Deleterio - Dadaismo

Reviewed by Mr. Bushsdoc

...Rifiuto degli standard artistici attraverso opere culturali contro l'arte stessa. Mettere in dubbio e stravolgere le convenzioni dell'epoca; proporre il rifiuto della ragione e della logica, enfatizzando la stravaganza, la derisione e l'umorismo. Gli artisti dada erano volutamente irrispettosi, stravaganti, provavano disgusto nei confronti delle usanze del passato; ricercavano la libertà di creatività per la quale utilizzavano tutti i materiali e le forme disponibili... Questa è la definizione di Dadaismo che troviamo all'inizio del video di "Gran Rap", in collaborazione con Marracash. Se è questa la prospettiva attraverso la quale Deleterio ha ideato e sviluppato il suo primo lavoro da solista, sarà proprio in base alla stessa che verrà recensito. Inutile chiedersi se "Dadaismo" sia un'opera culturale contro l'arte stessa, sarebbe pretendere troppo. E' mettere in dubbio e stravolgere le convenzioni della nostra epoca proporre canzoni in cui sono presenti testi sull'autocelebrazione e/o sulle straordinarie conquiste amorose di chi canta e/o sulla droga e i soldi ("Freddezza", "Gran Rap" e "Impresentabile")? Possibile che l'unico modo per proporre il rifiuto della ragione e della logica sia quello del complottismo, con l'unico risultato di sporcare l'intento originario dei dada ("Albe nere")? Ricercare la libertà creativa è voler essere per forza protagonista di alcuni dei ritornelli, rovinandoli puntualmente con l'autotune ("Cielo", "Albe nere", "Zombie", "Forse c'è")? Quello di Deleterio, almeno per quanto mi riguarda, era uno dei dischi più attesi di questi primi mesi del 2014 e si è rivelato, invece, forse la più grande delusione del periodo. Le note dolenti provengono sia dal lato delle produzioni che da quello lirico. Iniziando dal secondo, e tralasciando la scelta degli ospiti che sa di un mix di andiamo sul sicuro e Genesi pt. 2, si assiste, salvo pochissimi casi, a strofe incredibilmente vuote o banali e ad alcune frasi addirittura ridicole (<<a me non mi fotte un cazzo, come a una lesbica/dalla periferia quindi ho la vista periferica>> - Marracash in "Freddezza"...). Ad emergere positivamente sono Fibra (<<vado all'inferno per colpa di un dottore/cioè vengo al mondo il 17 ottobre>>), Clementino, che sfrutta perfettamente una produzione fatta apposta per lui, Nitro e i soliti Ghemon e Mecna. Per quanto riguarda le produzioni, il vero problema è il paragone con le basi del passato. Mi spiego. Se è vero che quelle di "Albe nere", "Tutto a posto", "Una settimana d'addio", "Portami con te" e "Sui tetti della città" sono strumentali degne della carriera del loro autore e se è vero che se questo fosse il disco di un emergente sarebbe un notevole inizio, è anche vero che per Del si possono elencare decine di basi che surclassano quelle presenti in "Dadaismo". In sintesi, si ha la sensazione che alle produzioni manchi sempre quell'ultimo tassello che riesca a dare al disco un'identità che, invece, a causa della scelta degli ospiti, sembra assumere più i contorni di un secondo manifesto della Roccia Music che un album di rottura, come il titolo lasciava sperare.


TRACK LIST

Deleterio - Dadaismo (Universal Music Italia 2014)
  1. Cielo [Feat. Adriana Hamilton]
  2. Freddezza [Feat. Guè Pequeno, Attila e Marracash]
  3. Albe nere [Feat. MadMan e Gemitaiz]
  4. Ciao [Feat. Marracash, Luchè e Jake La Furia]
  5. Tutto a posto [Feat. Clementino e Roy Paci]
  6. Gran Rap [Feat. Marracash e Attila]
  7. Impresentabile [Feat. Fred De Palma]
  8. Una settimana d'addio [Feat. Nitro]
  9. Zombie [Feat. Fabri Fibra]
  10. L'inferno [Feat. Emis Killa, J-Ax e Parix]
  11. Portami con te [Feat. Mecna]
  12. In a different style [Feat. Entics]
  13. Devo andare [Feat. Corrado]
  14. Sui tetti della città [Feat. Adriana Hamilton e Ghemon]
  15. Irresistibile [Feat. Attila e The Buildzer]
  16. Forse c'è [Feat. Achille Lauro]
BEATZ
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