BleMoro: Che
impressione hai avuto ieri, del pubblico?
CL Smooth:
Positiva,
ci sono un sacco di ragazzini a cui piace una cultura che negli Stati
Uniti è data per scontato. Quindi è bello vedere che la cultura Hip-Hop
sia in tutto il mondo, sia presa seriamente e che alla gente piaccia
quello che ha da offrire e la vibrazione che offre. Sono rimasto molto
impressionato dall'entusiasmo e dalla dedizione.
BM: Sei uno dei
rapper più importanti della golden era, quindi per i ragazzi
giovani
qui presenti sei uno dei rappresentanti più anziani dell'Hip-Hop. Ma tu cosa pensi della nuova
scena?
CL:
Penso che abbia molto più mercato rispetto a quanto non ne avesse
all'inizio.
Penso di essere abbastanza
acculturato e abbastanza giovane per capire cosa pensano le nuove
generazioni, come intrattenerle, di cosa hanno bisogno. E' una
benedizione essere in vista a quest'età ed essere in grado di dare il
proprio contributo allo stesso tempo.
BM: Cos'hai
fatto dalla metà degli anni '90 fino al 2006?
CL:
Nel 2006 è uscito il mio primo album indipendente, "American Me",
che
è andato molto molto bene. In realtà ha
aggiunto molto alla mia discografia e mi ha permesso di viaggiare in
tutto il mondo, reintrodurmi nei nuovi ambienti sonori, i nuovi
pubblici, è stata un'esperienza molto buona, positiva, che mi è
piaciuta.
BM: Ma perché
hai aspettato fino al 2006 per fare un album solista?
CL:
Quando sei abituato
a un certo livello di
stile musicale non vuoi andare sotto quei criteri, vuoi fare la stessa
musica che facevi all'inizio. Ci vuole un sacco di sviluppo, un sacco di
lavoro dietro le quinte per farlo, prima di poterlo proporre a livello
mondiale. Mi ci è voluto un sacco di tempo per risvilupparmi e
riorganizzarmi nel movimento.
BM: Che cos'è
"The Outsider"? Raccontaci qualcosa.
CL:
"The Outsider" è un mixtape che
riassume alla gente cosa
si è persa del mio album indipendente. Fa vedere cos'ha fatto CL, la
musica che sta facendo, gli inediti che sta facendo, anche negli show,
c'è un sacco di gente che durante la mia carriera non mi ha mai visto
dal vivo ed è anche un'opportunità per sentire come suona un artista dal
vivo rispetto a com'è sui dischi. CL ha lo stesso entusiasmo di quando
ha iniziato.
BM: Adesso
lavorerai a fianco di qualche mc o producer nuovo?
CL:
C'è una possibilità che questo avvenga. In
"American Me" ho scelto solo produttori
nuovi per dar loro
un'opportunità di lavorare con CL Smooth, per dare l'opportunità a chi è
cresciuto con la mia musica di lavorare con me e penso che abbiano fatto
un lavoro eccellente. Quando ho iniziato, ho iniziato con un produttore
e ho costruito tutta la mia carriera con un producer. E questo
produttore in pratica si è dovuto guadagnare il suo diritto a farsi
ascoltare e credo che questi nuovi produttori e compositori possano fare
lo stesso.
BM: C'è qualche
indie label che ti piace molto, attualmente?
CL: Nessuna in
particolare, penso solo che la musica debba essere buona, forte, la
cultura dovrebbe adattarsi a ciò di cui la gente ha bisogno e non
necessariamente a
quello che vuole, dev'esserci un equilibrio corretto.
BM: Ora ti
faccio una domanda alla quale se vuoi puoi anche non rispondere: che
cos'è successo con Pete Rock?
CL:
Penso che nella musica a volte la creatività possa far prendere strade
diverse. E ho percepito che lui stesse andando in una direzione opposta
alla mia, che portava la mia musica a seguire la via dettata dal cuore, dall'anima.
Io non ho rancori in
questo senso, sento solo che il pubblico ha bisogno di adattarsi al
catalizzatore, il più stimolante, il leader di questa musica, che è CL
Smooth.
BM: Quindi in
che rapporti sei rimasto con Pete Rock?
CL: Positivi, per via
del business. Il business è una cosa che sta sopra le altre, non è
negativo, penso che possa essere trasformato in positivo perché il
business ti aiuta anche a mantenere la famiglia, i tuoi amici e le
persone che ami. Quindi non penso che vedrete più un live di Pete Rock &
CL Smooth, ma sicuramente CL Smooth farà ancora succedere qualcosa.
BM: Ma nello
show di stasera farai qualche pezzo storico, di quelli classici prodotti
da Pete Rock?
CL:
Certo, mi piace mischiare i miei classici con la mia nuova musica, per
dare l'opportunità di giudicare e vedere cos'è cambiato dal giovane CL al CL maturo,
dare
un'opportunità di osservare il mio processo di crescita e quanto mi ci
è voluto per arrivare a questo livello, all'inizio ero già ad alti
livelli, quindi mi ci è voluto molto per riuscire a superarmi, a fare
ancora meglio. Voglio che tutti vedano che lo show, il movimento e la
musica si uniscono per creare qualcosa di molto bello.
BM: Stai
lavorando a qualche nuovo album o progetto, ora?
CL: Adesso
supporto la musica che ho fatto finora, che reputo molto forte,
essendo un lavoro indipendente non molti hanno avuto l'opportunità di
sentirla, al contrario che se fossi stato con una major. Ma sento che se
continuerò a promuoverla e ad andare in posti diversi come l'Italia, si
apriranno le porte perché arrivi qualcos'altro...
Ringraziamo Max Mbassado e la
Manhattan Agency per
averci permesso di fare l'intervista e DB dello StreetBeat Team per la
registrazione |