Bra:
partiamo dalla fine, ovvero da "Book of rhymes". Cosa ti ha spinto
a riprendere in mano il microfono e come si è svolta l'intera lavorazione
del disco? In che periodo hai cominciato a lavorarci sopra?
Maury B: yo! Anzitutto un saluto a tutti e un ringraziamento a voi
per lo spazio e l'interesse dimostrato! "Book of rhymes" è stato
semplicemente un nuovo inizio, non del tutto casuale, ma sicuramente
naturale e spontaneo. Dopo circa un decennio d'inattività discografica
mi trovavo ad avere un lavoro comune e a vivere una vita
normale, ma un giorno come un altro, intorno al 2009, Deal BeatKrusher
mi diede un beat tape con delle sue produzioni nuove e altre più datate e
così, nel tempo libero, io mi cimentavo alla scrittura e rielaboravo le
mie vecchie tecniche, finché non sono arrivato a comporre intere nuove
strofe. Successivamente sono risalito su un palco, portando i miei vecchi
successi di un tempo, ma questa cosa non mi è bastata e quindi ho provato
a comporre e cantare cose nuove. Di conseguenza le prime strofe
ufficiali registrate e fatte uscire sono quelle su "One way" di TaCash,
"C'est le crew" per BabyTracks, "What I mean" per "Souldalicious vol. 1"
di Lefty. Mettevo da parte i primi testi, uno dopo l'altro arrivavo ad
avere un buon numero di materiale da racchiudere in un unico grande libro,
appunto. Ecco il perché del titolo dato al progetto, a un certo punto ho
ritenuto opportuno iniziare a scremare e registrare questi pezzi mentre
nel frattempo continuavo a fare esperienze dal vivo partecipando a diverse
jam, nella maggior parte dei casi accompagnato ai piatti da Mastafive in
versione dj. Ed eccoci qui.
B: <<io credo ancora nell'Hip-Hop/rappresento discipline in
rima/batte ancora il cuore a tempo su ogni beat>> ("Universale"). Una
fetta molto consistente di "Book of rhymes" è dedicata all'Hip-Hop e ai
suoi valori originari, spiegaci come si fa a conservare un amore così
intenso per questa Cultura in un percorso artistico oramai quasi
ventennale.
M: è semplice se ci si pensa... L'amore per questa Cultura, per
quanto mi riguarda, deriva prevalentemente dalla stessa grande passione
per questa musica, ovvero l'amore travolgente che si prova durante
l'ascolto di quest'unico e potente suono. D'istinto. Il resto è
una conseguenza che ti porta a produrla in prima persona per
darne una propria interpretazione, metterti in prima linea e cercare di
rappresentarla all'esterno, portandola al pubblico... Questo è quanto.
B: raccontaci com'era scoprire le quattro discipline negli anni
'90. Credi che quello spirito si sia preservato intatto fino ai
ragazzi che si avvicinano soltanto oggi all'Hip-Hop?
M: purtroppo secondo me oggi non è più così, per la stessa parola
che hai utilizzato, cioè scoprire. All'epoca per chi, come me,
si è avvicinato a questa Cultura, quindi parliamo della fine degli anni
'80, probabilmente è stato come esplorare, osservare, cercare di
conoscere, provare a capire e dare un'interpretazione a ciò che si poteva
definire un vero e proprio nuovo pianeta per capirne le dinamiche,
le fondamenta. Oggi, anche per quanto riguarda la nostra nazione, c'è
stata una sostanziale evoluzione, l'esperienza è tanta e si può benissimo
dire che molto si è fatto, strafatto, detto e stradetto, quindi per chi
arriva oggi ci sono già degli esempi che si possono notare, seguire,
preferire, scegliere... Con l'avvento di internet comodamente nelle nostre
case, sui nostri schermi del PC, si possono guardare e studiare milioni di
video e le fasi salienti dell'evoluzione di questa musica, ricevere
informazioni abbastanza attendibili o anche solo guardare concerti senza
neanche il bisogno di esserci necessariamente di persona, come pure
recuperare un disco in vinile che a quei tempi era l'unico modo per
seguire, conoscere e capire tutto ciò. In poche parole eri costretto
a vivertela fisicamente in prima persona, non esisteva altro modo. E'
l'evoluzione umana e delle sue tecnologie, bisognerebbe capire
sinceramente se è stato un vantaggio o meno...
