Weedo # Happy EP

Gentile lettore di RapManiacZ, nel caso ti stessi chiedendo per quale ragione il nostro sito dà spazio all'EP di Weedo, ossia Grido dei Gemelli DiVersi, meno conosciuto come Luca Paolo Aleotti, la risposta è la seguente, stizzita ma franca: perché mi sono rotto il cazzo di cialtroni siffatti, che entrano ed escono dal fantastico (il corsivo sottintende dell'ironia) mondo dell'Hip-Hop italiano convinti di poterne dire peste e corna ma, al tempo stesso, continuando ad attingervi in nome di una fantomatica carriera da rapper. Perciò, mettiamo tutti i puntini sulle i e diamo il giusto valore a una serie di uscite (dal primo album eponimo della crew a titoli squisitamente programmatici come "Fuego" e "Reality show") destinati a un pubblico di adolescenti grondanti ormoni, per non dire di un esordio in veste solista ("Io Grido") dotato di clamorose proprietà lassative; e allora, dopo qualcosa come quindici anni di stomaci rivoltati, l'idea geniale secondo voi qual è?! Rullo di tamburi............. Cambio nome, mi tingo i capelli che tanto sono solo un trentacinquenne e, siccome mio fratello J-Ax ha appena lanciato un'etichetta con Fedez (giù con la pernacchia!), rendo disponibile in free download un gustosissimo EP nel quale ci metto un po' di autocelebrazione, un paio di pezzi seri, di quelli che agli allocchi faranno dire oh, Grido o come cazzo si chiama ora c'ha i contenuti, e dei diss a caso, metti che i miei presunti nemici mi rispondano ci guadagno anche qualche click aggiuntivo. Questo in sostanza, ma scendiamo pure nel dettaglio facendoci del male: "Rapfetamina" è l'overture pregna di ovvio egocentrismo, Weedo vuole avvisarci che è tornato con barre mica da poco come <<diventi matto per quanto veloce rappo/parto e quando scatto sei fatto, veloci-rap-tor>>; segue il pezzo orgoglioso, "L'ha già fatto J-Ax", nel quale l'mc lamenta il fatto di essere puntualmente accostato al più grande degli Aleotti, singhiozzando rime del tipo <<qua la gente pensa porte aperte ad un fratello d'arte/tu nemmeno immagini a volte quanto è frustrante>>; "Pezzi di merda" si apre con un urticante uòòòò-ò uòòòò-ò e raccoglie la delusione del protagonista verso l'industria musicale, regalandoci articolate anastrofi e neologismi di pregio come <<qui la scena è una puttana e per la grana finge/se tutti hanno le Jordan a me fanno le pippen>>; "Un bimbo vede un bimbo fa" è l'episodio più Pop, beat al miele firmato Mondo Records e pensieri profondi quali <<da bambini la vita è un gioco di fantasia/poi da adulti ci si convince sia una bugia>>; "Certi film" cita appunto diversi titoli cinematografici, ma l'inventiva è pari a zero (<<non mi incastri, Roger Rabbit/mi rimbalzi, Robocop>> - ma daaaaiiiiii); e finalmente la titletrack, il pezzo studiato a tavolino per accendere beef di cartone e trincerarsi dietro un'ironia che, sia chiaro, non fa ridere. La verità, per dirla con minor sarcasmo, è che Weedo rientra in quella categoria di artisti (o presunti tali) che con l'Hip-Hop non ha più nulla da spartire; non è sui palchi delle jam (chiamatele come vi pare), non ha un seguito di b-boy (chiamateli come vi pare), non ha uno stile riconoscibile e guarda all'andamento di questo genere nei suoi accenti più mainstream per dare un indirizzo al proprio percorso, che in sostanza è ciò che fece il fratellone quando si rese conto che in Italia questa roba non funzionava più e si lanciò in un'improbabile seconda vita da rocker (ma ve lo ricordate con le treccine e la bandana?), per poi tornare sui propri passi casualmente in concomitanza di un'inversione di rotta delle vendite che ancora oggi persiste. Per questi e mille altre motivi, di gente così e di progetti infelici come "Happy EP" io non so davvero cosa farmene. Ciao, cestinato.