Sandro Su’ e Nervo – Dire, fare cacare, lettera, testamento

Bella storia davvero che, in un periodaccio come quello che oramai stiamo vivendo da un annetto e mezzo abbondante, sia ancora possibile trovare un solido riparo grazie a buona musica da ascoltare e riascoltare come quella di “Dire, fare cacare, lettera, testamento”, sei tracce una più gustosa dell’altra e questo anche per merito dell’egregio lavoro di Nervo (piacevole sorpresa nonché autore di tutte le strumentali a eccezione della strepitosa “Piangimi un FFiume”, griffata ovviamente FF), con sonorità classiche e rotonde, tappeto sonoro perfetto sopra il quale il rapper – termolese in anagrafica, friulano d’adozione – adagia con cura le proprie barre.

Sandro Sù torna e sposta ancora più in alto l’asticella, nel senso che nel suo nuovo progetto decide di eliminare tutto ciò che è superfluo – e dunque no ad anticipazioni, comunicati stampa, clip e via discorrendo – per puntare l’intera posta sul disco in sé, intendendo con ciò non solo le rime e le produzioni, ma anche grafica, foto (a proposito, big up per la cover a opera di Massimo Bod, delizioso omaggio a quella meraviglia che era – ahinoi all’imperfetto – “Cinico TV”) e tutti quegli aspetti creativi meno visibili ma altrettanto importanti, che la smaterializzazione della musica ha letteralmente mandato a puttane. Ergo: se lo volete, sappiate che c’è solo il vinile!

Sul versante strettamente musicale, l’mc rimane fedele a se stesso (<<idee come questa te le sogni, inception/di gente come te ne è pieno zeppo/che negli ‘80 non ha mai provato Urrà/ma sei hai provato un Rap i vostri eroi fanno cacà>> – ancora “Piangimi un FFiume”), sempre rinchiuso nella propria stanzetta – ben fotografata in “Rodney Mullen” – per osservare l’habitat circostante (<<tiro somme senza stenderle/lo show è Dave Byrne, tocca mangiarne di bistecche, man/vi vedo da qui, vi vedo dall’Everest/scrivo ad infrarossi e vedo facce nelle tenebre/…/mi salutano e dicono ciao monster/spiego il Rap ai bianchi in sei facciate come Foster>>“Ciao monster”) e, contestualmente, amoreggiare col Rap, fottendosene di trending topic e/o playlist, smarcandosi così in maniera netta e inequivocabile dai patemi della scena attuale, un contesto condannato per indole e limiti interni alla ripetizione a mo’ di filastrocca e votato unicamente – o quasi – al culto dell’immagine e alla (sovra)esposizione mediatica (<<ogni teoria passa, lascia il tempo che trova, sputa il tempo che mastica/e invecchia meglio la droga di questi stronzi di plastica/metà di noi barcolla, metà di noi a stiparla/e per quanto costa l’aria, metà di questi parla>>“Panopticon”).

A dare ulteriore valore all’EP, la selezione mirata e assolutamente perfetta di featuring di altissimo profilo quali Blo/B ne “Il Cristo dei bassi fondi” (<<vedo la luce, non firmo con Sony, firmo con Enel/firmo con i soldi, non firmo per i soldi/scoperta per qualcuno, una conferma ormai per molti/quattro e mezza in Paolo Sarpi aspettando su una panca Gesù Cristo che ti salvi/una vita che non pendo dalle labbra d’altri>>), Esa in una delle sue prove migliori degli ultimi dieci anni (<<ci vuole disciplina per le discipline/ci vuole estro e il maestro suggerisce vitamine/…/la vita è una salita ma va fatta a tappe/rappers, dentro al latte di mandorle frullo tutto, pronto un ottimo frappè>>) e un Tony Joz versione Pino Daniele 2.0 in “Eravamo io, Tonino e Il Presidente”.

Considerando il rispetto e la stima che proviamo per Sandro Sù, ci allineiamo alla sua scelta minimal e dunque la chiudiamo qui, senza fornire ulteriori dettagli. Non prima, però, di un ultimo ma essenziale consiglio: procuratevi quanto prima “Dire, fare cacare, lettera, testamento”, un disco da far girare nelle scuole (di Hip-Hop) sia per la qualità assoluta dell’insieme, sia per mostrare come nell’anno ventuno del terzo millennio sia ancora possibile, se non necessario, fare e proporre musica alla vecchia maniera (non vecchia e punto), quella che guarda al valore di quanto realizzato e non (solo) ai risultati di vendita, streaming o download (e Sandro lo fa da “Bisogna mantenere la posizione”, anzi da quando si chiamava ancora Phogna). Ah, un’ultimissima cosa: entro la fine del 2021 ci sarà un “Dire, fare cacare, lettera, testamento” stagione 2. Stay tuned!

Tracklist

Sandro Sù e Nervo – Dire, fare cacare, lettera, testamento (GattoPirata Dischi 2021)

  1. Sean Ponziana
  2. Piangimi un FFiume
  3. Il Cristo dei bassi fondi [Feat. Blo/B]
  4. Eravamo io, Tonino e Il Presidente [Feat. Tony Joz e Esa aka El Presidente]
  5. Panopticon
  6. Ciao monster [Feat. Deliuan]
  7. Sean Ponzianza (instrumental)
  8. Piangimi un FFiume (instrumental)
  9. Il Cristo dei bassi fondi (instrumental)
  10. Eravamo io, Tonino e Il Presidente (instrumental)
  11. Panopticopn (instrumental)
  12. Ciao monster (instrumental)

Beatz

Tutte le produzioni di Nervo tranne le tracce #2 e #8 di FFiume

Scratch

  • Dee Jay Park: 5, 11
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Gabriele Bacchilega

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