Nerone # 100 K

Primo lavoro ufficiale per Nerone, che offre come antipasto per il futuro album questo EP di sei tracce. Secondo la scheda di presentazione, i "100 K" <<rappresentano un grande peso, il peso delle parole che Massimiliano sceglie e pesa costruendo le sue rime>>. Inutile dire che ciascuno tira acqua al proprio mulino (e ci mancherebbe!), tipico caso, direi giocando un po', di dissonanza cognitiva che colpisce molte etichette e un'infinità di rapper (su quest'ultimo punto ritornerò più in là, ché qui se ne ha un esempio abbastanza clamoroso). Quindi, che dire? Anzitutto, che "100 K" è un EP molto autoreferenziale: Nerone, oltre alla consueta autocelebrazione che permea un po' tutto il lavoro, ci parla della voglia di fuggire da un paese che non offre prospettive ("Andiamo"), d'amore ("Mai più") e della propria crew ("MCF kingdom"). Niente di nuovo, giusto? Giusto. Ecco il punto. Facciamo un esperimento: cosa caratterizza la stragrande maggioranza delle uscite dell'ultimo (lungo) periodo in ambito Hip-Hop? Uso ad canis cazzum dell'auto-tune in strofe e ritornelli? C'è ("Pazzo", "Sì ciao", "Andiamo", "Mai più"). Hashtag flow come se non ci fosse un domani e conseguenti forzature clamorose? Check (<<La fam è MCF, mentre te chi sei? Make it rain, everyday, Dwayne Wade>> in "MCF kingdom"). Inconcludenza di ogni tentativo di argomentazione anche solo leggermente seria? Idem ("Andiamo"). Flow chiaramente ispirato da italiani che a loro volta si sono chiaramente ispirati da americani scarsi? C'è anche questo ("Reebok, blunt & flow") - detto di passaggio, come spiegare quel <<tu copi gli americani>> in "Pazzo" se non con la dissonanza cognitiva di cui sopra? E, continuando, ci vogliamo mettere pure i beat di ispirazione djmustardiana fatti in un quarto d'ora? Ci sono anche quelli - in questo senso, si ringrazino l'hardcore anni '90 di Weirdo e il beat bello grasso di Yazee, perché danno un po' di gioia alle orecchie. Ora, sia chiaro, non è tutto fatto male. Nerone è troppo bravo per costruire qualcosa da scartare in toto."Mai più" e, paradossalmente, "Reebok, blunt & flow" sono tracce che hanno comunque una certa forza. Per motivi diversi - la prima grazie alla produzione trascinante e a una scrittura assolutamente convincente, mentre la seconda per l'indiscutibile capacità di adattarsi perfettamente al mood dominante nel Rap più superficiale, quindi più orecchiabile e più facilmente fruibile - riescono ad attrarre l'ascoltatore e mostrano un potenziale da poter sfruttare infinitamente meglio in futuro. Come spiegare, allora, i tanti passi falsi di questo EP? Molto banalmente, si è preferito orientarsi verso un prodotto più vicino all'ascoltatore, a scapito di un talento potenziale che, al netto delle scelte sbagliate, è innegabilmente presente? E, domanda ancora più importante, in che grado queste scelte sono profeticamente rivelatrici per il futuro? Visto il numero delle tracce di "100 K", sarebbe meglio aspettare i prossimi lavori del rapper milanese per rispondere in maniera definitiva. L'unica cosa certa è che, di ciò che si ascolta qui, c'è ben poco da riprendere.