Intervista a Oyoshe (Maggio 2011)

Bra e Mistadave: sappiamo che è la domanda più deontologicamente sbagliata, perciò togliamoci subito questa curiosità così poi passiamo ad altro. Come hai fatto a mettere assieme un insieme di partecipazioni così ricco, che va da Respect Tha God e Karniege fino a Tame One, Blaq Poet e Vast Aire?
Oyoshe: grazie alla realtà che vivo, che andando oltre ai palazzoni, i ghetti e i macchinoni, la ritengo puramente Hip-Hop. Gli artisti che hanno collaborato nel disco conoscono semplicemente qualcosa di me e della mia vita. Napoli è una realtà difficile, soprattutto per i giovani, il lavoro a disposizione è sempre meno appagante e non da mai i giusti meriti a ragazzi che possono rivelarsi talenti in quello che davvero sanno fare. Quanti hanno partecipato al disco li ritengo pure teste Hip-Hop, perché hanno contribuito alla mia crescita e alla voglia di fuggire da una realtà dura, poi conosco bene i loro dischi e i loro stili quindi sapevo come muovermi. Ho contattato chi ritenevo valido, gli ho parlato di me e del progetto from Naples e quando mi comunicavano il loro interesse partivo subito producendo beat, rifacendomi ai loro stili. Con Tame One, ad esempio, sono andato sul sicuro, ero indirizzato verso un Funk ruvido e cattivo e infatti al primo ascolto ha scelto subito quel beat. Lo stesso per Poet. Per Vast, invece, c'era in programma una collaborazione con Vordul, quindi i Cannibal Ox. Gia c'era pronta una traccia spaziale, il beat si chiamava "Nibiru" e questo dice tutto, poi purtroppo Vordul non ha potuto esserci. Insomma, ero solito produrre pensando proprio a chi dovessero essere indirizzati i beat, mentre a volte quando producevo qualcosa che mi facesse pensare ad un rapper salvavo il beat, lo passavo sul PC e cercavo il contatto dell'artista in questione...tant'è che su alcuni non mi sbagliavo!

M: più in generale, invece, da dove nasce l'idea di replicare l'esperimento "Bring Da Noise", che in origine era composto solo da mc's italiani, e di farlo rappare per intero da statunitensi?
O: sono sempre stato un appassionato di compile underground. Mi davano senso di vero Hip-Hop, ovvero di unione, di skillz una dietro l'altra frutto di tanti stili messi assieme. Il primo "Bring Da Noise" l'ho prodotto quando mi sono sentito inserito in una piccola parte della scena campana, le prime jam dove si aveva l'occasione di avere a che fare con tutti: dalle nuove leve alle leggende. Il mio obiettivo fu in primis quello di far sentire qual era la mia realtà: Cianuro Prod, una super crew con la quale lavoravo nella mia stanza (che prese il nome di Skannatoyo), confezionando demo a più non posso. Nello Skannatoyo vennero a registrare gli amici più stretti e quelli che sia ieri che oggi sono artisti Rap italiani di tutto rispetto. Terminato quel primo progetto, nonostante la qualità audio, ritenni di aver raggiunto i miei obiettivi e siccome la passione per le compile underground e i producer album, se così si possono chiamare, non è finita ancora, ecco che mi sono cimentato in quest'avventura oltreoceano continuando sul binario BDN.

B&M: la qualità di "Bring Da Noise 2" è il parametro più oggettivo per intuire la fiducia reciproca che ha legato te e i vari mc's presenti, com'è nato questo rapporto?
O: la maggior parte degli artisti presenti sull'album sono tra i miei rappers preferiti. Vengo da una concezione molto aperta dell'Hip-Hop e ne ho vissuto molti periodi, dal fenomeno della Def Jux all'invasione del Boot Camp Click. Altri, invece, sono semplicemente emergenti non scelti a caso come Mark Deez, il quale dalle mie parti non fa altro che far parlare di sé e della strofa con la quale ha regalato prodezze metriche come piacciono a noi. Conto molto sulle nuove leve americane, c'è buon feeling tra me e loro dato che stiamo continuando a lavorare insieme; in fondo abbiamo gli stessi interessi: emergere.

