RAIGE - ZER09

Reviewed by Riccardo Orlandi

Dopo "Sotto la cintura", il nulla. E' qualcosa che rasenta l'inspiegabile. Tre ragazzi, poco più che ventenni, con un demo e una gran fama di improvvisatori alle spalle, mettono assieme un disco da infarto: collaborazioni prestigiose, sonorità da vecchia scuola e, soprattutto, una tecnica da spavento, che consente loro di inanellare alcune tra le migliori punchline che ancora si ricordino. Le uscite da solisti dei tre, distribuite negli anni successivi, costituiscono un drastico - e inspiegabile - calo, perlomeno sul piano tecnico. La direzione presa è quella del privilegio del contenuto, che era stato subordinato alle evoluzioni tecniche in "Sotto la cintura". Con tutta probabilità era stato proprio questo fatto a rendere il disco così omogeneo e nuovo: saggiare la capacità lirica di cui è stracolmo il primo lavoro dei One Mic è, ancora oggi, un'esperienza estremamente gratificante. Dicevo, il nulla. Se non, forse, per quanto riguarda Raige, che, con "Tora-Ki", riesce a salvarsi in corner, rifugiandosi nell'astrattezza di certi testi, nel surrealismo di certi passaggi, nella vaghezza di certi concetti. Certo, gran parte del fascino di quel disco è dato dal lavoro di Zonta, che non sbaglia una strumentale - come potrebbe, essendo cresciuto alla corte trevigiana di Shocca e Frank Siciliano? - ma, sinceramente, nutrivo ancora delle speranze per un ritorno agli assalti tecnici da macellai che i nostri avevano esibito in passato. Invece è proprio con Raige che le promesse stilistiche dei One Mic vengono definitivamente tradite: "ZER06-ZER08", raccolta di inediti uscita poco più di un anno fa, suscita un grande interesse e - inspiegabilmente - un successo anche maggiore. La tecnica - e dire che Raige scriveva maledettamente bene - sembra scomparsa, i temi sfoggiano una gamma di originalità di proporzioni infinitesimali, i suoni sono plasticosi all'inverosimile - ci hanno messo le mani Big Fish e i suoi adepti, d'altra parte. "ZER09" non fa che confermare la discendenza della parabola artistica dei tanto promettenti rapper torinesi: in bilico tra auto-incensazione più o meno giustificata e sentimento più o meno scontato, flow ingessato da pause che frammentano la metrica, rime ignoranti nella loro assenza di ricercatezza (se non quando, addirittura, nemmeno chiuse), Raige ci propina cinque inediti e tre bonus track sconclusionati e ridondanti, che non aggiungono niente di nuovo alla sua discografia, perlomeno in termini di qualità. L'unico episodio che si salva, forse, è "Ci sarà", remix della traccia di punta di "ZER06-ZER08", unico momento di relativamente profonda emozione, presentata, in ogni caso, con una perizia stilistica che è solo l'ombra sfocata delle bombe liriche di "Sotto la cintura". A difesa di Raige possiamo dire che, in ogni caso, si tratta di lavori non ufficiali destinati alla cerchia consolidata dai fan, e augurarci che i colpi grossi li stia tenendo in caldo per i dischi veri e propri. Un filo di speranza, insomma, teniamolo in vita: d'altra parte, prima o poi, qualcuno che saprà sottrarsi alla tacita legge per cui i bravi rapper devono, quasi necessariamente, imporsi di scrivere in maniera più semplice e diretta per uscire dall'anonimato dell'underground, ci sarà.


TRACK LIST

Raige - ZER09 (Hano.it 2010)
  1. Intro
  2. A mani nude [Feat. Ensi e Rayden]
  3. EP hours
  4. L'amore che dai (ritorna)
  5. 7 passi dalla Luna
  6. Ancora (bonus track)
  7. Ci sarà rmx (bonus track)
  8. L'unica rmx (bonus track)
BEATZ
  • Tyre: 1
  • Big Joe: 2, 3, 4
  • Rayden: 5, 8
  • Luda: 6
  • Marco Zangirolami: 7