LINEA 2 - AMHARDCORE

Reviewed by Riccardo Orlandi

Dietro al nome Linea 2 si celano quattro rapper di Milano Est, storico punto di nascita di tanto buon Rap italiano. Esse, Kikko, Poker e Zaitself, con il loro primo lavoro ufficiale, mettono subito in chiaro le loro intenzioni: il Rap che ci aspetta è diviso tra crudo liricismo di rivolta e viaggi più introspettivi intrisi di una buona forza poetica. I beat sono curati - magistralmente - da Bonnot e tutto il disco è pesantemente influenzato dallo stile degli Assalti Frontali. La lotta sociale è argomento di primo piano (basta ascoltare "Rabbia ribollente", "Segni indelebili", "Repressione" o la più militante "Precario") e il sound è particolarmente dark e cupo per tutta la durata delle quattordici tracce. Di fianco ai pezzi più strettamente legati alla contestazione politica, troviamo qualcosa di un po' meno impegnato, ma altrettanto improntato all'anticonformismo più deciso: da canzoni come "La scossa dell'aria" o "Ciò che so" viene fuori una sentita voglia di emergere senza scendere a compromessi con l'ambiente - sia per quanto riguarda la musica sia per quanto riguarda la vita di tutti i giorni - che ci circonda. Appurato che tutto il disco presenta temi di buon livello, espressi peraltro con una prontezza tecnica che non ha niente da invidiare a quella di nomi ben più famosi, passerei a segnalare un paio di episodi stilisticamente davvero alti. "Winston Smith" e "Volontaria impotenza" valgono da sole il resto del disco: la prima è l'angosciosa messa in rima della situazione sociale descritta da Orwell in "1984", romanzo fondamentale nell'ambito delle utopie negative, mentre la seconda si presenta come un disordinato storytelling mutliplo che tenta di ricondurre le varie esperienze raccontate ad una sola, opprimente, critica all'auto-annullamento, all'indifferenza passiva esercitata soltanto per perseguire una mediocre normalità. Notevole, ma più complicato da interpretare univocamente, è anche "Riflusso di coscienza", dove una serie di immagini collegate soltanto a livello analogico sono sparate senza soluzione di continuità dai quattro mc's, in una traccia emotivamente inquietante. Un disco potente e permeato da un mood oscuro, davvero valido per chi cerca nel Rap anticonformismo, rabbia allo stato puro e, non guasta mai, un po' di capacità letteraria.


TRACK LIST

Linea 2 - Amhardcore (Autoproduzione 2009)
  1. In(tro)duzione
  2. La scossa dell'aria
  3. Rabbia ribollente
  4. Segni indelebili
  5. Winston Smith
  6. Ciò che so
  7. Repressione
  8. Volontaria impotenza
  9. Gan!@
  10. Sacrificio
  11. Precario
  12. La notte
  13. Riflusso di coscienza
  14. Amhardcore (outro)
BEATZ
  • Bonnot: 1, 2, 3, 4, 5, 12
  • Kikko: 6, 7, 9, 10, 11, 13, 14
  • Kikko e Bonnot: 8
SCRATCH
  • Dj Modo: 1, 5, 13
  • Dj Edo: 2