Ensi - Rock Steady
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Reviewed by Mr. Bushsdoc
Terzo disco solista per Ensi, a due anni da quel "Era tutto un sogno" che era riuscito a mantenere, come poche volte si è visto, l'equilibrio tra mainstream e underground. Personalmente, credo che proprio per questa trasversalità Ensi sia ad oggi una delle vere colonne portanti del Rap italiano, molto più dei vari veterani puristi di più o meno lunga data incapaci di proporre qualcosa di interessante da anni. Per questo motivo, ho approcciato "Rock Steady" con, soprattutto, una domanda in testa: riuscirà di nuovo a mantenere l'equilibrio di cui sopra e conservare intatta la credibilità ottenuta in una carriera oramai decennale? Beh, la risposta è affermativa. E, per certi versi, è andato anche oltre "ETUS". Mentre, infatti, quest'ultimo aveva un blocco di sei/sette brani che stonava evidentemente con tutto il resto, "Rock Steady" ha i suoi momenti più deboli solo in un paio di episodi. Vero, il primo ha più brani del secondo, ma a maggior ragione è da apprezzare la scelta dell'mc di scremare la tracklist favorendo la qualità piuttosto che la quantità. Gli argomenti sono i soliti affrontati da Ensi e, in questo senso, a "Rock Steady" manca la perla che per "ETUS" consisteva ne "La scomparsa del pescatore": quello dei temi in gioco, pur al netto di ottime prove, è probabilmente il versante su cui il rapper torinese ha da sempre indirizzato la quantità minore di risorse e si spera che un giorno ci sia lo step decisivo anche da questo punto di vista. Ma non è tale aspetto che voglio mettere in evidenza. La cosa che più mi ha colpito di "Rock Steady" è il fatto che giri genuinamente attorno all'amore. Che riguardi quello per una donna ("Rocky e Adriana"), per i propri cari ("V.I.P.") o per l'Hip-Hop medesimo, a dominare il flusso di rime di Ensi è la sincerità e la schiettezza. Quindi, per esempio, accanto alle dediche alla scena (<<sono 100% Hip-Hop e questo anthem/è dedicato all'ambiente per cui ho sputato sangue>> - "Rispetto di tutti, paura di nessuno") e all'ascoltatore (<<questa non è per iTunes, per la versione deluxe/è per le cuffie di chi siede sul fondo del bus>> - "Rock Steady"), ecco la lucida presa di posizione nei confronti della stessa scena in "L'alternativa" (<<questa musica non mi ha mai chiesto quanti anni avevo/e nel buio camminava con me, anche se non vedevo>>), scena che, per quanto doni da un lato, non può che privare dall'altro (<<queste rime sono SOS: messaggi in bottiglia/questa gente, quest'ambiente, non mi assomiglia/in questi anni ho fatto passi avanti, lunghi miglia/però ho più foto con gli altri che con la mia famiglia>>). Se poi cercate il puro intrattenimento, siete nel posto giusto: il livello dell'autocelebrazione è quello cui siamo abituati da tempo (<<battezzato dall'Hip-Hop, ed ero alto così/sono caduto in un pentolone di flow, chiamami Flowbelix>> - "Juggernaut") e per questa basta rivolgersi ai brani centrali della tracklist. I pezzi un po' più fiacchi di cui dicevo all'inizio sono, invece, "Eroi" e "Change", entrambi troppo ovvi nel loro essere motivazionali. Tutto ciò per dire che "Rock Steady" è un album che, rimanendo nel solco trasversale di "Era tutto un sogno", gli amanti del Rap apprezzeranno perché piacevole musicalmente (onore al lavoro di Symone), divertente, compatto e, soprattutto, sincero. |
TRACK LIST |
Ensi - Rock Steady
(Warner Music Group/Atlantic 2014)
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BEATZ |
Tutte le produzioni di Symone |