Gang Starr live @ C-Side - Milano (11-12-03)
Foto di Mof Stef / Commento Lord 216
Ragazzi miei,
questo è l'evento! Guru e Premier tornano nella bistrattata penisola, inutile
dire che appena l'ho saputo la decisione era già presa: Milano, o morte.
Risparmio a voi lettori tutte le amenità sul reperire biglietti, trovare il
locale, organizzare le macchine e quant'altro per avanzare veloce. Già dal
viaggio in autostrada si capisce che siamo carichi come il parafulmine di Hill
Valley in "Ritorno al futuro": 1,21 gigawatt di slalom fra camionisti
brianzoli e pullmann di pellegrini polacchi di ritorno a casa, stop 'n' go
all'autogrill (benzina e cambio gomme in 8.4 secondi...manco la Ferrari!), beat
sull'autoradio e freestyle roventi per tutto il tragitto. Ovviamente perdersi al
casello e riperdersi una dozzina di volte arrivando al locale era il minimo e
una volta arrivati guidare per telefono l'altra macchina (tu ma men Lenz 3ST for
peiscians...pis!) con la cartina pure (ma men Werther da navigheitor inna
aus...) - neanche ve lo racconto. Appena arrivati davanti ai cancelli in
attesa di apertura mi passa di fianco Guru e già non ci rimango bene, poco
dopo Primo, Big Shug e tutti i membri dell'entourage (stavo messaggiandomi con
Al-X, mi sono sentito un po' stronzo a scrivergli questa...) che andavano a
cena. Noi ci fiondiamo dentro, tappa obbligatoria al banco dei gadget a
comprare la maglietta (se muoio seppellitemi con quella addosso) e poi ad
occupare la prima fila, VIP louge, davanti al palco. Qui faccio la conoscenza
con Stefano (ma men Mos Stef from Sardegna uif schills!) che recluto come
fotografo ufficiale della serata (le foto sono tutte sue, ringraziare con la
faccia a terra mi sembra doveroso), visto che, da buon giornalista, non avevo né
macchina fotografica né altro. Il tempo passa in fretta e, puntualità
svizzera, alle otto sale sul palco il primo guest della serata: Redrama. Il
fanciullo in questione è un finlandese cazzutissimo, che assieme a due compari
mc's di cui non so assolutamente dirvi nulla, manco il nome, ed un compare dj che
anche lui non so chi fosse, mette in piedi una mezz'oretta di performance
proprio gradevole: niente di cui scrivere a casa, ma tutto il contrario che da
buttare. La gente ha voglia di muoversi e i quattro sul palco lo hanno capito e
non ci pensano neanche a mollare un secondo l'attenzione. Finiscono applauditi
lanciando i vinili promo (non ne ho beccato manco mezzo, ergo non saprei dirvi
come sono), per gli interessati dal 23 gennaio è uscito l'album d'esordio di Redrama dal titolo "Everyday
Soundtrack", su etichetta Virgin. Usciti i paesani rappanti di Babbo Natale
è la volta dei Club Dogo, con il guest di Aken (Armata 16) e Dj Shablo (PMC) ai
piatti: durante lo show l'impianto sembra cominciare a dare i numeri
e questo si riflette in scambi di espressioni preoccupate tra gli addetti mixer
sul palco e potenziali bestemmie del sottoscritto, che in clima di catastrofismo
fantozziano già vedeva l'impianto morire di stenti prima che i Nostri avessero performato. Quindi (mea culpa) non ho seguito più di tanto l'esibizione dei
milanesi, anche se ho notato che l'audience si divideva nettamente in due: chi
cantava i loro pezzi a squarciagola e chi li guardava con aria perplessa. Da
quel poco che ho capito dei loro testi mi sembrano un gradino più su del rapper
medio italiano (e già questa è una gran cosa), ma sul palco tanta fotta lascia
poco spazio alla precisione dello show. Mi riprometto di sentire il disco al più
presto (e vista la quantità enorme di Rap italiano che ascolto (?!) non mi
sembra una promessa da poco, quando l'ho detta in macchina al ritorno i frè mi
hanno chiesto se avevo bisogno di fermarmi all'autogrill e fare due passi per
riprendermi...). |
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Insomma,
l'attesa sale spasmodica fino a quando sulla consolle compare il logo della
catena e della stella: se fino a quel momento non ci avevamo creduto, ora il
marchio era lì, davanti ai nostri occhi... L'atmosfera diventa vibrazione pura
e la quantità di gomitate nella mia schiena inizia ad impennarsi: tutti
spingono, tutti vogliono avvicinarsi, ma non c'è più tempo, Premier ha già
preso possesso del palco, indossando una maschera rossa e blu da Baseball Fury dei Guerrieri della Notte, e lancia le sue basi osservando compiaciuto la