B: torniamo al disco, più precisamente alle sue collaborazioni.
Nella tracklist si notano beatmaker ed mc's di generazioni piuttosto
differenti, dagli immancabili Lefty, Mastafive, Deal e Bassi fino a Kiave,
Apoc e i Crazeology: come hai selezionato le varie partecipazioni?
M: stesso discorso per le collaborazioni. Non mi sono certo messo a
tavolino a pianificarle, lungo il percorso mi sono incrociato con
artisti, colleghi, ma soprattutto per la maggior parte dei casi amici,
i quali ho avuto il piacere di coinvolgere in questo mio progetto
personale. E se, come ad esempio nel caso del duo Crazeology, non ci si
conosceva da anni come per gran parte degli altri artisti coinvolti, credo
sia stato questo il modo migliore per stringere un rapporto di amicizia,
oltre che stima, il che mi sembra il messaggio e il significato migliore
che questa musica ci ha lasciato in eredità: l'unione tra le persone,
condividere bei momenti. Tutto naturale e spontaneo, senza troppi schemi
prestabiliti, forzature o costrizioni. L'Hip-Hop, a mio modo di vederlo e
interpretarlo, deve essere in definitiva qualcosa che crea, porta e
trasmette energia positiva, a maggior ragione nella negatività come
nel buio più peso, cosi com'era nella sua interpretazione originale,
primordiale... Poi certo, gli scazzi ci sono eccome, le antipatie esistono
da sempre, ma visto e considerato che già questo mondo va in declino,
perché aggiungere altra negatività? Non ne esiste già abbastanza?
B: tolto "Torno sulla scena EP", questo è il tuo primo progetto
solista in una carriera comunque ricca di episodi importanti. Ti sei
chiesto il perché?
M: probabilmente è quasi tutto da attribuire al destino, o
al compito che ognuno di noi è tenuto a svolgere in questa vita. Può darsi
che tutto sia già scritto e stabilito in partenza, come del resto è
attribuibile al tipo di percorso che noi stessi ci costruiamo con la
volontà, l'impegno e il lavoro conseguente. Non credo ci sia un vero e
proprio motivo nel mio ritorno discografico, ho seguito il mio istinto, la
mia passione, la mia inclinazione, che per altro regolavano la mia vita un
tempo, tornandone a contatto e riprendendole lì dove si erano interrotte.
Si può forse definire un cerchio che si completa, che si chiude, e anche
se fosse la mia ultima comparsa sarei lo stesso soddisfatto, fiero ed
appagato, perché ciò che dovevo portare a termine un tempo è stato
completato, da qui in poi resta solo una mia scelta, un percorso di vita.
Oggi continuo nelle mie produzioni, lo faccio per passione.
B: la fruizione dell'Hip-Hop (e di qualunque altro genere musicale)
è profondamente cambiata negli ultimi anni. Jam e fanzine sono sparite,
Aelle è un vecchio ricordo e i dischi il più delle volte si sono
trasformati in cartelle e file .mp3; ti trovi a tuo agio in un'epoca che
bada più alla pagina facebook e alle visualizzazioni su youtube che alla
presenza sui palchi e alla gestione del respiro?
