Romanderground – Amor&odio

Ci sono dischi che non è semplice inquadrare con precisione: perché hanno una natura ibrida; perché galleggiano tra accostamenti che non riescono a tenersi in piedi; perché si annullano nell’omaggio fine a se stesso, rinunciando a un’anima propria. Non è il caso di “Amor&odio”, opera prima – dopo un EP, un mixtape e ben tre anni di attesa dal lancio del suo primo singolo – per il trio Romanderground, ovvero Prisma, Mister T (fratelli) e Dj Snifta. La sua aderenza alla scena Hip-Hop romana, più che per questioni meramente geografiche, emerge infatti da un profilo inequivocabile per sound, attitudine, gergo, temi, dotazione tecnica e scenari urbani raccontati spesso con accenti iperrealisti; è la scuola capitolina, quella che ha per padri putativi Colle der Fomento e Cor Veleno, ma anche GdB, Truce Klan e Brokenspeakers, modelli di riferimento qui rintracciabili – in percentuali variabili – nella totalità dei trentasei minuti proposti.

<<Dopo questa spero che qualcuno taccia/l’Hip-Hop sulla traccia, sgancia/hardcore come Sasha/Grey>> è d’altronde un biglietto da visita che non necessita di troppe spiegazioni, indirizzando “Amor&odio” fin dall’intro verso l’underground più ortodosso – e pazienza se di rime con protagonista l’ex pornoattrice ne contavamo già a sufficienza. Non aspettatevi, insomma, una prova innovativa e magari proiettata nel futuro; il progetto Romanderground ha le radici saldamente piantate nella tradizione e di conseguenza adotta armi riconducibili a quest’ultima: il cuore, la fotta, la passione, l’orgoglio, la retorica più genuina, la musicalità obliqua dei sample, l’ingresso degli scratch e via dicendo. Formula nota e rodata, va da sé, ma ben gestita dai RMDG, bravi anzitutto a cristallizzare il percorso in dieci brani organici, asciutti e perciò di facile ascolto, scelta che si riflette tanto nell’assenza di ripetizioni o riempitivi quanto nella moderata presenza di featuring. Vediamo tutto in dettaglio.

L’album, dopo un’introduzione che mette in luce le nitide simmetrie della crew (sedici barre a testa per Prisma e T, i cut di Snifta tra una strofa e l’altra) più un celebre monologo da “Fa’ la cosa giusta” (citazione che dire classica è un gentile eufemismo), si apre con “I fiori del male”, traccia che, nel dualismo proposto da un concept chiaro fin dal titolo, esprime l’inquietudine verso un mondo che <<cade a pezzi>>, scenario subito bilanciato dalla <<mentalità diversa, positività nel karma e calma dentro la tempesta>> di “Express yourself”; entrambe, tra l’altro, segnano il contributo decisivo di Ford78, produttore di una metà delle strumentali e quindi vero e proprio perno su cui è ruotata l’individuazione di un mood a sua volta abbastanza omogeneo. Seguono “Magnolia”, un interessante storytelling cui partecipano Lanz Khan e Don Diegoh, quattro trame distinte però accomunate da un turbamento emotivo che ha la sua ragion d’essere nella materializzazione di vite che sembrano uscite da altrettanti incubi, e la titletrack, ulteriore esempio di quel conflitto interiore che a ciascuno di noi tocca sciogliere dentro di sé.

“La mia preghiera”, successiva al giro di boa, è forse il punto più alto di “Amor&odio”: sul beat che Dj Argento disegna attorno a un clavicembalo i due mc’s paragonano il Rap a una fede, una forza che consente loro di rimanere in equilibrio di fronte a qualsiasi tipo di avversità, messaggio per nulla inedito e tuttavia lanciato con una sincerità che è il vero valore aggiunto del pezzo. Si continua con “Camminare la notte”, il più recente degli estratti video, la quale rinverdisce le descrizioni di una Roma (notturna) bella e pericolosa al tempo stesso, mentre “Apocalypto” – l’episodio che a mio avviso colpisce meno, soprattutto dopo un discreto numero di play – è una fotografia delle tensioni cui è esposta una società in profondo affanno. Il sipario cala su un amore che si è raffreddato (“Panta rei”) e sulla giusta dose di autocelebrazione che “Straight up”, baciata dal tocco inconfondibile di Dj Shocca, sgancia solo nel finale.

Se non si fosse capito, “Amor&odio” è un’operazione riuscita: la qualità del beatmaking è alta, il tasso lirico è adeguato (per timbrica e incastri ammetto una lieve preferenza in favore di Prisma), la durata è perfetta; tre ragioni più che valide per ritenere i Romanderground tra le notizie positive di inizio anno.

Tracklist

Romanderground – Amor&odio (QuBa Records 2017)

  1. Unchained (intro)
  2. I fiori del male
  3. Express yourself
  4. Magnolia [Feat. Lanz Khan e Don Diegoh]
  5. Amor&odio
  6. La mia preghiera
  7. Camminare la notte
  8. Apocalypto [Feat. Indo]
  9. Panta rei
  10. Straight up

Beatz

  • YDFWN: 1
  • Ford78: 2, 3, 5, 8, 9
  • Lc Beatz: 4
  • Dj Argento: 6
  • Mr. Phil: 7
  • Dj Shocca: 10

Scratch

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