Otierre – Quel sapore particolare

Parlare di “Quel sapore particolare” è un po’ come tornare agli albori dell’Hip-Hop italiano, quando le posse scelsero il Rap come veicolo di comunicazione e una seconda ondata di artisti preferì uscire dal circolo ristretto dei Centri Sociali per creare un fenomeno dal respiro decisamente più ampio. Dopo oltre un decennio possiamo dire tranquillamente che la partita fu vinta proprio da chi voleva svincolare l’Hip-Hop da qualsiasi etichettatura, ma il primo disco degli Otierre, come un po’ tutte le uscite di quel periodo, risente di questo caos primordiale in ogni sua parte.

Secondo il booklet, il gruppo era formato da Polare, Intru, Limite, Tormento, Nitro, Thor, Vez, Vigor, La Pina, Azza ed Esa, sono però questi ultimi due (il Cellamaro in particolare) a spartirsi la fetta più grossa delle rime, tutti gli altri (Pina in testa) sono presenti in una o due tracce, per un totale di dieci episodi (“Slaugio” viene ripescata dal demo “1992 l’anno della riscossa”), un intro e un outro. Liricamente, “Quel sapore particolare” potrà sembrare molto ingenuo e adolescenziale (lo è!), bisogna tuttavia tener conto che l’utilizzo della lingua italiana era un fenomeno relativamente nuovo per il Rap e gli OTR, come Gruff e gli Articolo 31 l’anno precedente o i Sangue Misto sempre nel ’94, sono stati tra i primi a pubblicare un disco vero e proprio di Hip-Hop in italiano. Le strutture metriche sono semplici (Esa è un pizzico più avanti degli altri, idem il fratellino) e alcune soluzioni non possono che far sorridere, ma è interessante ascoltare tracce come “Quando meno te l’aspetti” (che in veste di singolo conquistò anche un buon numero di passaggi radiofonici), “Dei colori”, “La nuova realtà”, “Arresta” (qui l’influenza di J-Ax si sente eccome) e “Pronto Pine”, curioso storytelling che si scaglia contro le forze armate.

Lo stesso discorso potremmo adattarlo quasi in toto alle produzioni, affidate a Esa e Vez: il suono segue i gusti dell’epoca, il Funk e una puntina di Jazz la fanno da padrone, i bpm sono abbastanza sostenuti e le batterie hanno una robustezza che oggi suona desueta. Non mi sembra azzardato dire che l’Hip-Hop italiano, tolti casi isolati, abbia spesso assecondato con qualche anno di ritardo un gusto musicale definito negli U.S.A., specie quando non esisteva una vera e propria scena con la quale confrontarsi; il fatto che l’esordio di Esa e compagni suoni così sorpassato non deve quindi stupire, per la realtà nazionale del tempo si trattava comunque di un ottimo passo in avanti che contribuiva allo sviluppo di tutto ciò che è venuto dopo.

Per questa ragione vi invito a considerare “Quel sapore particolare” come un piccolo pezzo di antiquariato: inutile affibbiargli un valore aggiunto che non ha, la nostalgia e lo studio di questa materia sono più che sufficienti per giustificarne un ascolto.

Tracklist

Otierre – Quel sapore particolare (Century Vox Records/Sony Music Entertainment 1994)

  1. Entro
  2. Quando meno te l’aspetti
  3. Slaugio
  4. Il punto della situazione
  5. Arresta
  6. Pronto Pine
  7. Lo sciupa
  8. Chi va là
  9. Dei colori
  10. Il passo è veloce
  11. Esco
  12. La nuova realtà (bonus track)

Beatz

Tutte le produzioni di Esa e Vez tranne la traccia #8 di Esa, Vez e Azza

Scratch

Tutti gli scratches di Dj Vigor tranne la traccia #12 di Dj Vigor e Dj Irmu

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