MURUBUTU - LA BELLISSIMA GIULIETTA E IL SUO POVERO PADRE GRAFOMANE

Reviewed by Riccardo Orlandi

Il primo disco solista di Murubutu ha costituito una piccola ma graditissima sorpresa per chi, alla ricerca di un modo di intendere il Rap che sapesse essere inedito senza rinunciare alla qualità, sentiva intorno alla scrittura Hip-Hop la gabbia di un autobiografismo che rischiava di soffocare le mille vie espressive percorribili. A distanza di due anni, intervallati da un mixtape che raccoglieva varie collaborazioni, arriva la nuova fatica dell'mc reggiano. Ovviamente, si tratta ancora di un disco esclusivamente narrativo, come era stato il primo, e la notizia non può che rendere felici gli ascoltatori che hanno riconosciuto nel Rap un'arte che può ambire a una forma di letterarietà. Chi avesse ancora dubbi sulla grandezza dell'artista in questione e sulla validità del suo progetto, può definitivamente mettersi l'anima in pace: ogni aspetto si riconferma di altissima qualità e certi dettagli un po' vacillanti nel primo lavoro, vengono rinsaldati. Il punto più importante è che la dirompente capacità narrativa del nostro è completamente intatta. Immutata, infatti, è non solo l'abilità di sviluppare, all'interno del limite delle strofe e dei versi, storie coerenti e con uno sviluppo - e un ritmo - narrativo perfetto (il ritardo nella soluzione della trama in "La collina dei pioppi", il finale a sorpresa di "Anna e Marzio"), ma anche la competenza culturale che sta dietro alla costruzione di ogni brano, la fedeltà dei dettagli, le capacità di resa paesaggistica (<<Rivide i ponti di sassi, i tronchi neri dei frassini/le foglie chiare delle querce nane e i sorbi selvatici/il sottobosco mosso dove bastava un raggio solo/per trasformare giallo e rosso in porpora e oro>>), la preparazione storica ("Mari infiniti", "L'ussaro triste"). L'uso barocco della tecnica, stracolmo di giochi fonetici, è rimasto di altissimo livello (<<Fra idilli e le linee libere e i lidi ti vidi ridere/ti vidi riunire in fili infiniti le vite simili/ti vidi apparire in spire di gigli e lapilli nitidi/e questo tuo bel fiorire alla fine mi incise l'iride>>), ma non offusca la comprensione - come accadeva in più di un episodio del primo disco; anche l'interpretazione è di molto migliorata, rendendo ogni storia un piccolo capolavoro di pathos e immedesimazione. L'equilibrio raggiunto tra capacità di scrittura, potenza narrativa e suggestione immaginifica è, insomma, pressoché perfetto. Le storie narrate da Murubutu coprono una grande varietà tematica ma anche storica e geografica: dalla salgariana "Mari infiniti" alla cupissima storia di "Martino e il ciliegio", dalle citazioni letterarie di "Le stesse pietre" all'immancabile episodio sulla resistenza, "La collina dei pioppi", dalla descrizione didascalica de "Le dodici fatiche" a "Quando venne lei", insolitamente melodica. Ogni pezzo è un mondo a sé, una piccola perla di perfetta organizzazione narrativa. Un plauso speciale va, però, alla drammatica storia de "L'ussaro triste", non tanto per la struttura della trama, ma a causa della ricchissima gamma di particolari realistici (l'isba, la candela di sego, la campagna di Azov, le verste e le copeche) offerti dalla penna del nostro. Murubutu è una riconferma importantissima per chi crede che la scrittura Rap possa essere alta e rinnovarsi in continuazione, muovendosi verso le direzioni più impensabili. Speriamo che, oltre agli ascoltatori, qualche altro mc's riesca a intravedere le potenzialità di questo percorso, e auguriamoci che Murubutu non ci privi della possibilità di avere tra le mani una terza prova delle sue doti narrative.


TRACK LIST

Murubutu - La bellissima Giulietta e il suo povero padre grafomane (La Kattiveria 2011)
  1. Introduzione
  2. Mari infiniti
  3. Anna e Marzio
  4. Quando venne lei
  5. Le stesse pietre
  6. La collina dei pioppi
  7. Scende la sera - interludio
  8. Martino e il ciliegio
  9. Le dodici fatiche [Feat. La Kattiveria]
  10. L'ussaro triste
  11. Falso e vero [Feat Malosmokie's e Vara]
  12. La bellissima Giulietta
  13. Conclusione
  14. L'uomo che non dimenticava nulla [Feat. Vara]
BEATZ
  • Dj Caster: 1, 5, 7, 13
  • Dj S.I.D.: 2
  • Dj Kappa O: 3, 6
  • Dj T-Robb: 4
  • Il Tenente: 8, 9
  • Yanez Muraca: 10, 12
  • Malosmokie's: 11
  • Vanilla: 14