B: altra domanda che non dovremmo assolutamente porti. Quale collaborazione ritieni meglio riuscita, anche da un punto di vista umano, e perché?
O: se c'è da parlare anche dal punto di vista umano, non posso non dirvi che aver avuto a che fare con Blaq Poet è stata l'esperienza più bella della mia vita. Poi, quando ascolto la traccia, sento un vero e proprio pezzo in stile Blaq Poet. E' uno tra i miei rapper preferiti, sapevo che tipo di sound adottare e come strutturare il pezzo, anche per questo ho chiamato all'appello Dj Snatch, sapevo che avrebbe soddisfatto la mia esigenza di scratch data la sua grande abilità. Quando finalmente è venuto a Napoli per la serata di presentazione, abbiamo chiacchierato molto, dai gusti musicali alle realtà che viviamo e devo dire che c'erano molti punti in comune rispetto a quest'ultima, anche se sembrava sempre più stupito riguardo alla vita che conduciamo qui a Napoli, sia positivamente che negativamente. Ha capito molto le nostre situazioni e poi non faceva altro che ripetere shit, this city is so gaaaaangsta!!! Eh-eh...

B: raccontaci in dettaglio l'aspetto più tecnico del tuo essere produttore. Che macchine e software utilizzi, che genere di supporti preferisci campionare e come intervieni, in genere, sui singoli suoni? Per le batterie utilizzi delle librerie o preferisci tagliare da te ogni elemento del beat?
O: passo intere ore a produrre, sfornando beat uno dietro l'altro con una cascata di vinili di fianco a me. Come si può intuire dalla copertina del disco, la mia macchina è l'MPC 1000 ed uso solamente quella, campionando esclusivamente da vinile, dato che mi soddisfa solo la chiarezza mista allo sporco che il vinile riesce a regalare. La musica che campiono non è tanto per campionare. Mi spiego: odio chi campiona la musica rubandola, senza regalarsi l'emozione di un pezzo che può diventare, a prescindere dal genere, il proprio preferito. Molti brani non li ho mai campionati semplicemente perché li reputo stupendi per quello che sono e voglio che nella mia vita rimangano tali, non un qualcosa di mio, ma un regalo di un grandissimo artista che è stato capace di fare una cosa simile. La mia tendenza principale è il taglio secco sui sample. Colpisco i pad nei quali ho distribuito il campione tagliato e quando trovo il loop che prende, è andata! Questo non significa fare musica a casaccio, dato che i tagli li distribuisco precisamente e manualmente pad per pad, ma, a prescindere da ciò, usare il campionatore significa far rivivere la musica, aggiornarla, rimodellarla, essere degli scultori della musica. Per quanto riguarda i soundbank, tutt'oggi aggiorno la cartella tagliando sample di qua e di là, ovviamente nella mia banca non manca il classico break degli Skull Snap che, smanettando con i missaggi, ancora uso. Invece per le bassline, dato il mio amore incondizionato per la golden age del 1994, spesso do quel tocco di pesantezza tagliando le frequenze alte dei sample e creando quell'effetto porta chiusa. Se no ricorro a tagli di basso conservati sempre nella banca dati del mio MPC.
 


B: senza rifletterci troppo, dicci tre beatmaker (e relativi dischi) che ti hanno particolarmente influenzato e perché.
O: Marco Polo, "Porth Authority"; un produttore fresco, con un sound classico ma che non ha bisogno di riferimenti particolari dato il modo personalissimo di produrre beat con batterie pienissime e tecniche di sampling di altissimo livello ("Nostalgia" ha lo stesso sample usato da Dr. Dre per "Still D.R.E."...). Tutta la Rawkus, "Soundbombing" (1 e 2); una pura immersione nella metropoli newyorkese, dalla follia dei Co-Flow a un giovanissimo e abilissimo Eminem. La mia concezione di Hip-Hop a livello musicale, unione e underground. Dj Premier; non posso citare un album, ma posso solo ringraziarlo per la fotta che mi regala la sua firma sul campionatore ogni giorno che decido di fare un beat.

B: quanto è importante, per un beatmaker, ascoltare tanta musica di genere differente e fin dove spaziano i tuoi gusti?
O: è importantissimo. Se fai Hip-Hop, devi restare aggiornato sulle uscite, soprattutto se aspiri a un prodotto di qualità, a prescindere dalle tue capacità. Sono un amante del Funk e del Soul, mi emoziono col Jazz, in particolare quello Cool di Davis e la roba Blue Note di Coltrane. Ma non dimentico le mie origini e non posso lamentarmi della collezione di dischi napoletani che mi ritrovo. Ascoltare musica, per un producer che usa un campionatore, è basilare soprattutto perché se non si hanno titoli di studio per fare musica, di sicuro si ha un anima che può assorbire tutte le emozioni che la musica riesce a regalarti...e solo allora potrai agitare le mani per colpire quei pad non a casaccio, ma spinto da un qualcosa che ti permette di creare la musica che cerchi.

