Rapper Big Pooh – Words Paint Pictures

Voto: 4

Sempre più frequentemente nel panorama Hip-Hop a stelle e strisce degli ultimi anni assistiamo alla nascita di grosse crew e progetti più o meno di successo che danno origine anche a label indipendenti. L’artista in questione ha sposato fin dall’inizio della sua carriera questa formula, inizialmente assieme a 9th Wonder con i Little Brother e recentemente nel calderone della Mello Music Group. Personalmente, preferivo la moda a quattro mani della golden age, dove ci si fermava alla formula produttore + mc; ora, in queste grandi compagini, forse con interessi più che altro aziendali, c’è spazio un pò per tutti, magari anche per voci mediocri. Per fortuna, non è questo il caso. Considero Big Pooh un rapper di talento, ma non così forte a livello globale; per intenderci, ha bisogno di un Apollo Brown per emergere veramente – come stiamo per vedere.

Disco non molto lungo, questo “Words Paint Pictures”, in sostanza un EP: nove tracce di cui le ultime due sono dei remix e nelle quali Pooh si esibisce in solitaria solo in un paio di casi. La produzione, come detto, è completamente affidata al buon Apollo e lo stile del progetto è quello lì: solito stampo del produttore di Detroit, campioni Soul/Funk top accompagnati da beat potenti e rullanti crudi. Andatevi ad ascoltare una qualsiasi sua produzione degli ultimi tre anni e suonerà sì uguale all’altra, ma – si rassegnino i detrattori – con un suono così incredibilmente vincente che il risultato è assicurato. Nonostante la sua brevità, la mezz’ora di musica risulta molto intensa e RPB si dimostra in forma, con molta energia e voglia di raccontare e raccontarsi. Come suggerisce la cover, tanti sono i temi di protesta e analisi, trattati in maniera più o meno soggettiva: in “Stop”, con Steve Roxx, si racconta della Polizia, anche tramite esperienze dirette; in “Promise Land” il rapper analizza i problemi delle carceri; con Ras Kass tira addirittura in ballo Obama in “Eyes Wide Open”. Pooh ne ha per tutti, poi, in “Augmentation” (supportato da un bel video), dove ragiona sulla situazione della scena Hip-Hop e del valore esibito dai vari mc’s.

Le collaborazioni sono molto varie: oltre ai gia citati Ras Kass e Steve Roxx, si apprezzano la voce di Eric (Blackk Soul) Keith in “How I Move”, traccia un po’ Reggae/Soul, e la combo abbastanza riuscita con Jalen Stanoy, Novey e Lute in “Kings”, che affronta tematiche razziali – qua e là nel disco emerge infatti l’attacamento di Pooh per le proprie origini. Un disco nel complesso riuscito, positivo sia a livello lirico che tecnico; Rapper Big Pooh ci dimostra che le parole hanno un grande potere e possono assumere colori e sfumature differenti, come suggerisce appunto il titolo. Apollo Brown è il solito e forse questo è un po’ il solo punto di domanda di “Words Paint Pictures”: spesso, infatti, sembra che il produttore lavori un po’ troppo per se stesso e meno per il risultato globale, nonostante la qualità altissima dei beat. Su “Dice Game”, “Blasphemy”, “Trophies” e lo stesso “Words Paint Pictures” Apollo trova ottime soluzioni, ma sempre parecchio simili, come se avesse la sua valigia di strumentali da offrire ai vari rapper che affianca, pescando a caso senza una vera e propria personalizzazione delle stesse. D’altronde mi piace tanto che potrei ascoltare la sua musica per giorni, quindi non posso che promuoverlo ogni volta.

In una parola? Solido.

Tracklist

Rapper Big Pooh – Words Paint Pictures (Mello Music Group 2015)

  1. Augmentation
  2. Stop [Feat. Steve Roxx]
  3. Eyes Wide Open [Feat. Ras Kass]
  4. Promise Land
  5. How I Move [Feat. Eric “Blakk Soul” Keith]
  6. Candlelight [Feat. Marv Won]
  7. Kings [Feat. Jalen Santoy, Novej and Lute]
  8. Augmentation (L’Orange Remix)
  9. Promise Land (Apollo Brown Remix)

Beatz

All tracks produced by Apollo Brown except track #8 by L’Orange

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Paolo HCM

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