Propaganda Esplicita – L’orizzonte degli eventi

Il mio pensiero su “L’orizzonte degli eventi” è letteralmente diviso in due. Da un lato, e sono ben contento di riconoscerlo al trio di Savona, ci troviamo lontani dai maledetti luoghi comuni che appestano sempre più produzioni italiane. Si sente, anzi, un certo gusto rétro, quasi ammiccante all’Hip-Hop politico e militante degli inizi. Quindi, grazie al cielo, non troveremo brani da tre minuti e mezzo con due strofe da otto barre ciascuna e ritornelli infiniti. Si sta parlando di un progetto strettamente underground, con tutti i pregi e i difetti che la cosa può comportare. Onestà, dunque, assicurata; e, in un disco Hip-Hop, non fa mai male. D’altra parte, il lavoro da fare sembra ancora tanto. Il contenuto delle tracce è vago e spesso ripetitivo: sembra altalenante tra critica sociale e delusione aprioristica, ma rimane, quasi inspiegabilmente, indefinito, come se il nocciolo del messaggio continui a eludere l’ascoltatore.

Anche i momenti più rappresentativi del disco, “Vecchi mondi” e “Rugiada”, avrebbero bisogno di un consistente rifacimento. Ogni testo andrebbe reso più concreto, verrebbe da dire, più aderente alla realtà, senza perdersi dietro a speculazioni ideologiche, cospirazionistiche e sentimentali, che rendono l’album un piatto ripetersi di immagini più o meno efficaci. Si aggiunga che la tecnica non è il punto forte dei due mc’s (forse Big P ha un filo di skill in più), i quali trascurano metafore e figure di suono, puntando più sul messaggio dei pezzi. L’idea non è male, ma può essere attuata soltanto a patto di poter presentare delle canzoni pregne di contenuto. Una nota positiva è lo stile canoro (se mi passate l’espressione, riguardo a un rapper) di Hilar, molto da live, incazzato al punto giusto.

Il sound, invece, è, pur essendo abbastanza ripetitivo, gradevole. La tendenza sembra quella di far virare l’uso dei campioni e dei loop ritmici verso un gusto che sia il più potente possibile, con incursioni nei tempi Rock (“Poli opposti”, il ritornello di “Uno e via”) o a volte quasi in quelli Punk (“Propaganda introduttiva”), con bassi profondi e toni cupi. I beat risultano, comunque, molto battaglieri e consoni all’atteggiamento duro delle liriche e ai prepotenti raddoppi vocali. Non si può comunque negare che la direzione anticonformista dei Propaganda Esplicita sia apprezzabile e importante in un momento di canceroso qualunquismo come quello che stiamo vivendo, a patto che resti ponderata e non retorica. L’atteggiamento verso la disciplina del Rap è solido, la voglia di scrivere sembra tanta: basterebbero una rifinitura tecnica e uno sforzo nella direzione della definizione dei contenuti tra le varie tracce a evitare che suonino così simili, per avere tra le mani qualcosa di davvero valido.

Tracklist

Propaganda Esplicita – L’orizzonte degli eventi (No label 2009)

  1. Propaganda introduttiva
  2. Uno e via
  3. Il colore di un sogno
  4. Movimenti propagandistici
  5. Mezzanotte
  6. Poli opposti
  7. Tempo irreversibile
  8. Oltre la linea
  9. Vecchi mondi
  10. Ai margini
  11. Padroni del nostro tempo
  12. Rugiada
  13. Futuro passato
  14. A luci spente

Beatz

Tutte le produzioni di Fred Simon “Fony”

Scratch

Tutti gli scratches di Fred Simon “Fony”

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