Sebini e G Farmerz – Moodigliani

Nelle fantasie più sfrenate di chi, come noi, scrive di musica per passione, c’è la scoperta di quell’artista che, sconosciuto ai più, potrebbe rivelarsi una clamorosa novità per i lettori, tanto quanto per gli addetti ai lavori. Stando coi piedi per terra e non volendo affatto dare ai protagonisti della recensione un’etichetta che probabilmente è frutto della sola ignoranza del sottoscritto, mi limito quindi a segnalare la mia, di sorpresa, di fronte al primo ascolto di “Moodigliani”. Non un’intuizione di cui possa assumermi il merito, sia chiaro: siamo stati contattati dall’ufficio stampa a inizio agosto e, come facciamo di solito, abbiamo valutato il progetto per una segnalazione tra le news; senonché, pur non avendo la minima idea di chi fossero Sebini/Sebastiano Contrario, il duo di beatmaker G Farmerz e il collettivo che ruota attorno a questi ultimi, l’album si è imposto da sé per la qualità complessiva proposta nei ventiquattro minuti di durata – la versione fisica in CD conta però due brani in più, per un totale di dieci.

Cosa ci ha colpito del disco? Diversi aspetti; in primis, l’ottimo amalgama tra liriche e beat, perché – prima di scendere nei dettagli della tracklist – “Moodigliani” appaga sul fronte più sensoriale, cioè quello dei padiglioni auricolari. Sonorità fresche per programmazione e selezione dei suoni, ma sempre legate alla tradizione; un flow intrigante, che sottintende il buon livello di preparazione tecnica del rapper; un approccio affrancato da corrispondenze troppo precise, originale nella misura in cui non appare affatto semplice assegnargli delle ascendenze nette – per ragioni che non so spiegare, mi è sembrato di cogliere delle vaghe analogie con lo stile (a sua volta) non riconducibile a categorie ben definite di Sandro Sù. Ovvero: si percepisce una personalità già matura (ecco, l’anagrafica è l’ennesimo dato che ci sfugge), in grado appunto di esprimersi in un percorso che non appare predeterminato, rigorosamente underground anche se distante dall’hardcore più esasperato, equipaggiato con un congruo quantitativo di barre e tuttavia non circoscritto all’intrattenimento, dotato in parti uguali di leggerezza e pungente sarcasmo.

Sullo sfondo, tutt’altro che mero elemento scenografico, c’è una provincia (piemontese, se non erro) che <<non è un buco, è una bella voragine/’sta roba non è ossatura/ma la mia cartilagine>> (“G. Soldini”). Il punto di vista è sì conflittuale (<<puttana, questa provincia, che se la lascio mi richiama/e invece in faccia di bronzo fuggirei in Botswana/o forse qui rimango, anche se mi duole il cuore/a scrivere le barre che nessuno vuole, per amore>>“Nebbione”), senza comunque cascare nel tedioso o nell’iperrealismo dei testi a tema, dato che Sebini la butta un po’ lì, mischiando il pregnante con la visceralità delle rime fatte per il solo gusto di farle (<<scorbutico al micro, autoritario/che se ci pensi è l’unica cosa che davvero so fare>> – la titletrack).

Poi, come accennavamo, c’è una realizzazione efficace, che mette in evidenza le abilità dei titolari e introduce altri elementi della crew – Snaf, in inglese, e Pepe Nocciola – e il colombiano Satuple Ilegal, in spagnolo. Una dimensione, quella legata alla condivisione dell’amore per l’Hip-Hop, che viene evocata in più episodi e in particolare, con nostalgia, in “Eurospin” (<<e poi rappare con gli amici come si faceva/vengo a sentir le strumentali, Dave, dopo cena/ora ‘sti qui scrivono barre che mi fanno pena/perché non hanno più i sudori freddi sulla schiena>>), a riconferma di un’identità che emerge nitidamente, figlia di un background altrettanto inequivocabile – di nuovo “G. Soldini”: <<dovevo avere una Rock band e fare le cover/sì, di Ligabue, Vasco Rossi, Pelù e Joe Cocker/e nelle cuffie avevo Bassi e Jack The Smoker/…/che se mettevi i largoni ti guardavano male/a parte mia nonna che comprendeva a pieno tutto il disagio>>.

Motivati altresì da considerazioni sulla scena che condividiamo in pieno (<<ora tutti sanno bene ‘ste coordinate/bravi, pure mia nonna scrive le rime baciate/bravi, sono felice se la musica la massacrate/meno se clonate gli scarsi a vagonate>>“Borderò”), invece dei soliti due titoli del momento preferiamo suggerirvene uno che, in assenza di spinte, riteniamo meriti più attenzioni degli altri. E’ ciò che facciamo, con un pizzico di orgoglio, da oltre vent’anni…

Tracklist

Sebini e G Farmerz – Moodigliani (Granda Farmerz Records 2022)

  1. Marcello Lippi
  2. Moodigliani [Feat. Snaf]
  3. G. Soldini
  4. Borderò
  5. Nebbione
  6. Eurospin [Feat. Satuple Ilegal]
  7. Cosa ne sai [Feat. Pepe Nocciola]
  8. Vanno via
  9. L’imputato (bonus track)
  10. Piovono gatti (bonus track)

Beatz

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