TED BUNDY - MOLOTOV COCKTAIL MIXTAPE

Reviewed by Riccardo Orlandi

Prendete un neo-maggiorenne di Lainate con un odio per gli Stati Uniti degno di Al Qaeda, mettete assieme la coscienza politica di un Guccini e il gusto noir di uno Scerbanenco, aggiungete lo stile visionario di un Rimbaud e avrete Ted Bundy. Per adesso dobbiamo accontentarci di questo mixtape e di qualche pezzo che girava in rete da qualche tempo (in realtà i suddetti pezzi erano di livello ancora maggiore rispetto al disco), ma il ragazzo è giovane e promette bene. Le tracce sono tredici: i temi non si differenziano particolarmente, restando incentrati sull'autocelebrazione alternata ad un atteggiamento pseudo-sessantottino infarcito di anti-atlantismo e di istigazioni alla violenza contro le forze dell'ordine. Per quanto monotono, il tenore contenutistico del mixtape è assai apprezzabile in quanto porta alla luce, se non altro, una discreta cultura e una conoscenza di determinate situazioni socio-storiche, qualità che non possono - ahimè - essere date per scontate nel qualunquista panorama dell'Hip-Hop made in Italy. Vale la pena ricordare che il nostro enfant prodige proviene direttamente dalle fila della Dogo Gang, crew che ha già sfornato calibri da novanta in passato ma che sta lasciando un po' a desiderare nella selezione degli ultimi arrivati. Ted Bundy non è tra questi: rime affilate e spesso ricercate fanno da contrappunto a un impianto metrico perennemente identico a se stesso ma proprio per questo orecchiabile e piacevole, non ci sono cambi inattesi nel ritmo, la linea del verso procede pulita ma il dettato delle rime si incastra in un profondo sfoggio di citazioni e frasi ad effetto, corredate da una voce che - lo farebbe in maniera ancora maggiore senza l'insopportabile erre moscia - trasmette rabbia ad ogni sillaba. Escludendo i pezzi più autoreferenziali ("When you hear Ted", "Bin Laden", "Fireman"), Bundy dà il meglio di sé negli storytelling ("Il dado è tratto" spicca su tutte le altre tracce per profondità drammatica e costruzione narrativa) e nelle riflessioni politiche, anche se appesantite da una certa ridondanza e ripetitività. Due parole sui beat. Deleterio e Don Joe se la cavano, ma sanno fare di meglio. Di molto meglio: restano al di sotto delle loro potenzialità, come d'altra parte sembra loro uso fare nei mixtape di presentazione dei nuovi membri della Gang. Le strumentali restanti sono produzioni americane. Ma parliamo anche dei featuring: che dire, ci sono alti e bassi, come d'altra parte in tutto il disco. Marracash e Del sono a dir poco imbarazzanti e, se al producer possiamo concedere delle lacune tecniche nell'mcing, non riusciamo proprio perdonare a Marracash la mancanza di attenzione nella sua strofa della titletrack. Per fortuna riesce a rifarsi ampiamente in "Che ne sai della gang", cacciando una strofa da brividi per velocità del flow e metrica. Nello stesso pezzo Vincenzo da Via Anfossi contribuisce ad abbassare il livello complessivo dei featuring, mettendo assieme un'accozzaglia di versi inascoltabili, ottimo invece il contributo di Jake la Furia e Guè Pequeno che ci regalano due strofe accuratamente confezionate sullo storytelling narcos del mixtape, "Tu mi vedrai". Gran bel pezzo, spietato e meditativo allo stesso tempo. Il Guercio alza ulteriormente il livello con il suo flow inconfondibile nel ritornello di "Fireman". In conclusione si può dire che il lavoro di Ted Bundy sia ben riuscito, anche se lacunoso sotto certi aspetti quali le produzioni, la monotonia dei contenuti e alcune collaborazioni. In ogni caso sembra davvero il preludio a una carriera solida: il livello si alzerà certamente e noi non possiamo che pregustare l'imminente uscita del suo primo lavoro ufficiale.


TRACK LIST

Ted Bundy - Molotov cocktail mixtape (HardAsHell 2007)
  1. Intro
  2. Soltanto per me stesso
  3. Il dado è tratto
  4. Fermare il tempo
  5. Molotov cocktail [Feat. Marracash]
  6. Tu mi vedrai [Feat. Club Dogo]
  7. Fuori dal gregge [Feat. Deleterio]
  8. Why
  9. When you hear Ted
  10. Bin Laden
  11. Fireman [Feat. Guè Pequeno]
  12. Che ne sai della gang [Feat. Marracash e Vincenzo]
  13. Hai capito il loro gioco
BEATZ
  • Don Joe: 1, 2, 4, 6, 7
  • Deleterio: 3, 5
  • Strumentali americane: 8, 9, 10, 11, 12, 13