M: è inevitabile adeguarsi alle dinamiche che regolano il percorso
musicale e personale di ognuno di noi, come detto in precedenza non l'ho
di certo scelto, inventato e deciso io... Mi ci sono adattato. Del resto
non si può stare perennemente a ricordare, rimpiangere e sperare che
tornino i bei vecchi e magici tempi andati, quello è appunto il passato,
un tempo finito, io ne conservo le fondamenta avendone vissuto i momenti
salienti e personalmente non mi sento di essere un irrimediabile
nostalgico. Sappiamo benissimo tutti che quelli erano tempi decisamente
migliori di questi, eppure sono cambiati e andati. Come detto da te, oggi
io mi occupo in prima persona di gestire la pagina facebook, di spingere i
miei video su YouTube e di fornire informazioni riguardanti le mie
attività musicali e a volte personali, esprimendo pensieri,
opinioni o punti di vista. Credo in fondo sia anche utile, necessario, in
fin dei conti inevitabile. Certo, le fondamenta di questa musica
portano mc's come me a ritenere sempre fondamentale la presenza sul palco, dando la giusta importanza alla scrittura e all'esibizione live.
B: proviamo a scorrere per sommi capi la tua discografia, magari
rispolverando qualche ricordo che conservi con particolare affetto.
Cominciamo, ovviamente, da un classico assoluto, "Dritto dal cuore": tu,
Left Side e Next One, la Zulu Nation, i breakbeat e quest'embrione visto
un po' come un alieno nel mercato discografico italiano...
M: probabilmente per molti, per non dire per la maggior parte di
chi segue questo discorso prettamente dal lato del Rap,
sembrano ricordi di un mondo passato, testimonianze e segni di una civiltà
oramai estinta... Cosa ti posso dire? Ricordo tutto molto bene, anche
perché ho vissuto tutto a pieno e in prima persona sulla mia pelle. Del
resto il mercato discografico italiano anche a quei tempi non conosceva
affatto i valori fondamentali, lo testimonia il fatto stesso che molti
gruppi Hip-Hop di allora abbiano avuto un rilievo mediatico superiore a
noi all'ennesima potenza, figurati oggi che gli unici (o quasi) valori che regolano questo carrozzone sono l'immagine, la superficialità,
l'assenza completa di messaggi seri e positivi... Oggi tutta quella
leggerezza ha trovato campo libero per l'avvento e l'invasione di un nuovo
ordine mondiale. Non mi spiego perché chi fa musica positiva, ricercata,
studiata e di gusto, cercando di evolvere la vita mentale e spirituale di
chi ascolta, non sale nelle classifiche né nelle preferenze della massa.
Alla gente fa comodo non pensare più, non riflettere, non porsi questioni
complesse sul percorso della nostra esistenza. E' tutto nella
superficialità e nel piattume, perciò difficilmente senti dire: <<open your mind and see what I see...guarda ciò che vedo e vivo adesso sono
qui...è tutto relativo, stress e confusione, il mondo appare in un istante
secondo una nostra proiezione>> ("Open you eyes", ndr).
B: il legame artistico con i Gatekeepaz, "Custodi del segreto",
Torino e le piccole realtà indipendenti come la UndaFunk Records...
M: come ho già detto, l'energia si trasforma, non muore mai...
Alcune di queste realtà che hai citato, oggi non esistono più, ma molte
delle persone a capo di quei progetti sono ancora presenti e attive sul
campo, come ad esempio Trzta, Rawl MC, Deal e Psyko Killah. Per quel che
riguarda le piccole realtà indipendenti di Torino e dintorni, oggi abbiamo
la BM Records, che propone in un modo simile l'idea di dare voce a chi
molto probabilmente non avrebbe spazio dalle major... Noto però con
piacere che le piccole realtà indie si moltiplicano e si
riproducono a vista d'occhio.
B: Fritz Da Cat, i neurodeliri e "Torno sulla scena EP"...
M: alcune delle mie produzioni migliori! Credo con tutta sincerità
che sia io che Fritz, firmando quelle tracce, abbiamo raggiunto forse il
picco delle nostre vite artistiche. Lo testimonia il fatto che se oggi si
ascoltano quelle canzoni, si può benissimo constatarne la completezza,
l'evoluzione, il peso; ancora oggi reggono il confronto. Anzi, se per
certi versi molti quei livelli non li hanno ancora raggiunti, significa
che si è fatto molto bene, tanto che quelle cose sono rimaste nel tempo.
Per diversi beatmaker Fritz è ancora un metro di paragone, un obiettivo,
come del resto dicono lo sia anche io...
