Roots Manuva – Alternately Deep
Io lo so che faccio bene a fidarmi del mio intuito femminile quando si tratta di acquistare CD… Questo di Roots Manuva l’ho lasciato sullo scaffale di quel negozio; e non me ne sono pentita. “Alternately Deep” altro non è che una raccolta del materiale che venne registrato durante la preparazione di “Awfully Deep”, ma che non fu incluso nell’album. Tuttavia, i fan riconosceranno molte di queste tracce perché apparse nei singoli, nei vinili e nei siti che lo riguardano: i pezzi inediti sono infatti soltanto cinque.
Cominciamo col dire che, rispetto all’album precedente, questo è decisamente più Garage; c’è più tendenza ad aggirarsi nei sottogeneri dell’Elettronica, piuttosto che cimentarsi in qualcosa di classico. I produttori, infatti, sono tutti nomi noti nel Grime ma pressoché sconosciuti alla scena Hip-Hop. La prima traccia riassume tutto ciò e Roots Manuva si riconferma il personaggio paranoico e sarcastico (<<long time loony/black George Clooney>>) di cui ci ricordavamo.
I pezzi Grime migliori sono “No Love”, “Seat Yourself” e “Check It”: questi vanno ascoltati su un signor impianto stereo ad alto volume, perché possano essere apprezzati pienamente. I momenti peggiori di “Alternaltely Deep” si presentano invece quando i produttori tentano di fare qualcosa di più Hip-Hop, ma i risultati sono “Things We Do”, dove sembra di ascoltare un pezzo Drum’n’Bass a rallentatore, e “Nobody’s Dancing”, una vecchia sigla dei cartoni animati con qualche synth in più. Fortunatamente, un pezzo Rap su dodici tracce alla fine c’è: è “Grown Man”, introspettiva come solo una traccia di Roots Manuva sa essere, con campionamenti Jazz che vanno a comporre un beat molto morbido e più tradizionale.
Comunque sia, è innegabile il talento musicale che Rodney Smith possiede; ma forse l’mc tra qualche album interesserà più agli appassionati di Elettronica che non ai maniaci del Rap: auspicabili sarebbero collaborazioni del Nostro con dj e produttori in grado di farne emergere l’attitudine con chiarezza. Complessivamente, “Alternately Deep” non è una brutta raccolta ma è qualitativamente inferiore ad “Awfully Deep” e – per noi appassionati – decisamente poco Hip-Hop. Siete avvisati.
Tracklist
Roots Manuva – Alternately Deep (Big Dada Records 2006)
- No Love
- Seat Yourself (Miami Mix)
- Double Drat
- Nobody’s Dancing
- Things We Do
- Check It (Remix)
- Get U High
- Colossal Insight (Jammer Remix & Revox)
- Mean Street
- Pep My Game
- World Is Mine (Plan B Studio Version)
- Grown Man
Beatz
- Roots Manuva with the additional production by Steve Dub: 1, 3, 6, 7, 9
- Roots Manuva: 2, 10
- The Easy Access Orchestra and Roots Manuva: 4
- The Easy Access Orchestra and Roots Manuva with the additional production by Steve Dub: 5
- Jammer: 8
- Wayne Bennett and Roots Manuva: 11
- Colossus and Roots Manuva: 12
Blema
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