OuterSpace – Blood Brothers

Voto: 3/3,5 | Reviewed by Dr. What?

La casa discografica Babygrande si sta dando parecchio da fare in questi ultimi tempi – e anche molto bene, direi. Ha adottato un po’ tutti i membri della cerchia Army Of The Pharaohs come uomini di punta e ora li sta mettendo sul mercato uno a poca distanza dall’altro. Da questo fattore di vicinanza temporale i paragoni tra i vari lavori sorgono quasi in modo naturale e spontaneo: Togliendo l’episodio sperimentale di 7L & Esoteric, in rappresentanza degli AOTP sono usciti singolarmente prima “Concrete Gospel” di Chief Kamachi, poi insieme Jedi Mind Tricks e OuterSpace e il paragone che ne è scaturito, appunto inevitabile, si è rivelato essere un importante arbitro per le sorti di questa recensione.

E’ bene chiarire immediatamente che il progetto di Planetary e Crypt non è cosa da poco, ma non è nemmeno tanto solido quanto la loro amicizia; e l’inevitabile confronto di cui dicevo ne ha particolarmente evidenziato le anomalie. Partendo dalle produzioni, è facile notare come il lavoro svolto nel suo complesso dai dieci beatmaker convocati dagli OuterSpace non raggiunga l’efficacia di quanto fatto da E. Dan & Dj Huggy soli in “Concrete Gospel”; ovviamente, vista la diversità di menti al campionatore, sarebbe stato quasi impossibile mantenere un’unica chiave di lettura, ma anche nello sviluppo di temi musicali diversi c’è qualcosa che manca al cospetto, ad esempio, della genialità di Stoupe (che da solo ha fatto la fortuna di “Servants In Heaven, Kings In Hell”) e della sua immensa capacità nell’accostamento dei suoni.

Insomma, la maggior parte delle strumentali di “Blood Brothers” suonano piatte, o per lo meno non tanto efficaci quanto quelle degli altri due lavori sopra citati: poca armonia tra loro e altrettanto poca è l’innovazione presente, tanto da sembrare essere lì giusto perché non si è fatto in tempo a cercare di meglio. Per evitare equivoci, ripeto comunque che queste produzioni non sono da buttare (vedi ad esempio la chicca di J-Zone, “Spanish Fly”, o “Time Will Tell”), ma il problema sorge nel complesso e, soprattutto, nel confronto con gli altri lavori della Babygrande.

Sul lato delle liriche la situazione non è tanto differente. Crypt e Planetary sembrano aver perso quell’aura che li identificava come provenienti da un’altra atmosfera, i flow restano eccezionali ma ora parlano più di argomenti terreni e, come i terrestri fanno solitamente, scadono in banalità, costruendogli attorno interi brani. Questo è il caso di “U Don’t Know Me”, “Street Massacre”, “Hustle And Flow” e altri pezzi per niente all’altezza della concretezza concettuale basata su una religiosità che oserei definire epica dei testi di Kamachi. “Blood Brothers” non eccelle quindi per qualità né originalità, ma merita di essere ascoltato perché ancora di una virgola superiore rispetto alla media delle uscite degli ultimi tempi.

Banalmente, ci saremmo aspettati qualcosina in più.

Tracklist

OuterSpace – Blood Brothers (Babygrande Records 2006)

  1. Blood Brothers (Intro)
  2. Reign Of Chaos
  3. Spanish Fly
  4. U Don’t Like Me [Feat. Sheek Louch]
  5. The Boiling Point
  6. Drive By Music
  7. Silence [Feat. Vinnie Paz]
  8. Grown Ass Man
  9. Altered Beasts
  10. Street Massacre [Feat. Royce Da 5″9′]
  11. Time Will Tell
  12. Hustle And Flow [Feat. King Syze]
  13. The Last Laugh
  14. Brute Force 2 [Feat. Vinnie Paz]

Beatz

  • Sake: 1, 7, 10
  • Dj Soundtrax: 2
  • Scott “Supe” Stallone: 3, 14
  • Clockwork: 4, 11
  • Low Key: 5
  • 707 Team Production: 6
  • Kwestion: 8
  • J-Zone: 9
  • 7L: 12
  • Vanderslice: 13
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