positivo sotto tutti i punti di vista è invece quello legato ai suoni. Il range di atmosfere è piuttosto variegato e si va, ovviamente, dalle parentele con la Anticon ai campioni Jazz, passando per le chitarre distorte e i groove, con indovinati tocchi di Elettronica (su tutte mi vengono da citare la splendida “Colluding Oligarchs” e l’altrettanto efficace “Mindglitch Keytar TM Theme”). Il tutto è amalgamato con gusto e classe, con un particolare occhio alle ritmiche.
In generale, possiamo dire che si tratti di un ottimo disco, forse poco indicato a un ascoltatore tradizionale di musica Hip-Hop e più adatto a chi, a suo tempo, ascoltò con passione i cLOUDDEAD. Non trattandosi dunque di un’uscita canonica e in fondo neppure troppo orientata alla musica black, il giudizio viene sospeso, lasciando a voi il piacere di trovare il vostro voto. Da parte mia, lo consiglio a chiunque: è l’occasione giusta per vedere se il futuro del Rap può aspirare a qualcosa in più di un presente leggermente stantìo e uniforme.
Tracklist
Shabazz Palaces – Lese Majesty (Sub Pop Records 2014)
- Dawn In Luxor
- Forerunner Foray
- They Come In Gold
- Solemn Swears
- Harem Aria
- Noetic Noiromantics
- The Ballad Of Lt. Maj. Winnings
- Soundview
- Ishmael
- …Down 155th In The MCM Snorkel
- Divine Of Form
- #Cake
- Colluding Oligarchs
- Suspicion Of A Shape
- Mindglitch Keytar TM Theme
- Motion Sickness
- New Black Wave
- Sonic Mythmap For The Trip Back
Beatz
All tracks produced by Knife Knights
Jonathan
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