Public Enemy – It Takes A Nation Of Millions To Hold Us Back

Voto: 5

Corre l’anno 1987, i Public Enemy sono reduci dal successo (soprattutto critico e anche europeo) del loro esordio, “Yo! Bum Rush The Show”, e decidono di pubblicare un paio di singoli, giusto per tenere caldo il messaggio che intendono diffondere a tutti i loro ascoltatori. Il primo si chiama “Rebel Without A Pause” e appena immesso sul mercato è già un classico. Il secondo arriva qualche mese dopo, verso la fine dell’anno, si intitola “Bring The Noise” ed è una bomba: l’Hip-Hop non è più lo stesso. Arriva il 1988 e, dopo parecchi mesi di attesa, i due singoli vengono inclusi nell’album “It Takes A Nation Of Millions To Hold Us Back”: a questo punto la rivoluzione non può più essere fermata ed entra in azione la seconda puntata a 33 giri del Rap militante.

L’album si apre con un estratto live del tour inglese dei Public Enemy, dopodiché è già il turno della suddetta “Bring The Noise”, che lascia allibiti sin dal primo ascolto: Chuck D è travolgente, come pure lo sono gli scratch di Terminator X, e il brano, seppur composto tempo addietro, è perfetto per aprire l’LP. Le tracce che seguono sono quanto di meglio sia mai stato prodotto dalla Bomb Squad ed è impossibile trovarne una che non sia valida. “Don’t Believe The Hype” è un attacco da parte del gruppo ai media, rei di mettere spesso in giro notizie false (<<they claiming I’m a criminal/but now I wonder how some people never know/the enemy could be their friend>>); “Cold Lampin’ With Flavor” è ben posizionata nella classifica delle rime più non-sense di tutti i tempi; “Terminator X At The Edge Of Panic” riprende magistralmente un campione dei Queen (“Flash Gordon”).

Dopo un interludio (“Mind Terrorist”), c’è l’esplosiva “Louder Than A Bomb”, uno dei pezzi Hip-Hop migliori in assoluto dove, su un beat trascinante (usato all’epoca anche dagli Stetsasonic), Chuck D sfodera rime precise e taglienti dirette alla Polizia e ai servizi segreti (<<CIA, FBI, all they tell us is lies/and when I say it, they get alarmed>>). E’ la volta quindi di “Caught Can We Get A Witness” e altre due gemme, “Night Of The Living Baseheads” e “Black Steel In The Hour Of Chaos”, con Chuck che si immagina alla guida di una rivolta carceraria. Infine, oltre alla già citata “Rebel Without A Pause”, chiudono il tutto “Prophets Of Rage” e la superba “Party For Your Right To Fight”, la risposta nera a “Fight For Your Right” dei Beastie Boys, di cui è presente il campione.

Non c’è ombra di dubbio sul fatto che “It Takes A Nation…” abbia fatto la storia del genere: le produzioni sono eccezionali, decisamente all’avanguardia, e i Public Enemy sono all’apice di una carriera con pochissimi eguali. Semplicemente uno dei migliori LP di tutti i tempi: storico e imprescindibile!

Tracklist

Public Enemy – It Takes A Nation Of Millions To Hold Us Back (Def Jam Recordings 1988)

  1. Countdown To Armageddon
  2. Bring The Noise
  3. Don’t Believe The Hype
  4. Cold Lampin’ With Flavor
  5. Terminator X At The Edge Of Panic
  6. Mind Terrorist
  7. Louder Than A Bomb
  8. Caught, Can We Get A Witness?
  9. Show’Em Watcha Got
  10. She Watch Channel Zero
  11. Night Of The Living Baseheads
  12. Black Steel In The Hour Of Chaos
  13. Security Of The First World
  14. Rebel Without A Pause
  15. Prophets Of Rage
  16. Party For Your Right To Fight

Beatz

All tracks produced by Bomb Squad (Keith Shocklee, Carl Ryder, Eric Sadler, Hank Shocklee)

Scratch

All scratches by Terminator X

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