Fabri Fibra - Squallor
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Reviewed by BleMoro
Per l'ennesima volta, Fibra alza l'asticella come il Bubka dei
tempi d'oro inanellava record del mondo ad ogni sua apparizione. Sboccia a
sorpresa in primavera "Squallor", quando ormai le aspettative sul conto di Fabri
erano più che scarse. Ci troviamo invece di fronte a un album destinato alla
storia, la maturità ormai è piena e alla soglia dei suoi quaranta conferma una
crescita artistica che nessuno in Italia può ancora vantare. L'album non è
sicuramente easy listening data la sua complessità musicale e di
concetto. Tutto ciò è dovuto anche alle innate doti artistiche che
contraddistinguono la famiglia Tarducci (pensiamo alla strepitosa evoluzione Pop
intrapresa da Nesli a Sanremo 2015). Anche la scena Hip-Hop italiana sentiva il
bisogno di una vera e propria rivoluzione di stile, non i soliti beat in quattro
quarti, basta con le rime e basta con le metriche, qui siamo di fronte a
un'esaltante sperimentazione linguistica e lessicale che ci proietta nella
contemporaneità, anzi ci teletrasporta nella naturale evoluzione di una cultura
che ormai è troppo involuta su sé stessa. Le scelte sonore seguono un po' il
percorso di Jay Dilla: dal classico all'Elettronica, sempre con una strizzata
d'occhio alla moda attuale, senza mai cadute di stile ma con invece sprazzi di
genialità; ad esempio "Alieno" suona fresco e nuovo come all'epoca fu "Niggas In
Paris", qui Hit-Boy non paga semplicemente la marchetta ma si eleva
ulteriormente dai suoi già premiati standard. Con un tappeto sonoro così
stimolante, è inevitabile un Rap tecnico di alto livello, che ci ricorda il
miglior Aesop Rock. Fabri sembra tornato quello di Uomini Di Mare, incastri
rubikiani a sostenere concetti forti e di critica (omaggio ai Public Enemy?)
verso la società attuale. Nonostante "Squallor" esca per una major, la scelta
dei featuring pesca nel sottosuolo italiano, rischiando di compromettere le
vendite dell'album: Gué Pequeno, Marracash, Clementino (il Rugged Man in
extrabeat italiano), Salmo, Gemitaiz e Madman sono nomi difficili soprattutto
per il pubblico più giovane, quindi anche qui la manager di Fibra scommette la
sua reputazione a favore del supporto al vero Hip-Hop, non puntando al
mainstream. Difficile selezionare le tracce migliori, va ascoltato per intero,
la sensazione è di rivivere lo spoken word di Gil-Scott Heron, anche qui la
poesia è in ogni verso (<<sono stato in cima alla vetta/e mi sono scopato il
cielo/nuvoloni di sperma, piove/fecondo il Paese intero>>). Ci uniamo
all'accorato sdegno dei nostri colleghi delle testate specializzate che si
chiedono come mai non sia stato dato il giusto risalto da parte della stampa
tradizionale al fenomeno appena accaduto: esce un album, per giunta a sorpresa,
e i media preferiscono dare risalto a una stupida sparatoria al Tribunale di
Milano...giornalisti seri, dove siete? Come spesso accade, meglio ignorare ciò
che è scomodo. |
TRACK LIST |
Fabri Fibra - Squallor
(Universal Music Italia 2015)
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BEATZ |
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