M: "Bring Da Noise 2" si può affiancare, come idea di base, ai "Ground Original" di Dj JS-1, i quali tentano un approccio in netta contrapposizione all'Hip-Hop da classifica: qual è il tuo pensiero sulla scena americana attuale e quanto la segui?
O: "Ground Original", addirittura! Grazie prima di tutto. Amo l'Hip-Hop d'oltreoceano, sono un amante della golden age ma non rimango indietro coi tempi. L'Hip-Hop in America gira molto attorno ad una nuova disciplina, a qualcuno può far ridere ma è il fare business. Alcuni artisti producono business (manipolato da etichette), diventano famosi non per le capacità ma grazie a manager e pacchetti stampa che ne diffondono l'immagine anche nel settore alimentare... Poi ci sono altri che creano realtà indipendenti portando con sé musica di qualità, artisti attuali che riescono anche a vendere come Termanology, Sean Price, Statik Selektah e altri che resistono e si fanno sentire ancora come Kool G Rap, fuori a breve con un nuovo disco, KRS, che per fortuna non muore mai, Edo G, Premier che sta producendo Dynasty, Wais P o l'abilissimo Reks e chissà quanti altri ancora ne caccerà. Insomma, non è tutto Crunk e "Black And Yellow", ma Hip-Hop vero ne gira tuttora.

M: e lo stato dell'Hip-Hop italiano, invece, come ti sembra?
O: non voglio insinuare che sembra di essere nel '97 con 2Pac e Biggie, ma non sento una completa unione di tutta la scena. Forse i mezzi per spingere l'Hip-Hop al sud sono meno potenti di quelli del nord, dato che a Napoli di etichette discografiche Rap non ce ne sono, ma so che qui abbiamo molti talenti validissimi che nessuno conosce. L'Hip-Hop è anche ricerca, se le persone non assorbissero solo quello che più gira ma scavassero più a fondo, troverebbero molta roba che vale. Per quanto riguarda i miei artisti preferiti in Italia, cito i Colle der Fomento, che sono reali da sempre, Cor Veleno, con la loro personale sperimentazione, Clementino e Co' Sang, che fanno da portavoce alla nostra realtà e forse possono essere una garanzia per il sud, una testimonianza che qui qualcosa c'è e vale la pena concedere un'opportunità, come Speaker Cenzou, che per Napoli resta un Maradona dell'Hip-Hop. Ma tutti questi nomi hanno un background più o meno importante alle spalle, la mia intenzione è quella di unirmi ad una scena futura, produrre beat e fare collaborazioni con ragazzi della mia stessa età ed ovviamente avere anche l'onore di produrre grandi artisti del panorama attuale italiano.

B: in effetti, anche se hai già maturato una discreta esperienza come produttore ed mc, sei ancora piuttosto giovane; com'è cambiato, nel corso degli anni, il tuo approccio all'Hip-Hop e dove speri di poter arrivare con "Bring Da Noise 2"? Raccontaci anche i tuoi primi passi in ambito Hip-Hop con le varie crew di cui sei parte.
O: la mia prima famiglia è stata la Cianuro Prod. Ho sempre avuto questa grande vena organizzativa, ispiratami dal mito di RZA e dal suo impero. Ho dato disponibilità a tutti, anche essendo il più piccolo di età, di fare demo registrando sui miei beat a casa mia. Stampavamo e distribuivamo giù a Napoli, dove facevamo freestyle tutti i giorni. Sono cresciuto facendo battle di Rap, sfidando chiunque, volevo farmi sentire pur rispettando sempre tutti. Le esperienze che mi hanno fatto crescere sono state quelle nelle quali c'era unione, divertimento, passione, amicizia. I primi live, i primi pezzi fino alla serata di presentazione di "Bring Da Noise". Anche per questo ho deciso di proseguire sulla stessa strada, perché quel 12 aprile è stato un giorno molto importante per me ma anche per tutti i partecipanti al disco. Oggi mi ritrovo con la Cianuro ancora viva, con Deka come Brokenspuork e poi col super collettivo Ufo Rap Team, composto da 15 teste Hip-Hop. I miei sforzi mi hanno portato a fare un album che per me era un sogno da realizzare a tutti i costi.
 


B: Napoli è una realtà molto viva, tra le poche in Italia dove si pone ancora attenzione alle quattro discipline nella loro totalità. Com'è farne parte?
O: a Napoli si respira Hip-Hop. E non parlo solo di graffiti, rime, beat e breaking. Ma di verità, perché l'Hip-Hop è verità e Napoli non è altro che un quadro di spontaneità nel più sfacciato dei modi. A Napoli c'è tanta energia nelle persone, alcuni la usano in modo sbagliato, alcuni con prepotenza, qualcuno crede di non averla proprio e non emerge mai rimanendo nel suo piccolo. L'Hip-Hop, per molti, è realmente una via d'uscita. Da un punto di vista professionale, però, le realtà sono poche, cito Ammontone Prod, che vanta un ottimo studio, organizza eventi e produce anche album nel massimo delle sue possibilità. Ma di ragazzi con qualità, capacità, passione e amore ne trovi un'infinità.

