MARRACASH - MARRACASH
Reviewed by Moro
Negli ultimi tempi Marracash si è fatto conoscere un po' dappertutto, per l'originalità e la bravura dimostrate nei tanti progetti a cui ha partecipato. Doveroso quindi aspettarlo alla prova definitiva, un album tutto suo che già nella semplicità del titolo vuole rispecchiare l'idea del disco: parlare di Marracash e della sua realtà, perché è proprio questo quello che trasuda dalla sue rime, cronaca della vita di un ragazzo siciliano emigrato alla Barona, quartiere non certo facile della periferia Milanese. Fabio parla della sua vita con molta naturalezza, passando da testi estremamente intimi e toccanti nella stupenda "Bastavano le briciole", ad altri più easy ma non meno interessanti come "Estate in città". Marra è un acuto osservatore della realtà e della fauna urbana che lo circonda e quindi tratteggia tutto questo in testi densi di significato come l'intelligente "Chiedi alla polvere" o "Sì sì con la testa", dove critica la figura sempre più dilagante del cazzaro, quello a cui piace tanto parlare anche se poi manca la sostanza, che è decisamente la cosa più importante. Presente anche il tema del denaro, che più che un'ossessione è semplicemente il mezzo che ci fa vivere: nella biografica "La danza della pioggia" si passano in rassegna tre tipologie di lavoro, l'operaio, il traffichino e l'mc, tre modi di vivere e tre modi per guadagnarsi il pane...ma non è detto che la vita del rapper sia sempre la più facile. A mio avviso il testo più poetico e allo stesso tempo più surreale è quello di "L'ultima settimana", che può essere spiegato citando lo stesso Marra nel primo singolo dell'album: <<mi dicevano di esagerare un po' la realtà, ma diventa innocua senza credibilità>>. Nel contesto globale, le canzoni che stonano sono quelle dove troviamo i suoi compagni della Dogo Gang ("Fattore wow" e "Quello che deve arrivare"), perché appunto si allontanano dalle tematiche del disco e restano sui binari dell'ormai troppo classico stile Club Dogo. La sorpresa più grande di questo disco sta appunto nel fatto che Marra è riuscito a sdoganarsi da stilemi troppo abusati e che alla lunga stanno stancando, ha invece dato spessore ed originalità. Le produzioni se le spartiscono Don Joe e Del, nessuno dei due primeggia sull'altro ma anzi riescono ad amalgamarsi molto bene tra di loro e creano un ottimo supporto alle rime di Marra, sia quando le basi devono suonare club, sia quando le atmosfere si fanno più intime e riflessive: l'importante è che l'attenzione sia sempre rivolta verso le rime, vero cardine di questo disco. Complimenti a Marra quindi: l'underground lo aveva già adottato come uno dei suoi figli prediletti, speriamo che con questo disco raggiunga anche un discreto successo commerciale, senza dubbio se lo merita. |
TRACK LIST |
Marracash - Marracash
(Universal 2008)
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BEATZ |
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