Mantronix – Music Madness

Voto: 4

Il fascino insito nell’ascolto dei primi tre dischi dei Mantronix sta nel rendersi conto a ogni singola occasione di quanto questo gruppo fosse all’avanguardia rispetto alla media delle produzioni Hip-Hop risalenti a venticinque/trent’anni fa, quando nessuno, se non appunto loro, aveva osato ripercorrere le orme lasciate da Afrika Bambaataa e dalle sue propensioni Elettroniche creando nel contempo un suono nuovo, decisamente inseribile al di fuori dei classici canoni del Rap di allora.

Il duo formato da Mc Tee e Kurtis Mantronik, quest’ultimo genio delle macchine in grado di mettere in piedi un’intera banda col solo ausilio della sua Roland 808, è sempre stato ricordato in maniera differente dai posteri, perché laddove all’epoca la figura dell’mc era prominente rispetto a tutto, per i Mantronix tale ruolo è sempre stato rivestito dal produttore, una funzione non certo riconosciuta così come lo è oggi. Mantronik, giamaicano di nascita e newyorkese di adozione, è sempre stato considerato un grande innovatore in grado di fondere generi musicali diversi mantenendo una struttura di base rivolta all’Hip-Hop, ma aggiungendovi diversi elementi Dance che facevano suonare il suo gruppo come nessun altro, rendendolo altresì poco caratteristico, vista la figura di secondo piano – spesso immeritata, va detto – assegnata ad Mc Tee.

“Music Madness” era il secondo di tre progetti firmati dai Mantronix con questa formazione e se l’esordio (“The Album”) aveva già fatto virare parecchie attenzioni verso i due, questo ulteriore passo in avanti ne aveva confermato le capacità e ampliato ulteriormente le potenzialità, visti i differenti tipi di mercato che si stavano cominciando a toccare. “Music Madness” risponde ai tradizionali canoni utilizzati dai Mantronix in ognuno dei primi tre album: il numero di tracce non arriva alla doppia cifra, la durata supera di poco la mezz’ora e i pezzi rappati sono alternati a passaggi strumentali nei quali il virtuoso Kurtis dà ampio sfoggio delle sue avanzate capacità alle macchine.

In questo contesto, Mc Tee, che avrebbe lasciato il gruppo nel 1988 per arruolarsi in aeronautica, esegue un lavoro tanto prezioso quanto sottovalutato, spesso relegato nelle retrovie ma in realtà degno di attenzione; in quanto, nonostante il suo flow potesse ricordare da vicino le mode dell’epoca, scavando un pochino più a fondo si poteva notare un utilizzo continuo di rime interne e schemi non ancora del tutto sviluppati così come lo sono oggi. Molti dei pezzi più potenti del disco risultano ancora memorabili, restano difatti indimenticabili i sintetizzatori di “Who Is It”, traccia d’apertura nella quale Tee omaggia il suo dj/producer, il riconoscibilissimo campione di armonica appartenente alla strumentale “Listen To The Bass Of Get Stupid Fresh Part II” rappresenta un’immutata bomba di fronte alla quale è impossibile restare fermi con la testa, e la sinergia tra beat e Rap di “We Control The Dice” è senza dubbio uno dei migliori episodi dell’intera discografia del gruppo.

L’intesa tra i due, appunto, colpisce traccia dopo traccia, quando i ritmi si alzano l’mc risponde con un flow cantilenato che avrebbe ripreso con successo nel successivo “In Full Effect”, quando invece l’atmosfera rallenta e si fa più pesante l’adattabilità del rapper diventa la chiave del successo di pezzi come la titletrack. Chiude il cerchio un’altra piacevole consuetudine, ovvero il classico “Megamix” che va a prendere elementi di quasi tutte le tracce creando un breve sunto dei passi principali del disco, mettendo in risalto una volta di più la potenza estrema dei bassi, i suoni delle campanelle, dei clap e delle batterie programmate, le voci distorte e i ritornelli principali.

“Music Madness” è una parte fondamentale di un anno particolarmente florido come l’ottantasei, un periodo nel quale l’Hip-Hop stava muovendo i primi passi fuori dai suoi confini sia a livello territoriale che discografico, operazione poi riuscita grazie anche alla breve ma intensa attività di questo gruppo, formato da un capace mc haitiano trapiantato a Brooklyn e un produttore che ai giorni nostri è ancora ricordato con un appellativo che ben gli si addice, King Of The Beats.

Tracklist

Mantronix – Music Madness (Sleeping Bag Records/10 Records 1986)

  1. Who Is It
  2. We Control The Dice
  3. Listen To The Bass Of Get Stupid Fresh Part II
  4. Ladies UK Remix
  5. Big Band B-Boy
  6. Music Madness
  7. Electronic Energy Of…
  8. Scream
  9. Megamix

Beatz

All tracks produced by Mantronik

Scratch

All scratches by Mantronik

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