M: tra l'altro, qua e là nel disco si sente qualche rapper tracciare dei paralleli proprio tra Napoli e i ghetti americani. Napoli è stata una fonte d’ispirazione esplicita per argomentare le strofe di diverse tracce?
O: molti di loro sono stati felici di collaborare con un artista napoletano, dato che sembra essere una realtà abbastanza conosciuta anche in America. Ma c'è da dire che anche lo stereotipo italiano li esalta molto. Ovviamente sono consapevoli che non è solo pizza e mandolino e a chi non lo era ancora è bastata qualche chiacchiera a riguardo.

B: attorno a "Bring Da Noise 2" è stata organizzata un'interessante collaborazione tra partner di varia nazionalità, da Vibra e BM Records a Subway e Soulspazm. Come si svolge la promozione del disco? Sono previsti, magari nei prossimi mesi, video, concerti o viaggi all'estero?
O: l'italiana BM c'ha creduto, Soulspazm ha realizzato il mio sogno e Subway ha dimostrato di essere una vera e propria realtà Hip-Hop. "Bring Da Noise 2" è uscito da poco e grazie a ciò Blaq Poet ha avuto gia due date in Italia, per la line-up alcune persone all'estero vogliono proporre qualche data: speriamo bene!

B: ora che il disco è in vendita, riascoltandolo ti ritieni completamente soddisfatto da com'è venuto? Cambieresti qualcosa o magari c'è del materiale che purtroppo non hai potuto pubblicare?
O: sono molto soddisfatto, soprattutto perché mi sono presentato al pubblico con un sound molto studiato e particolare, abbastanza differente dal mio standard. In Ammontone è stata un'esperienza stupenda, ho imparato molto grazie a Oluwong, il quale ha fatto un ottimo lavoro sul mixaggio. Di tracce arrivate troppo tardi ce ne sono, come una sperimentalissima con Ben Sharpa, che forse si allontana troppo dal sound del disco ma che comunque uscirà a breve.

B&M: ti sei divertito a produrre beat per nomi più o meno importanti, italiani (anzi, partenopei) e non, tolti questi con chi sogni di riuscire a collaborare in futuro? E, siccome ci siamo, vorresti anticipare qualcosa sui tuoi prossimi progetti?
O: il mio sogno è produrre una traccia per il mio rapper preferito di sempre, Kool G Rap! Per quanto riguarda i progetti futuri, sto lavorando con Deka a quello che sarà l'album dei Brokenspuork e di certo, ora che sono appena atterrato, non mi allontano dagli States, infatti presto sarà fuori una compilation con vari mc's statunitensi e con alcune mie produzioni, tra le quali un featuring con Shabazz The Disciple.

B: a pensarci bene, abbiamo parlato poco della tua carriera parallela da mc (tra l'altro, l'unico brano in italiano di "Bring Da Noise 2", quello conclusivo, l'hai conservato proprio per te); è un aspetto a margine del tuo fare Hip-Hop o dai pari importanza ad mcing e beatmaking?
O: sono nato come beatmaker ed mc allo stesso tempo, mi ritengo un b-boy. Amo fare freestyle, lo faccio tutti i giorni per ore, amo scrivere ed esprimermi e la musica è la passione che mi mantiene vivo. Il pezzo di "Bring Da Noise 2" è un messaggio, appunto, per comunicare chi sono, cosa sto per fare e cos'ho fatto fino a mo', dato che caccerò altri prodotti simili in futuro. Oltre ovviamente ad album dove mi cimento anche come mc...

B: hai carta bianca per chiudere l'intervista come preferisci, raccontaci quello che ti pare e, se non ti abbiamo chiesto qualcosa che avevi voglia di dire, fai pure.
O: anzitutto grazie dell'occasione! A prescindere dal fatto che ho tirato fuori un album ufficiale, sono felice se tutti, in un modo o nell'altro, ascoltano e si procurano "Bring Da Noise 2", ma cerchiamo di mantenere viva la musica acquistando CD e vinili: sapere che in America è morto Fat Beats, uno dei negozi che ha cacciato le più grandi leve del Rap, è davvero scoraggiante. Infine, giusto un saluto a tutte le persone che mi hanno sempre supportato giù a Napoli, Cianuro Prod, Ufo Rap Team, tutta la BM family, Subway and big up to Soulspazm Records! Per tutti quelli che mi stanno scoprendo e stanno iniziando a sostenermi, sono onoratissimo, spero che il mio disco finisca nella collezione di tutti gli amanti della buona musica.