In occasione del live tenutosi a
Marghera (VE)...
Blema: Ho due
pagine di cose da chiederti quindi preparati...
Kev Brown:
(guarda i fogli, ride) wooow, ma c'è un sacco di roba!
B: E'
la prima volta che vieni in Italia?
K:
Sì, è la prima volta ed è una cosa grandiosa.
B: Tu sei molto
giovane, hai 31 anni.
K: Mah, a 31
anni si è vecchi, dai...
B: Ma non è
vero, considerando l'esperienza che hai nel mondo dell'Hip-Hop! Per aver
prodotto così tanta gente, aver fatto tutte quelle collaborazioni....
beh,
a 31 anni non molti hanno la tua esperienza.
K: Forse hai
ragione. E' vero, ho lavorato con un sacco
di gente...ma mi sento comunque vecchio.
B: Quand'è che
hai cominciato a lavorare con gente abbastanza conosciuta?
K: Nel 2001
circa, sono stato contattato da Jazzy Jeff...ho lavorato su "The Magnificent".
B: Spesso vieni
accostato a produttori come Pete Rock, Marley Marl, Dj Premier...ma
come hanno influenzato il tuo stile, questi personaggi storici?
K: Sono
cresciuto ascoltandoli e quando ho iniziato a fare beat ascoltavo "Soul
Survivor", un sacco di dischi dei GangStarr...
B: Come se
fossero i tuoi maestri.
K: Esatto, sì.
Li ascoltavo a ripetizione, ho iniziato rappando sulle loro basi, è la
gente che ho ascoltato crescendo, quindi sicuramente hanno influenzato
la mia musica.
B: E oggigiorno
secondo te chi è un grande produttore?
K: Wow! Beh, per
me Premier e Pete Rock saranno per sempre dei grandi. Dei nuovi Hi-Tek,
Just Blaze, anche Swiss Beatz è molto serio. Della mia crew Oddisee,
Roddy Rod, Kaimbr, Marco Polo...ci sono un sacco di talenti.
B: Quante ore
passi in studio a produrre?
K: A lavorare
sulla mia musica...dipende, è variabile. Quando ho l'ispirazione lavoro
sul serio, su un beat ci lavoro ore, un sacco di tempo, ci vuole molta
energia creativa.
B: Per i tuoi
beat spesso usi degli strumenti acustici, tu suoni qualcosa?
K:
No, non suono. Posso fare qualcosa con la tastiera ma non la so suonare
veramente, non sono Stevie Wonder! La gran parte del lavoro lo faccio
con l'MPC.
B: Hai fatto un
album intitolato "The Brown Album", Jay Z il "Black Album" e un sacco di
artisti si sono dati agli album colorati. Perché questa moda?
K: Io avevo
più a-cappella di chiunque altro e anche se ero incerto sul far
uscire "The Brown Album" il resto della mia crew ha insistito talmente
tanto che alla fine l'ho fatto. E' stata una
buona idea farlo uscire, comunque, perché c'era un sacco di gente che
ascoltava la mia musica. "Brown Album" perché il mio cognome è
proprio Brown!
B: Scegli sempre
atmosfere molto mellow per le tue produzioni, come mai?
K: Sono
cresciuto ascoltando Soul, Gospel, un po' di Pop tipo i Police...James
Taylor, un sacco di roba Motown, un po' di Jazz, cose che ho assimilato
e fanno parte del mio stile.
B: Per un
periodo hai fatto parte del A Touch Of Jazz, di Jazzy Jeff. Puoi
raccontarci quest'esperienza?
K: E' stata una bella esperienza, non mi sarei
mai aspettato di entrarne a far parte, c'erano i miei genitori che non
capivano perché la gente mi chiedesse gli autografi! Ho lavorato su "The
Magnificent" e grazie a quest'esperienza ho conosciuto molte persone tra
cui Biz Markie, De La Soul...
B: Hai lavorato
un sacco con Jazzy Jeff.
K: Sì, di "The
Magnificent" mi sono occupato di sette o nove tracce. (7, n.d.r.)
B:
Raccontaci qualcosa della Low Budget Crew.