B: e a questo punto cosa succede? Gli inizi del duemila li ricordo
come anni molto critici per l'Hip-Hop italiano, sembrava quasi di essere
arrivati al capolinea.
M: questo quesito è un dilemma, per altro ricorrente nelle
interviste che mi sono trovato a fare in occasione dell'uscita del mio
disco e, come ripetuto nelle altre occasioni, dico che io in quegli anni
non c'ero, non ero presente fisicamente in Italia. Nei primi del 2000,
forse anche per la discesa generale del movimento, anch'io ho spostato
l'attenzione verso altre realtà musicali che reputavo più coinvolgenti,
seguendo percorsi che mi portavano a viaggiare per diverse città europee
come Londra e generi che andavano dalla Dub Music all'Elettronica, in
generale ascoltando artisti quali Aphex Twin, Spiral Tribe, Alpha Omega,
Zion Train. Oppure a Barcellona, seguendo l'Etno-Music di strada tendente
al Reggae, Manu Chao e via dicendo. Del resto, sembrava sul serio di
essere arrivati a un capolinea e forse così è stato. Poi semplicemente c'è
stato un cambio generazionale e di sonorità, molti gruppi e solisti
trovavano campo libero, nuovo spazi, nuove vie di espressione, portando
immancabilmente una nuova ventata d'aria all'intero ambiente e arrivando
ai giorni nostri ad essere tra i nomi di spicco. E' inutile che vi dica di
chi si tratta, sapete tutti di chi sto parlando. In fondo mi sembra anche giusto
così, noi smollavamo il colpo e loro prendevano per forza di
cose il sopravvento, trovando uno spazio vuoto da colmare, nel bene e nel
male. Tranne forse quei due, tre gruppi che proseguivano sin dai nostri
tempi, come ad esempio Kaos o Colle Der Fomento.
B: poi, quasi a sorpresa, diverse apparizioni, ad esempio su
"Musica che non si tocca", "The mark of the beats" e "Poteri forti", fino
appunto a "Book of rhymes". In tutti questi anni hai continuato a seguire
l'Hip-Hop italiano e ad esercitarti nel Rap?
M: durante quegli anni del mio, diciamo cosi, cambio d'identità,
non ascoltavo affatto il Rap Italiano, né mi allenavo nella mia
disciplina. L'unica cosa che ho sempre fatto è stato ascoltare il suono
universale che unisce tutti, del resto non fa alcuna differenza se in
Spagna in spagnolo, in Francia in francese e cosi via. Come appunto nella
mia amata Inghilterra, la stessa cosa in Messico o a Cuba, l'energia è
sempre la stessa, riconoscibile e inconfondibile, Hip-Hop worldwide,
appunto!
B: c'è qualche giovane artista, in particolare, che apprezzi e ti
sarebbe piaciuto avere sul disco? Tra i compagni di un tempo spariti dalla
circolazione, invece, chi avresti voluto rivedere al tuo fianco?
M: tra i giovani ne noto alcuni che fanno cose davvero valide, sia
nel cosiddetto mainstream che negli ambienti underground, che
preferisco. Ora stare qui a fare dei nomi potrebbe sembrare come voler
esprimere dei favoritismi e non mi sembra sia il caso. A ogni modo, i
giovani, i new cats che hanno il mio rispetto e la mia
approvazione credo sappiano bene chi sono... Io non esito affatto appena
ne scorgo uno all'orizzonte di complimentarmi all'istante, quindi chi deve
saperlo lo sa e, perché no, in futuro salterà fuori all'occhio di tutti,
per ora continuate a lavorare sodo e a testa bassa, coscienti del fatto
che certi livelli non si raggiungono mai, ci si può solo andare vicino, la
perfezione probabilmente non è cosa per semplici e comuni umanoidi.
