Quasimoto – The Unseen

Voto: 5

Trarre linfa vitale dall’intero panorama musicale, specie da quello black ovviamente, è sempre stato uno dei presupposti basilari dell’Hip-Hop, genere ibrido e spurio per eccellenza. Madlib, produttore di raro talento, nei panni di Quasimoto sembra voler esprimere questo concetto in maniera inconfutabile, andando a pescare una quantità esorbitante di loop, frammenti, melodie, effetti e batterie che, accostati l’uno all’altro con classe inimitabile, danno corpo a un disco meraviglioso (secondo il mio modesto parere, una delle vette musicali più alte che l’Hip-Hop abbia mai raggiunto).

Assumendo l’aspetto di un caotico mix di vecchi e polverosi dischi Jazz, “The Unseen” rappresenta la piena maturazione del Madlib produttore (che, nel tempo, ha affinato e diversificato ancora più il proprio stile) e la conferma di una Los Angeles intenta a mostrare un lato di sé sempre meno convenzionale (ma questo è un discorso che potrebbe portarci pericolosamente lontani da qui…). Le architetture glabre eppure eleganti elaborate da Otis Jackson Jr. vanno ben oltre l’ordinario: è impossibile, infatti, trovarne un qualsivoglia termine di paragone, dato che il suo è uno stile profondamente personale, riconoscibile al primo play e saturo di originalità. L’estetica musicale proposta nella lunga tracklist di “The Unseen” viene così gestita da un Madlib che sembra divertirsi come un ragazzino, palleggiando rime col proprio alter ego pitchato Quasimoto tra dialoghi, commenti, considerazioni varie e rumori di fondo incomprensibili (tanto per dirne un paio: la tosse e gli sbadigli di “Phony Game” e gli strani ululati di “Bluffin”).

Non stupisce, quindi, che i temi trattati passino dal semi-serioso all’astratto/demenziale nella maniera più naturale e improvvisa possibile, le citazioni e i tributi sono poi tantissimi (a titolo di esempio vale la pena citare una deliziosa “Jazz Cats Pt. 1”), conducendo il lungo minutaggio dell’album in un giro di giostra che non annoia mai – e che infatti viene ripetuto presto. Tra le ventiquattro tracce presenti, l’artista californiano si muove con una libertà creativa che non può lasciare indifferenti, esprimendo un estro che non sembra avere confini; per questa ragione, piuttosto che proporvene un’inutile radiografia, preferiamo indicare “The Unseen” come un disco da scoprire quanto prima, scena dopo scena (perché il cinema è senz’altro tra le fonti d’ispirazione di Madlib), pronti a un’esperienza che – a prescindere da qualsiasi giudizio – difficilmente ritroverete tra le uscite (tutte uguali) cui siamo esposti ogni giorno.

<<I smoke a nigga with a brick/talking out of place/like I was sniffing paint/laced/lining up outta space>>.

Tracklist

Quasimoto – The Unseen (Stones Throw Records 2000)

  1. Welcome To Violence
  2. Bad Character
  3. Microphone Mathematics
  4. Basic Istinct
  5. Goodmorning Sunshine
  6. Discipline 99 Pt. 0 [Feat. Mr. Herb]
  7. Low Class Conspiracy
  8. Return Of The Loop Digga
  9. Real Eyes
  10. Come On Feet
  11. Bluffin
  12. Boom Music
  13. MHBs
  14. Put A Curse On You
  15. Astro Black
  16. Green Power
  17. Jazz Cats Pt.1
  18. 24-7 [Feat. Medaphoar]
  19. The Unseen
  20. Phony Game
  21. Astro Travellin
  22. Blitz
  23. Axe Puzzles
  24. Disciple 99 Pt. 1

Beatz

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