K: Quando ho
iniziato a fare beat ed a registrare avevo delle apparecchiature così
povere e messe male che il nome Low Budget Productions era nato per
scherzo. Una volta avevamo un concerto a New York e il promoter ci aveva
chiesto il nome della crew, a cui noi non avevamo ancora pensato, così
abbiamo preso quello che usavo io per le produzioni e l'abbiamo fatto
diventare Low Budget Crew.
B: Non ti è mai
capitato di produrre qualcuno che non apprezzavi veramente, cioè di
farlo solo per soldi?
K: Certo, lo
faccio spesso! Perché faccio quello che mi piace, ma è pur sempre
lavoro. A volte non hai l'occasione di lavorare con chi vorresti
veramente e quando hai da pagarti le bollette lavori anche con gente con
cui normalmente non vorresti avere a che fare. Capita.
B: Hai lavorato
anche con artisti come Raheem DeVaughn ed Eric Roberson, che sono
cantanti Soul/R'n'B...
K: E' stato molto bello, sono entrambi artisti
con molto talento. E' più o meno la stessa cosa che lavorare con un
artista Hip-Hop, gli fai sentire le tue cose, prendono quello che
vogliono, trovano l'ispirazione, scrivono...e fanno una gran musica.
B: Oggi eri sul
palco con Oddisee e Kaimbr ma Ken Starr non c'era! Che fine ha fatto?!
Perché l'avete lasciato a casa? Ci è mancato!
K: Ken Starr non
è riuscito a partire, scrivetegli via MySpace cosa si è perso, così la
prossima volta ce lo portiamo! Non so perché non potesse venire. Il
pubblico italiano è tra i migliori, è dal 3 ottobre che siamo in tour e
questo è stato uno dei migliori show. Siamo stati a Parigi, in Spagna,
in Belgio, in Olanda...siamo stati in tanti posti e questo è uno di quelli
col miglior pubblico.
B: C'è qualcuno
con cui hai sempre desiderato lavorare ma non ti è mai capitata
l'occasione?
K:
Non credo. Forse Ghostface, Mos Def.
B:
"I Do What I Do" era uscito per la Up Above Records, hai mai lavorato
con qualcuno, per esempio, dei Visionaries?
K: Proprio a
gennaio esce un album che ho fatto con LMNO, l'ho prodotto interamente
io e lui rima. Sono in buoni rapporti con la gente dell'Up Above.
B:
Come descriveresti la scena Hip-Hop californiana?
K: E' tutto proprio figo e non saprei che altro
dire. Poi in California c'è sempre caldo, si sta bene...adoro la
California, terremoti a parte.
B:
Cosa ne pensi delle etichette che propongono soprattutto Progressive
Underground Hip-Hop, come ad esempio Anticon e Def Jux?
K: Mi
piacciono. Quando è buona musica do sempre il mio supporto, non importa
se è commerciale o underground. Se è fatta bene, mi piace.
B: E del Gangsta Rap che
opinione hai?
K: Ha fatto il
suo tempo. Ci sono artisti che magari vengono da una realtà disagiata e
ne parlano nei testi dicendo la verità, ma ci sono anche quelli che si
atteggiano e basta, non va per niente bene. Gli NWA, Scarface...quelli
erano fighi. Ma adesso nessuno racconta più esperienze vissute
veramente.
B: Cosa ne pensi
dei dj che non usano più i vinili?
K: Lo stiamo
un po' abbandonando, la tecnologia è talmente avanti tra serato, cdj...alla fine se sei bravo, sei bravo con qualunque mezzo. Devi comunque
aver talento per utilizzare queste apparecchiature, se hai le skills coi
vinili ce le avrai anche col serato. Un sacco di gente mi chiede anche
se come programmi vanno bene Fruity Loops o altri, ma non importa che
software usi, l'importante è che tu abbia talento!
B:
Direi che ho più o meno esaurito le mie due pagine di domande.
Anticipaci qualcosa dei tuoi nuovi lavori.
K:
Come ho detto prima a gennaio esce l'album con LMNO, sto lavorando a un
EP intitolato "Random Joints" che dovrebbe uscire a febbraio. Ho
prodotto un paio di tracce al nuovo album di Kaimbr, "Why Be Somebody
Else", poi Oddisee, Cy Young...faccio sempre beat e non potete
prevedere su quali album comparirò!
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