M.O.P. – Street Certified

Voto: 2

Mi sembra necessario fare un piccolo riassunto delle vicende legate alle etichette discografiche che hanno condizionato gli M.O.P. e che, col senno di poi, sono state la loro grande disgrazia. Fino al 2000, dunque all’ottimo “Warriorz”, fila tutto bene: quattro monolitici album pubblicati a cadenza regolare, che hanno dato a Lil’ Fame e Billy Danze la loro meritata dose di fama, forte di un’indiscussa street credibility che li accompagnerà anche nei momenti più cupi di una lunga carriera. Poi lo sfacelo: la Loud Records fallisce, i due si ritrovano senza contratto e firmano prima per la Roc-A-Fella e poi per la Dame Dash Music Group.

Tranne dei mixtape e partecipazioni in progetti collaterali, sostanzialmente vengono parcheggiati per cinque anni; stanchi della situazione, decidono di cadere dalla padella alla proverbiale brace e firmano per la G-Unit Records. Il copione è praticamente lo stesso: nessun album ufficiale, ma mixtape e poco altro. Perciò escono anche dalla G-Unit e siamo oramai nel 2008. Stanchi, dopo nove anni di dimenticatoio (forse per scelte artistiche sbagliate), l’anno successivo esce “Foundation” per la E1 Music, che si rivela una cocente delusione su tutti i fronti. E’ il momento della Babygrande e in effetti con “Sparta” la risalita si sente, anche se i due non sembrano più avere l’energia di un tempo; quella che manca anche in questa prova sotto Nature Sounds, che proprio non riesce a ravvivare un percorso che si avvia forse a conclusione.

“Street Certified” è un album modesto, che non trasmette nulla di ciò che dovrebbe: foga, fame, voglia di riscatto. Rispetto a “Sparta”, le cui produzioni erano affidate interamente agli Snowgoons (i quali almeno percorrevano una strada netta e definita), nell’ultimo progetto degli M.O.P. quasi ogni traccia è affidata a un produttore diverso e, di conseguenza, è del tutto assente quell’omogeneità del sound che rendeva subito riconoscibili i primi lavori del duo. Sebbene il produttore esecutivo sia Dj Premier, manca l’hardcore del passato, la spina dorsale che reggeva l’impatto delle rime violente della Posse. Funzionano, per eccezione, “Shake Em Up” e la titletrack, in compagnia dei Mobb Deep, né sono così male “Welcome 2 Brooklyn” e “Hustle”; nulla, però, che ci faccia ribaltare dalla sedia – ed era quello, all’epoca, il senso delle uscite del gruppo, la potenza e l’irruenza scaturita da rime e suoni.

Il resto dei nove brani è invece piatto, anonimo; e vi assicuro che è uno strazio dover dire così male di un gruppo che ha scritto pagine indelebili per l’Hip-Hop hardcore newyorkese e che ora, semplicemente, non ne indovina più una.

Tracklist

M.O.P. – Street Certified (Nature Sounds 2014)

  1. Welcome 2 Brooklyn [Feat. Maino]
  2. Broad Daylight [Feat. Busta Rhymes]
  3. Hustle [Feat. Probz]
  4. Shake Em Up
  5. Heistmasters
  6. 187
  7. Street Certified [Feat. Mobb Deep]
  8. No Shame
  9. American Muscle

Beatz

  • ChuckHeat: 1
  • I Fresh: 2, 7
  • Beat Butcha: 3
  • Jazi Moto: 4
  • Dj Skizz: 5
  • Fizzy Womack: 6
  • Phatboy: 8
  • Free Smith: 9
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