FERRETTI - UNDERDOG

Reviewed by Riccardo Orlandi

"Underdog" non fa che confermare la tendenza della scena emiliana ad essere sempre più feconda di artisti di spessore, forti di una situazione underground che non scade mai nella mera - per quanto ironica - autocommiserazione in voga presso i rapper di maggiore successo o in certe iperboli gangsta-machistiche tanto di moda nelle maggiori metropoli italiane. L'ambiente emiliano rivendica una personalità autonoma ed orgogliosa, facendo dei suoi mc's alcuni tra i più validi nel panorama nostrano. Ferretti appartiene a questa categoria: sulla scena da anni, fondatore del collettivo DeepEmilia, autore di innumerevoli partecipazioni ed EP, mette tutto se stesso nella produzione di "Underdog", disco che rientra pienamente nel suddetto desiderio anticonformistico nei confronti dell'asfissiante cappa di luoghi comuni che appestano il panorama Hip-Hop. Il secondo punto a favore di Ferretti è, senza dubbio, l'invidiabile preparazione tecnica: niente da eccepire sulle lunghe concatenazioni fonetiche che il nostro si trova a sciorinare in buona parte dell'album, accompagnate da un temperamento deciso che si traduce in un'interpretazione vocale particolarmente coinvolgente. La critica al sistema dell'attuale scena Hip-Hop è la tematica predominante dell'album, declinata con uno stile che spazia dall'ironia più leggera alla decisa rivendicazione del proprio stile. A parte un paio di episodi a cavallo tra dichiarazione d'amore al Rap più sincero e autobiografismo ("Curriculum vitae" e "Seconda chance"), il disco non brilla però per originalità tematica. In un modo o nell'altro, Ferretti si ritrova sempre a elogiare la scena underground emiliana e italiana e il proprio modo di fare Hip-Hop, anche se con uno stile abbastanza vario, spaziando dall'ironia di "Ohi!" a momenti più ignoranti, come in "Facce rotte" o "In prima linea". Spiccano per originalità due tracce incentrate sulla critica sociale e sulla difesa dei ceti meno abbienti, tema cui Ferretti sembra particolarmente sensibile: "Sottili differenze" e "Underclass" ci regalano una presa di posizione su questi argomenti davvero feroce. I featuring sono riconducibili in gran parte alla scena emiliana, eccezion fatta per Zethone e Asher Kuno. Tutti i partecipanti condividono lo stesso amore sincero per l'Hip-Hop che anima il disco e non deludono minimante alla prova pratica. Una nota particolare la merita Murubutu, che, come sempre, sforna strofe dell'altro mondo. Per quanto riguarda i beat, la situazione è, in realtà, un po' statica e ripetitiva, ma Ferretti si fa perdonare, come ho già detto, con l'altissima qualità lirica che mantiene per tutta la durata del disco. Un ottimo lavoro, in definitiva, anche se minato dal piattume tematico e dalle non eccellenti produzioni. Chi cerca una vagonata di punchlines e una feroce critica ai cliché del Rap, troverà pane per i suoi denti.


TRACK LIST

Ferretti - Underdog (Deepemilia Prod. 2009)
  1. Il nostro Hip Hop (intro)
  2. Underdog
  3. Curriculum vitae [Feat. deSign]
  4. Selvaggi
  5. Potente
  6. Sottili differenze
  7. Facce rotte [Feat. Nema]
  8. Nella mischia
  9. Deep Emila avanza [Feat. Nema e Dj T-Robb]
  10. Killa Teo (skit)
  11. Big hard-tisti [Feat. Nema, Zethone e Murubutu]
  12. Seconda chance
  13. In prima linea [Feat. Nema e Kuno]
  14. Io non faccio rap
  15. Ohi pt 1 (skit intro) [Feat. Billy Vez]
  16. Ohi!
  17. Ohi pt 2 (skit outro) [Feat. Secco]
  18. Underclass
  19. Anthem rmx [Feat. Nema]
BEATZ
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