A quattro
anni dall'album dell'Energizer Fast Few "Oltre il sound", Patto mc ritorna
con un EP solista. L'mc salernitano, noto per le sue doti da freestyler,
si ripropone con un lavoro di cinque tracce (più intro) che segna un netto
cambio di direzione rispetto al passato. In una confezione molto curata,
con i testi riportati all'interno del booklet, l'album si presenta
omogeneo dal punto di vista musicale, essendo interamente prodotto da
Nicola Ferro. Patto punta chiaramente a raggiungere una fetta di pubblico
più ampia e non lo nasconde. Ad accompagnarlo, in tre pezzi su cinque,
troviamo infatti la voce femminile di Anna B, alla quale sono affidati
ritornelli e cori. Per quanto riguarda i testi (rappati tutti in italiano)
l'mc tocca tutti i temi a lui più cari (l'attualità, la politica, il mondo
dello spettacolo, la vita difficile ai margini della città, l'eterna lotta
tra bene e male) dimostrando una maturità superiore alla media. Ma
lasciamo che sia lui a dirci qualcosa in più su se stesso e sul suo
lavoro...
Fuso: Partiamo con la più classica delle domande, chi è Patto mc?
Patto: E' una persona a cui piace insistere su tematiche che
riguardano la realtà di tutti i giorni attraverso la creazione di rime
innovative, trasformando le esperienze personali in sound specifico.
F: Cos'è cambiato dall'EP con l'Energizer Fast Few a "Militi in
città"?
P: C'è stata sicuramente una maturazione umana e musicale che ha
caratterizzato l'intero progetto, anche grazie alla produzione artistica
di Nicola Ferro, che ha totalmente rinnovato il mio sound. Un'altra
differenza sostanziale con l'EP precedente è che ho potuto curare
liberamente ed interamente tutti gli aspetti del prodotto, partendo dai
testi e dai groove, scelti da me, fino ad arrivare all'aspetto
promozionale, essendo il produttore esecutivo di "Militi in città".
Un'ultima novità che caratterizza questo EP è la formazione che mi
accompagna nei live, formata da Dj Rogo (che ha curato anche gli scratch
presenti nel disco) e Anna B, vocalist del progetto.
F: Perché l'esigenza di uscire con un lavoro solista?
P: Dopo varie collaborazioni con mc's Salernitani (Tonico70, Mor)
ho voluto mettere in evidenza il mio modo di fare Rap credendo fortemente
nei miei testi e, soprattutto, cercando di rinnovare tutto quello che ho
creato in passato.
F: Sei noto per le tue grandi capacità nel freestyle; in che modo
ciò ha condizionato la tua scrittura?
P: Il freestyle mi permette di esprimere efficacemente il mio flow,
cosa che ho poi trasportato automaticamente nei miei testi. Ovviamente c'è
una differenza sostanziale tra lo scrivere testi e fare freestyle: nel
freestyle liberi tutte le emozioni del momento, mentre nei testi fai
venire fuori i ragionamenti più importanti.
F:
Da cosa ti sei fatto guidare nella scelta del tappeto musicale?
P: Come già detto prima, le basi sono opera di Nicola. Io ho scelto
quelle che mi trasmettevano le sensazioni più forti e che più si
adattavano al mio flow e al mio gusto musicale.
F: Sei soddisfatto del lavoro finale?
P: Da 1 a 10 sono soddisfatto...9! Discutendone anche con Nicola so
che possiamo fare di più in futuro. "Militi in città" è un lavoro basato
su una certa musicalità e su una tipologia di testi che trattano argomenti
riguardanti la realtà, senza però essere troppo complicati nella
narrazione.
F: Come pensi di promuovere l'album? Lo proporrai ai vari eventi in
giro per l'Italia?
P: Sicuramente lo porterò in giro a più eventi possibili in giro
per l'Italia. Per quanto riguarda invece Salerno, la mia città,
organizziamo ogni mese dei live con artisti nazionali e, spero presto,
anche internazionali, per continuare ad essere forti in casa nostra.
Approfitto dell'occasione per ringraziare tutte le persone che mi
supportano in ciò da diversi anni, dimostrandomi la loro stima.
F: Pensi che ci siano le possibilità per chi lavora sodo come te di
emergere dall'underground e arrivare ad un pubblico più ampio?
P: E' tutto da vedere, se poi le mie canzoni dovessero piacere ad
un pubblico diverso dal classico ascoltatore di Rap, ben venga. In tutti i
casi io continuerò a concepire la mia musica sempre secondo il mio stile e
il mio volere, senza essere condizionato da niente e nessuno.
F: Come vedi la scena Hip-Hop italiana attuale?
P: Non credo che autoproclamarsi b-boy renda veramente b-boy. Ho
tanti amici che lo sono e conosco altrettante persone che con lo stile di
vita che conducono lo sono, ma non sanno di esserlo. Chi crede di vivere
nel contesto Hip-Hop pensando di essere in America, dicendo yo yo,
gesticolando con le mani e mettendo le dita in modo strano, come si vede
in alcune fanzine e magazine, per me è fuori strada. A queste persone
vorrei ricordare che siamo in Italia e per quello che ho visto finora,
spero che determinati personaggi maturino un po' ed imparino a valutare
meglio le cose. A buon intenditore...
F: Segui l'Hip-Hop americano? Quali sono i tuoi artisti preferiti?
P: Tranne alcuni mc's italiani che stimo, si può dire che ascolto
esclusivamente il Rap proveniente dall'America, partendo da Tupac fino ad
arrivare ai rapper più tecnici della Definitive Jux, passando per Big Pun,
Non Phixion, Pharoahe Monch... Insomma, qualsiasi tipo di mc purché faccia
del buon Rap. Ascolto anche molti artisti reggae, come Capleton, Sizzla,
Bounty Killer, Buju Banton, i figli di Bob Marley e così via.
F: Saluti finali?
P: Saluto la C.B.E., la Z.S.E., Tonico70 e Mor, Paranza Vibes, Erba
Pipa, Ohibò e tutto lo staff di RapManiacZ, ciao a tutti...
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