folla che si è trasformata in un'onda. Non pensavo di prendere così tante
mazzate durante la base di "Who Got Gunz"...perché il concerto non era ancora
iniziato! Quando invece parte la base di "Code Of The Streets" è
tangibile, ufficiale, definitivo e succede sotto i nostri occhi: i Gang Starr
sono in concerto. Guru arriva, indossando oltre alla coppola di traverso e gli
occhialini (marchio di fabbrica) una tuta da ginnastica traforata di pelle nera
(?!) ed è esattamente come ce l'eravamo immaginato fin dal primo ascolto
tanti anni fa: potente, preciso, calibra le parole al millimetro, si passa il micro da una mano all'altra milioni di volte, non si ferma un secondo. Da parte
sua Preemo si affida ai fedeli 1200 (sì, li aveva in linea con il mixer sulla
sinistra) e, nonostante molte parti dei suoi famosi ritornelli scratchati siano
registrati nella base, quando ci mette la manina dal vivo fa la differenza. Ora,
riguardo alla scaletta del concerto non posso fornirvi informazioni più di
tanto attendibili, ero troppo occupato a cantare come se dovesse sentirmi mia
madre da casa, saltare più in alto di Allen Iverson e sopravvivere alle
teste/mani/gomiti che volavano in ogni direzione e da ogni dove. Posso
solo dirvi che il tutto è andato avanti per un buon paio d'ore, all'inizio
con solo Guru e Premier, poi verso metà giunge a dargli man forte (e di che tinta,
viste le dimensioni) Big Shug, che prima porta il locale in fiamme con
"Militia", poi fa la leggendaria "Crush" (...crush the
imitators who scream to keep it real...) e manda a casa. |
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Il concerto
prosegue, tra uscite e rientri, tra vecchi pezzi (classici), nuovi pezzi
(classici), freestyle (classici) e se gli fosse scappato un inedito vi giuro che
sarebbe stato un classico pure quello. I nonnetti battono il chiodo sulla
differenza tra il loro real Hip-Hop e tante altre bullshits e
per dimostrarcelo Preemo fa partire qualche pezzo invitando il pubblico a capire
la differenza: "It's Yours" di Nas, "Worst Comes To Worst"
dei Dilated (avrei voluto vedere la faccia di Fadez, ma l'ho ritrovato solo più
tardi), "Next Episode" di Dre, etc... Inutile dire che ogni pezzo viene
salutato dal boato della folla. Il
picco di energia ed emozione assoluto si raggiunge durante il memoriale, in cui
tutti veniamo invitati a ricordare quelli che non ci sono più (Big Shug dà prova di possedere corde
vocali di spessore e durezza da fare a gara col bicipite, con dei vocalizzi
gospel che hanno lasciato un buon 3/4 dell'audience a bocca spalancata) e ad alzare le L nel cielo per Big L. "Full Clip" è
nell'aria e non possono lasciarci senza. Personalmente
ho raggiunto l'orgasmo multiplo specialmente durante "Mass Appeal",
che è in assoluto il mio pezzo preferito tra tutti quelli che hanno mai fatto,
ma credo che nessuno se ne sia andato con l'amaro in bocca. Certo, è difficile
scegliere un pezzo che non avresti voluto sentire e per forza di cose qualche
piccola rimostranza devi averla ("The Planet" l'avrei gradita
molto), ma non si può neanche chiedergli un concerto da trenta ore in cui
facciano tutta la discografia, no? Alla fine Guru ci delizia con uno stage
diving che avevamo visto tante volte in tv e che ci voleva proprio, risale
sul palco e invoca peace! per tutti abbracciato a Preemo come saluto
finale e a noi non resta che rassegnarci: stavolta hanno finito davvero. A me
resta una serata memorabile, un concerto bellissimo fatto con un microfono e due
giradischi e la certezza di aver capito perché i Gang Starr e la loro musica
non moriranno mai: ...MY MICROPHONE/IT'S SKILLZ...THE FUNKY BEAT/IT'S SKILLZ.
Tutto il resto conta poco. |
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Un mio personale saluto a Mos Stef e non solo per le foto, i miei compagni di avventura Drugo e Ist Lady (ai limiti della sopravvivenza!), il mio uomo Werther (ti fotterò il poster!), Tony Lanza aka Faro Autostradale e l'equipaggio della macchina, quelli che ho visto (Tera, Taz, Fadez, Tommy di Lerici, Massi di Ortona) e quelli che non ho visto (troppi, ma dentro c'era un bordello...), quelli che per cause di forza maggiore se lo sono lisciato...che dire: mi dispiace per voi! Pace. |