Dei miei vecchi compagni di viaggio mi avrebbe fatto piacere ritrovarmi
spalla a spalla con i ragazzi con cui un tempo ho condiviso studi, palchi,
nonché strade e piazze; nello specifico, i vecchi compagni della
Gatekeepaz crew, ossia Ango Sprite, Hopus D, come anche del resto Psyko
Vibe. Per altro quelli che mancano all'appello e in un modo o in un altro
non c'è stata ancora occasione di fare qualcosa, ma so per certo che
questo accadrà com'è successo per gli altri componenti, magari fuori da
ogni aspettativa e programma. Il destino ce lo concederà, io ci credo!
B: ad oggi che feeback hai ricevuto per "Book of rhymes" e come
avete pensato di spingerlo con la BM Records?
M: i feedback mi sono sembrati buoni, anche se non si è fatta
ancora una presentazione ufficiale perché aspettiamo di avere le
copie fisiche del CD da poter distribuire ai concerti; ma tutto sommato
dai commenti, dagli apprezzamenti vari ricevuti sia in rete che dalle
persone in giro, dalle recensioni su alcuni siti web, mi è sembrato tutto
molto positivo, anche per quanto riguarda la scelta del primo singolo, "Into
the gate", col Maestro Roc Beats alle produzioni nonché ai dope cuts!
Abbiamo deciso di spingere il disco come un po' tutte le altre produzioni
di casa, ma consapevoli del fatto che la miglior promozione la si fa già
in partenza di prima persona, altrimenti nulla avrebbe senso se tu stesso
non ti poni come primo promotore di te stesso. Però certo, con l'etichetta
si prendono le decisioni più importanti, magari la scelta dei prossimi
singoli da far uscire, con chi realizzare i vari video, in che modo
muoversi come strategie e via dicendo. Per questo ci si affida un po'
all'esperienza più ferrata in campo di Mastafive, essendo già lui
coinvolto in svariate attività in molti campi e su diversi fronti, a Lefty,
nelle vesti di art director e grafico, che si occupa anche delle
relazioni pubbliche e promozionali. Poi abbiamo anche la collaborazione e
l'apporto di elementi abili a realizzare piccole e grandi situazioni
pratiche come la ristampa di CD per la diffusione del materiale, vedi il
caso di Strike The Head e CoolKitz con "One day making", o la produzione
di t-shirt assegnata a DragWan. Insomma, una squadra, piccola o grande che
sia, se concentrata sugli stessi obbiettivi può fare molto. Se ognuno
porta il suo contributo si si può ottenere tanto, funziona così.
B: l'ultima domanda vorrei riservarla al ruolo della scrittura. Per
te il Rap cos'è? Un mezzo per tramandare questa Cultura, uno sfogo che
permette di esorcizzare i fantasmi interiori o un po' dell'uno e un po'
dell'altro?
M: esatto, ti sei risposto da solo! Per me è sia un mezzo, per cosi
dire, al servizio di una causa comune, come la divulgazione di ciò che si
intende per Hip-Hop, dandone con rispetto e onestà un'interpretazione
personale, come anche un mezzo per esprimere ciò che risiede nel più
profondo della coscienza o per descrivere in rima ciò che si vede, si nota
e si vive all'esterno, in superficie. Sarebbe limitativo se fosse solo un
aspetto di quelli menzionati.
B: spazio libero per aggiungere qualcosa che non ti ho chiesto e
anticiparci i tuoi prossimi impegni.
M: con calma e scioltezza mi dirigo verso altri traguardi, i
prossimi da raggiungere o cui aspirare, come collaborazioni varie su
dischi altrui che reputo validi e interessanti, come dedicarmi alle mie
attività, come chiudere e mettere da parte di nuovo tracce da proporre
eventualmente per un mio nuovo progetto... In pratica fare esattamente ciò
che mi piace, cercando sempre di farlo in modo naturale, spontaneo, fresco
e diretto. Con tranquillità e serenità a volte, con foga e smania altre...
Ma sempre vero, puro e reale.
B: grazie di cuore, per l'intervista e per i nastri che
letteralmente consumavo negli anni '90.
M: grazie a voi di RapManiacZ per l'interesse e per l'attenzione...
Ieri come oggi, sempre a servizio. Maury B, Beware 01, HH Soldier 4 Life,
ND, GK, TO. Peace!
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