Johnny Roy - Guerra santa

Reviewed by Michele Garribba

Il punto di forza di Johnny Roy, mc romano estremamente crudo e diretto affiliato alla crew Red Light Ent., è senza alcun dubbio l'attitudine, lo stile molto sincero e pienamente Hip-Hop: una boccata d'ossigeno per chi è affamato di qualcosa di vero. Anche tecnicamente il membro della Carati Crew (sì, è anche lì) ci sa fare, efficace fin dall'intro del disco per la semplicità con cui riesce a creare incastri significativi che colpiscono l'ascoltatore - ma da apprezzare è anche il monologo posto alla fine della prima traccia di "Guerra santa", nella quale ci viene spiegato il modo in cui Roy si accosta a questa Cultura, un approccio che mira a dare significato non solo all'Hip-Hop stesso, ma a molteplici conflitti che toccano l'uomo da tempo, impegno che verrà assunto durante tutta la durata del disco in esame. E proprio l'ampiezza delle argomentazioni dissipa molto efficacemente la noia che può attanagliare alcune uscite eccessivamente incentrate e costrette sulla difesa della Cultura di cui sopra. Così, il disco si dipana tra argomenti politici in "Sindaco Quimby pt. 2", temi religiosi in "Io & te, tu & Dio", riferimenti all'Hip-Hop in "Non sempre" e attacchi contro le forze armate in "Soldato blu". Il difetto principale di "Guerra santa", tuttavia, è nell'aspetto prettamente contenutistico: Johnny non brilla per l'originalità dei propri testi e, seppur vasto il parco delle riflessioni offerte, molte di queste vengono dilapidate in una retorica trita e ritrita, che non dona spunti nuovi a discorsi già sentiti molte volte. E' da apprezzare, ad ogni modo, la schiettezza dell'mc, il quale non distoglie mai gli occhi dalla realtà descrivendo ciò che osserva per quel che è (<<scrivo rime con la weeda e con la penna/perché una mi fa volare e l'altra mi riporta a terra>>). Le produzioni sono affidate a diversi beatmaker, la differenza la fanno soprattutto Don Plemo, Apoc e Nazo; in generale, comunque, il variegato numero di collaboratori cui Johnny Roy si affida (dieci per un totale di quattordici tracce) permette di apprezzare più stili, da un sound moderno a strumentali incentrate sul classico boom-bap. L'episodio in assoluto più riuscito, sia per quel che concerne la componente musicale (a firma DannyBeatz) che la controparte lirica, è a mio avviso il singolo che ha anticipato "Guerra santa", ovvero "Flashbang", pezzo nel quale l'artista tira fuori il meglio di sé da ogni punto di vista. I featuring non riescono invece ad entusiasmare particolarmente, ritroviamo un E-Green un po' sottotono rispetto ad altre uscite, così come Willie Peyote e Francesco Paura - cui viene, come al solito, affidato anche il ritornello (il risultato non è affatto spregevole, ma personalmente continuo a non apprezzarne timbro vocale e flow piatto); promossi, al contrario, Loop Loona, Blo/B e ancora DannyBeatz. Per concludere, "Guerra santa" non è un progetto di mediocre qualità: si parla di uno disco underground che risente di difetti spesso presenti nel genere e che, seppur discreto nel suo complesso, fatica ad emergere oltre i risultati già faticosamente guadagnati dall'mc.


TRACK LIST

Johnny Roy - Guerra santa (BM Records 2014)
  1. Intro
  2. Flashbang
  3. Transformerz [Feat. Francesco Paura]
  4. Io & te, tu & Dio
  5. Non sempre
  6. La rabbia conta
  7. Digital revolution [Feat. Blo/B e Willie Peyote]
  8. Hit.alia [Feat. E-Green]
  9. Te lascio qua
  10. Top
  11. Sindaco Quimby pt. 2 [Feat. Red Lights e Giudafellas]
  12. Peter Pan [Feat. Loop Loona e DannyBeatz]
  13. Soldato blu
  14. Il toro per le corna
BEATZ
  • DannyBeatz: 2
  • Don Plemo: 3, 11
  • Tony Hype: 4
  • Apoc: 5, 10, 12
  • Nazo e Tony Hype: 6
  • Sonte: 7
  • Ill Grosso: 8
  • Turi: 9
  • Ice One: 13
  • Delgado: 14