Intervista a Oddisee @ CSO Rivolta - Marghera (VE) (20-10-07)

Blema: Sei soddisfatto del pubblico italiano? E' la prima volta che ti esibisci in Italia?
Oddisee: Sono già stato in Italia ma è la prima volta che mi esibisco qui. E' stata una bella prima esperienza!

B: Il tuo nome d'arte è Oddisee: come mai?
O: Ho letto il libro di Omero quando ero più giovane e mi era piaciuta così tanto l'idea che viaggiando si scoprono tante cose che è quello che voglio che faccia la mia musica: portare chi la ascolta da un'altra parte, dove vorrebbero essere, dove vorrebbero andare.

B: Non so quanti anni tu abbia, ma da quant'è che fai musica?
O: Ho cominciato a fare beat tra il '99 e il 2000, è uscita la mia prima canzone nel 2001 o 2002.

B: Raccontaci qualcosa di "Foot In The Door".
O: "Foot In The Door" fondamentalmente era una compilation della mia musica apparsa su album di altri: collaborazioni, pezzi inediti e produzioni messi insieme. Il motivo per cui ho voluto farlo è che oggi si scarica tutto e la gente non legge più, quindi non sa chi stia ascoltando. C'è un sacco di gente che è venuta a dirmi che non sapeva chi io fossi anche se aveva ascoltato tutti i pezzi in cui comparivo e non sapeva che fossi io. E se scarichi è ovvio che tu non sappia chi ha collaborato a un pezzo, non puoi leggerlo. Quindi ho voluto mettere insieme tutte le cose a cui ho lavorato io, così la gente capisce che nei pezzi che ha ascoltato c'ero anch'io.

B: Quindi tu sei d'accordo sulla diffusione della musica via internet, MySpace o iTunes? Non più cd e vinili, l'importante non è il mezzo ma che la tua musica arrivi alla gente, si può dire così?
O: Il mio obiettivo è far arrivare la mia musica a più gente possibile. E se internet è la via più facile e rapida perché ciò avvenga, va bene. Se un domani per qualche motivo la gente cominciasse a passarsi la musica via cellulare, allora la mia musica sarebbe diffusa anche tra i cellulari. Se il mezzo cambia, lo cambio anch'io.

B: Il tuo ultimo album è mixato da Jazzy Jeff. Com'è andata con lui?
O: Lui mi conosce da molto tempo. La mia prima canzone in assoluto era sull'album di Jeff, "Music Lounge" su "The Magnificent". Io e Jeff ci siamo conosciuti in quell'occasione, lui è stata la prima persona ad introdurmi nel mondo della musica. Non è che io l'abbia chiamato dal nulla chiedendogli di mixare la mia roba.

B: Non penso che sia facile riuscire a lavorare così a stretto contatto con Jazzy Jeff!
O: E' vero, per questo ho apprezzato tantissimo che ci sia un'amicizia con lui pari a quella che ho con altre persone, tanto da potermi permettere di chiamarlo e mettermi d'accordo su quando lavorare insieme. E' un amico soprattutto, oltre a essere un maestro. Posso andare a casa sua e farmi mixare il cd.

B: Quindi sei abbastanza legato in generale a personaggi storici del passato? Quanto credi che siano importanti oggi le radici dell'Hip-Hop, la mentalità Zulu Nation?
O: Non ci devo neanche ragionare, fa parte di me. Si sente nelle mie rime, nella mia musica, lo si vede ai miei show, nel mio stile di vita, non è qualcosa di cui devo ricordarmi, sta sempre lì, non l'ho mai abbandonata. Penso che sia importante per i ragazzini che stanno crescendo, che non sono più in quel periodo storico, avere qualcuno che gli insegni com'è nato l'Hip-Hop. Credo che sia importante per la gente della mia generazione non far mai morire l'Hip-Hop. Penso anche che troppa gente sia bloccata nel passato, fissati con l'Old School così come troppa gente pensa solo al futuro, nessuno dà la giusta importanza a entrambe le cose.

