Rakaa – Crown Of Thorns

Voto: 3/3,5

Facciamo subito un passettino indietro: nei Dilated Peoples, chi era (o è) il vostro mc preferito? Quesito intrigante; personalmente sarei portato a dire che del gruppo ciò che mi colpiva era appunto l’amalgama, piuttosto che le singole capacità dei due. Iriscience ed Evidence non mancano infatti né di personalità, né di tecnica (sebbene l’eccellenza sia un’altra cosa), ciò che sfugge a entrambi è la capacità di spingersi oltre l’abbondanza di tricks, punchline e temperamento per approdare alla pura narrazione propria dei migliori mc’s (non mi sembra il caso di fare un confronto all’americana tra i dilatati e Nas, ma ci siamo capiti).

Quanto appena detto potrebbe in parte spiegare perché gli impegni solisti di entrambi, da “The Weatherman LP” fino al qui presente “Crown Of Thorns”, abbiano prodotto parziali buchi nell’acqua, non tanto andando a spulciare tra le singole tracce ma di certo nel sunto complessivo di ciascuna opera: possibile che Mr. Slow Flow e Rakaa siano poco idonei alla traversata in solitaria? Posta così la faccenda suona perfino brutale e pertanto non ritengo opportuno rispondere, rispetto a “Crown Of Thorns” posso però dire che, nonostante la metà iniziale sia promettente (nella seconda tocca sorbirsi qualche sbavatura di troppo), nonostante il plotone di beatmaker sia variegato e di prima scelta (quantomeno sulla carta), nonostante il tono delle liriche sia inevitabilmente più personale e discorsivo (vi rimando alle considerazioni iniziali) e nonostante i featuring siano tanti e tali da garantire una buona alternanza di voci (anche troppa nel caso di “Ambassador Slang”), il giudizio è distante dalla piena soddisfazione.

Eppure “Crown Of Thorns” (uno sguardo molto schietto sulla propria carriera) e “The Observatory” (politica e cospirazioni) aprono adeguatamente la scaletta (peccato per il ritornello Dancehall di Mad Lion), “Human Nature” addirittura stupisce, dato che il terzetto formato assieme a KRS-One ed Exile (gran beat su flauto e cori femminili!) sembra decisamente collaudato, “Rosetta Stone Groove” (una sola strofa, Noelle Scaggs ci mette la voce, Eric Bobo le percussioni e Rhettmatic i piatti) e “Upstairs” pongono Rakaa sotto una luce quasi inedita, più Soul e intima. Al contrario, “Delilah”, “C.T.D.”, “Eyes Wide” e “Aces High” conservano un’estetica prossima a quella dei Dilated (non a caso i tasti li premono Evidence, Babu e Alchemist), fissandosi dunque un po’ meno nei ricordi dell’ascoltatore. Tolte poi “Ambassador Slang” (sottotitolo: come bruciarsi Dj Honda con un’orgia di mc’s esordienti) e “Mezcal” (uno scempio firmato Illmind), la difficoltà sta nel collocare con esattezza “Assault And Battery” e “Mean Streak”, musicalmente poco affini al disco e forse a Rakaa stesso, col risultato che paiono due episodi isolati rispetto ai rimanenti undici.

Un album, in sostanza, con più spunti del necessario e un equilibrio piuttosto instabile, sicuramente non brutto in senso stretto tuttavia memorabile solo a tratti.

Tracklist

Rakaa – Crown Of Thorns (Decon Records 2010)

  1. Crown Of Thorns [Feat. Aloe Blacc]
  2. The Observatory [Feat. Mad Lion]
  3. Delilah
  4. Human Nature (Now Breathe) [Feat. KRS-One]
  5. C.T.D.
  6. Assault And Battery
  7. Ambassador Slang [Feat. Tasha, Tiger JK, Roscoe Umali, BIGRYZN and MOSHPIT, Dumbfoundead, Tassho Pearce, Tablo and Mithra Jin, Jay Jaballas and King Kapisi]
  8. Eyes Wide [Feat. Krondon]
  9. Mezcal
  10. Rosetta Stone Groove (Universal Language) [Feat. Noelle Scaggs]
  11. Aces High [Feat. Evidence, Fashawn and Defari]
  12. Mean Streak [Feat. Chali 2na]
  13. Upstairs

Beatz

  • Sid Roams: 1
  • King Jahzzy: 2
  • Evidence: 3
  • Exile: 4
  • Dj Babu: 5, 8
  • Oh No: 6
  • Dj Honda: 7
  • Illmind: 9
  • Eric Bobo and Dj Rhettmatic: 10
  • The Alchemist: 11, 13
  • El-P: 12

Scratch

  • Dj Babu: 2, 4, 5, 6, 11
  • Mr. Len: 12
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