Endi - Storie di precaria follia

Reviewed by Jonathan

Questo mese è stato particolarmente fertile per quel che mi riguarda. Dopo il piacevole album di Millelemmi, mi ritrovo a parlare di un altro disco che mi ha colpito positivamente. Il buon Endi è una sorta di apolide che risiede in Veneto ma ha fatto tappa in diverse parti dello stivale, ed è uno di quei rappresentanti dell'Hip-Hop con lo sguardo rivolto al passato. Il primo ricordo che viene in mente ascoltandolo va agli A Tribe Called Quest, magari filtrati dal buon Neffa (cari lettori, so che le mie recensioni sembrano un copia-incolla, ma è colpa del Pellino se ogni disco buono che esce è in qualche modo riconducibile a lui - addirittura qui lo si cita esplicitamente, come vedremo poi), per un discorso anzitutto musicale. Campioncini jazzati su basi dotate di batterie solide e dalla struttura classica ci fanno allegramente compagnia mentre l'incedere calmo di Endi fa tutto il resto. Cosa mi piace così tanto di quest'album? L'attitudine. Mancano completamente quei tratti che caratterizzano tutto ciò che non mi piace dell'Hip-Hop italiano, ossia autoreferenzialità e spocchia. Addirittura sembrano completamente assenti persino il turpiloquio o le forme dialettali. Quello che Endi fa è del Rap intellettualmente onesto e mai tronfio, scritto e interpretato con grande naturalezza, anche se a volte a discapito di una tecnica che solo raramente affiora davvero. Con questo non voglio dire che Endi non sappia fare del Rap particolarmente intricato, più semplicemente non lo fa. E non per incapacità, attenzione, ma per una precisa scelta artistica che lo premia sul versante equilibrio. Non ci sono pezzi brutti in "Storie di precaria follia", se si analizza ogni singolo momento di tutto il lavoro si notano un mare di piccole finezze, è tutto curato sul versante dei testi così come su quello dei suoni. Ovvio, ci sono delle piccole pecche, un flow di tanto in tanto ripetitivo e un range di argomenti sì vasto, ma purtroppo non ancora unico (per intenderci: la mera descrizione amara e rilassata della realtà non è sufficiente a fare di un disco un capolavoro, purtroppo, anche se è un ottimo punto di partenza), per cominciare. Delle soluzioni melodiche per i ritornelli cantati piuttosto banali (specie il pezzo "Se questo è un uomo", un bel testo tratto da un aneddoto sull'olocausto massacrato da un cantato parecchio inadatto, se mi è concesso), per finire. Per quel che concerne il resto, posso solo fare i complimenti a Endi per essere andato abbastanza controcorrente evitando le vaccate del mainstream più sputtanato e gli integralismi dell'underground intellettualmente meno elevato, andandosi a posizionare tra quegli artisti con un'attitudine conscious senza però fare dei veri e propri sermoni (rischio non sempre evitato dalla maggior degli mc's appartenenti alla medesima categoria). I beat sono tutti ottimali, per quanto rivolti al passato, e ci sono alcune chicche del sensei Sebastiano che sono una garanzia della qualità del prodotto. E' un disco per chi ha vissuto un certo periodo storico di questa cosa chiamata Hip-Hop: ascoltatevi, ad esempio, la bellissima opening track, che ci mostra esplicitamente l'atteggiamento dell'mc, ostile ai social network (e non potrebbe trovare qualcuno più d'accordo di me, su questo versante) e innamorato di chi ha portato questa cultura al massimo dei livelli possibili qui in Italia (non vi dico chi cita poiché ve l'ho già detto prima, ma il ritornello dovrebbe ricordarvi qualcosa, se avete più di venticinque anni), e se non vi ci ritrovate non preoccupatevi, è solo (ancora) una questione di attitudine e forse di età (chissà). Consiglio a Endi di lavorare un po' per elaborare qualcosa di davvero personale a livello tematico e linguistico (il linguaggio è un po' troppo neutro), le qualità positive ci sono tutte, manca solo un po' di sale e un po' di pepe per rendere il piatto diverso da una semplice e ottima pasta al pomodoro, ma il giudizio è decisamente positivo.


TRACK LIST

Endi - Storie di precaria follia (UP TO YOU 2012)
  1. Non un fine [Feat. Ozono]
  2. Storie di precaria follia [Feat. Enzo]
  3. Prendi fiato [Feat. Malikah Jamilah]
  4. Equilibrio instabile
  5. Se questo è un uomo [Feat. Alessandra Trevisan]
  6. Ogni parte di te
  7. Città sommersa [Feat. Rod Turner]
  8. Andare oltre [Feat. Malikah Jamilah]
BEATZ
  • Devas: 1
  • Ice One: 2, 4, 5, 6
  • Dj Nasdaq: 3
  • Max Capo: 7
  • Zonta: 8
SCRATCH
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