B: Cosa pensi che diventerà l'Hip-Hop in futuro? Più elettronica, un ritorno al classico...
O: Penso che l'Hip-Hop continuerà a essere Hip-Hop. Niente di quello che esiste oggi è nuovo, niente. Usano suoni elettronici? Negli anni '70 c'erano i Parliament-Funkadelic e molti altri gruppi da acustici diventavano elettronici. Tutto torna, non c'è niente di nuovo. Non sono uno che dice Oh, questo stile di elettronica è proprio nuovo, è che col tempo uno se lo aspetta che si ritorni a un certo tipo di suono. L'Hip-Hop è ciclico, adesso è il periodo dell'elettronica poi la gente si stancherà e tornerà al suono classico e poi si stancheranno ancora e troveranno qualcos'altro. L'Hip-Hop riflette sempre quello che va al momento ed è una cosa bellissima perché non è prevedibile. Puoi prevedere cosa succederà nell'Hip-Hop così come puoi prevedere quale sarà il nuovo Presidente, che governo capiterà, che moda arriverà...una volta che hai azzeccato tutte queste cose, allora potrai dire quello che capiterà nell'Hip-Hop. Perché l'Hip-Hop è tutto, capite.

B: Sei mezzo sudanese e mezzo americano. Le senti le radici africane?
O: Sì, davvero tanto. La musica africana riesce a farti muovere sempre, quella occidentale solamente se è bella ritmata. Le batterie che scelgo io sono poco occidentali, molto sudanesi, e le mescolo all'Hip-Hop. Nella maggior parte dei casi non si muove la testa sulla mia musica, le mie batterie sono più fluide, diciamo così.

B: E quindi cosa ne pensi di gruppi come gli Arrested Development che usano tantissimo sonorità africane quasi tribali?
O: Ancora una volta, non mi stupisce, è sempre black music. In un modo o nell'altro prendiamo degli elementi black per crearne di nuovi. Tutto influenza tutto, la black music viene dalla musica degli schiavi e quella arriva dall'Africa. Nella black music non mi sorprende niente!

B: E nell'Hip-Hop da chi ti senti più influenzato?
O: J Dilla, sicuramente J Dilla, lui è il motivo per cui voglio continuare a fare beat. Quando ho sentito che lui rappava e faceva beat mi sono detto che era la stessa cosa che volevo fare anch'io. Jay-Z è uno dei miei mc's preferiti, A Tribe Called Quest...adesso sono anche un grande fan di Kanye West, credo che sia uno dei pochissimi che fa ancora tutti i generi di Hip-Hop, non solo uno stile: uptempo, girls songs, party songs, story songs... Fa tutto, e non ce ne sono molti che oggi lo fanno, per questo mi piace Kanye.

B: Com'è far parte della Low Budget Crew?
O: E' incredibile, riuscire a viaggiare per il mondo con i tuoi amici, quelli con cui hai iniziato a fare musica in casa di tua madre e adesso portare questa musica in giro, senza che il business interferisca nell'amicizia. Non sentirai mai nessuno della Low Budget dire Ne sono uscito per colpa dei soldi. Fare musica coi miei fratelli, vedere il mondo...è la cosa migliore che potesse capitarmi.

B: Viaggiate per il mondo, ma è contraddittorio col nome della crew, Low Budget!
O: Il nome Low Budget è nato dalle apparecchiature che usavamo in studio. Normalmente la gente spende migliaia e migliaia di dollari per comprarsi tastiere e tutta quella roba, mentre noi avevamo soltanto bobine e microfoni ma facevamo buona musica comunque. Il punto non è cosa usi, ma come lo usi.

B: Come ultimissima domanda vorremmo sapere in anteprima di qualche tua nuova uscita...
O: Vediamo se me le ricordo... Sono su tre tracce del cd di J-Live che esce a febbraio, ho fatto un intero album con Freddie Foxxx, dovrebbe uscire un album Jazz che ho fatto con due ragazzi chiamati Avenue 2, sarà Hip-Hop con Jazz. Dal mio blog poi potete scaricare "101", il mixtape. Il mio primo album solista sarà pronto per dicembre, poi c'è un EP di bossanova brasiliana che ho chiamato "Viva Brazil"...poi rimo e produco un po' ovunque, troppa roba!

http://oddiseemusic.blogspot.com/