Melma & Merda # Merda & Melma

Già dal titolo si può intuire quale sia il concetto base di questo disco, che senza dubbio rappresenta uno dei lavori più interessanti mai proposti dal panorama nostrano. Cosa c'è di peggio della melma e della merda? Obbiettivamente nulla, ma pensiamo un attimo a queste due sostanze: schifose e puzzolenti, ma che donano la vita, e nelle quali alla fine la vita ritorna. Se voglio coltivarmi degli ottimi pomodori, è bene che li concimi con della sana merda, e quando mangerò i miei frutti prelibati inevitabilmente il mio corpo li trasformerà nella stessa sostanza che avevo in principio. Questo è a soldoni quello che vogliono dire Kaos, Sean e Deda, per loro stessa ammissione, nel ritornello di "Ancora in piedi": <<melma e merda, trasforma difetti in pregi!>>. Solo da questa canzone si capisce in che direzione andrà tutto il cd, stile e spessore, con i tre mc's che si scambiano il microfono come degli assatanati; sentire tre alieni come loro insieme provoca veramente un effetto esaltante, la loro energia ed i loro tre modi di fare musica (anche se completamente diversi) si amalgamano in un unico grande globulo organico, vivo e pulsante. Le canzoni si susseguono con una naturalezza disarmante. Troviamo "Introdrama", un bell'esercizio di stile da parte di Sean. "Oggi no", un'attenta riflessione su temi importanti quali vita e morte. "Subsumo", una skit a ribadire i concetti base del disco. "Insetto infetto", manifesto per l'Hip-Hop vero, quello con le palle contro quello per le masse. "Trilogia del tatami", traccia geniale divisa in tre parti, interpretate dai tre samurai su basi diverse ma unite tra di loro dai temi trattati e da una musica d'ambiente tipica della cultura orientale: parte Sean esponendo le strategie migliori da usare in battaglia, proprio come un guerriero esporrebbe le lezioni del maestro Sun-Tzu (Sun-Tsu era un generale al servizio della dinastia Wu, vissuto circa 500-1000 anni prima della venuta di Cristo, la sua opera - "L'Arte Della Guerra" - rappresenta ancora oggi uno degli scritti più importanti per quanto riguarda le tecniche e le strategie militari, molto usato anche dai moderni manager per le teorie applicabili in molteplici campi), continua Kaos esplorando le sconfitte attraverso un duello dialettico che non porta a buon fine, ci pensa infine Deda a raggiungere le vittorie con le sue arti liriche; ad impreziosire il tutto, troviamo richiami ad un film che può essere tranquillamente definito un classico per la gente della mia generazione, sto parlando di "Karate Kid", e del famoso monologo del maestro Miyagi su come dare correttamente la cera. "Puppa fumo", altra svarionata di Sean. "Too xigent", deliri ed alterazioni a livello mentale e lirico. Dal punto di vista delle produzioni, realizzate da Ahmad & Pritt, Neffa, ChicoMD e lo stesso Kaos, un'analisi dettagliata risulterebbe superflua, tutte le basi sono a dir poco geniali, rozze ma allo stesso tempo curate nei minimi particolari, ascoltatele attentamente ed esplorerete strani, nuovi mondi. Se in passato avete ingiustamente snobbato quest'album, è giunto il momento di procurarvelo, non è certo tardi dato che il tutto suona ancora attualissimo. Per chiudere ho deciso di citare una frase presa da un film di Tomas Millian, presente alla fine del disco: <<Chi caga sott'a neve, pure si fà a buca e poi 'a copre, quando a neve se scioje a mmerda viè sempe fori!>>