Marracash – King del Rap

Di certo la Dogo Gang non pecca di umiltà e neppure si sottovaluta… “Che bello essere noi”, “Il ragazzo d’oro”, ora addirittura “King del Rap” – questi i titoli delle loro ultime uscite. Seguendo questo trand, a poco più di un anno dal precedente “Fino a qui tutto bene”, Marracash lancia sul mercato il suo atteso nuovo album, che invade gli scaffali e gli store digitali ovviamente vendendo subito molto – buon per lui. La fetta di mercato da aggredire è oramai ben nota sia a Fabio che alla Universal, il disco infatti si rivolge alla fascia che va dai giocatori di Pokemon fino agli ubriachi poco più che maggiorenni di Vodka e Red Bull. A loro sono indirizzati brani decisamente easy come la titletrack, “Didinò”, “Giusto un giro”, “S.E.N.I.C.A.R.” e “Rapper/criminale”, che alla banalità dei testi che trattano accostano dei beat altrettanto semplici e d’impatto, tanto per non contraddire la formula.

E allora ascoltare un disco così un po’ m’intristisce, perché Marra in realtà è un rapper coi controcoglioni, stiloso e intelligente, che soltanto a sprazzi dimostra anche qui di sapere il fatto suo: “Sabbie mobili” è senza dubbio un’ottima analisi sulla situazione precaria del nostro Paese, mature anche le riflessioni sui luoghi comuni di “In faccia” (<<non è per la democrazia che bombardiamo la Libia/non è che se ripeti una bugia diventa vera/non è con una sbronza che il problema scompare/non è che hai il Rolex e il tuo tempo vale di più/non è che se uno non parla è timido/non è che se nessuno capisce allora sei un genio>>). I featuring non mancano, anzi sono una componente molto corposa: da quelli più prevedibili, come Fabri Fibra e Jake La Furia in “Quando sarò morto…” o J-Ax nella sua continuazione, “…quando ero vivo”, passando per Entics e Gué, fino alle due inaspettate apparizioni di Salmo. Il rapper sardo in “Né cura né luogo” sfodera una buona strofa su una base un po’ troppo morbida rispetto a quelle sulle quali abbiamo imparato ad apprezzarlo.

Le produzioni, appunto, se le spartiscono quasi equamente Don Joe, Deleterio e i Medeline: sommariamente, tutti sullo stesso livello, nessuno sovrasta gli altri, eseguono da manuale il compito per il quale sono stati convocati. Riassumendo, Marra ancora una volta sembra un po’ sprecato su un disco da classifica, la sua indole street si percepisce ancora molto, ma la sua attitudine da storyteller si sta sempre più affievolendo, dando prepotentemente spazio alla componente mainstream e più propensa a creare singoli da mandare su MTV piuttosto che dischi per chi si fruga le suole in strada. Più che “King del Rap”, Marra è il king del Rap game; ma, attenzione, basta un po’ di pioggia per far crollare un trono di sabbia…

Tracklist

Marracash – King del Rap (Universal Music 2011)

  1. King del Rap
  2. Didinò
  3. Semtex [Feat. Attila]
  4. In faccia
  5. Rapper/criminale
  6. Giusto un giro [Feat. Emis Killa]
  7. Noi no [Feat. Co’ Sang]
  8. S.E.N.I.C.A.R. [Feat. Gué Pequeno]
  9. Sabbie mobili
  10. Quando sarò morto… [Feat. Fabri Fibra e Jake La Furia]
  11. Né cura né luogo [Feat. Salmo]
  12. Prova a prendermi [Feat. Entics]
  13. …quando ero vivo [Feat. J-Ax]
  14. In down
  15. Marrageddon [Feat. Salmo]

Beatz

  • Deleterio: 1, 8, 11, 14
  • Don Joe: 2, 4, 7, 10, 12
  • Medeline: 3, 6, 9, 13
  • Geeno aka First Milion: 5
  • The Buildzer: 15

Scratch

  • Dj Tayone: 1
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