Frankie Hi-NRG MC # La morte dei miracoli

Chi non conosce Frankie Hi-NRG? In Italia è un personaggio rispettato da tutti, anche da chi non segue l'Hip-Hop. Chi almeno una volta non ha visto in TV il video di "Quelli che benpensano"? Chi non si è messo a canticchiare il bellissimo ritornello di Riccardo Sinigallia o si è ritrovato con la strumentale appiccicata nella testa 24 ore su 24? E chi non è rimasto affascinato dal testo stupendo di questa canzone e in breve l'ha imparato a memoria? Se credete che Frankie sia tutto qui, vi sbagliate. "La morte dei miracoli" è il suo secondo disco, il primo è uscito nel '93 (ricorda niente questa data?) e s'intitola "Verba manent", ma non se ne parla in questa recensione. Frankie è stato spesso affiancato agli Articolo31 per il semplice fatto che un suo pezzo abbia riscosso un certo successo in ambienti non esclusivamente Hip-Hop e perché il suo primo album è uscito contemporaneamente al loro, ma con la coppia Ax/Jad non ha assolutamente nulla in comune. La sua caratteristica principale è quella di aver saputo interpretare le proprie idee in modo concreto e, al tempo stesso, innovativo; vediamo perché. "La morte dei miracoli" è un prodotto impeccabile sia dal punto di vista delle produzioni che per le liriche, siamo di fronte a un album curatissimo, figlio di una mente lucida e di una bocca che (finalmente) riesce davvero a comunicare, a veicolare un messaggio. Le strumentali trasmettono suoni tipicamente nostrani e legano alla perfezione con ogni testo, in modo da sembrare un tutt'uno abilmente architettato. Liricamente Frankie è potentissimo, la sua metrica è asciutta e musicale, ogni frase è elaborata con chirurgica precisione. L'mc lancia accuse dirette e inequivocabili attraverso un linguaggio ricco di metafore ed espressioni che, fissandosi nella memoria, vanno dritte al punto. Forse il miglior esempio di ciò è "Giù le mani da Caino", il cui tema è chiaramente quello della pena di morte. E con ciò arriviamo a sottolineare la più importante differenza tra il Di Gesù e i tanti mc's italiani che si perdono nei propri esercizi di stile per far colpo su un pubblico mediocre che bada più alla rima che all'espressione di un pensiero: Frankie affronta tematiche serie, attuali e importanti senza mai cadere nel luogo comune e nella facile retorica. Ecco perché, ancora oggi, "La morte dei miracoli" resta un disco che sa farsi ascoltare dall'inizio alla fine: imprescindibile.